18 Maggio 2024, sabato
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Tav a Chiomonte: fuoco nel cantiere

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Ancora fiamme in Valle di Susa. Un incendio ha distrutto a Bussoleno un macchinario della Geomont, una delle ditte impegnate nei lavori per il Tav nel cantiere di Chiomonte. E’ il quindicesimo episodio di una serie che si trascina dagli inizi di luglio. Ci sono alcune differenze (gli sconosciuti sono entrati in azione in pieno giorno, l’innesco non è stato trovato) ma gli inquirenti hanno già accertato che il rogo è doloso come gli altri. Le indagini hanno portato alla scoperta di materiale che dimostra la volontarietà del gesto. E pochi minuti prima che il fuoco avvolgesse il mezzo – una perforatrice cingolata – l’azienda aveva ricevuto misteriose telefonate “mute”.

Dal mondo della politica (il governatore Roberto Cota, il presidente della Provincia Antonio Saitta, il sindaco Piero Fassino, Mino Giachino del Pdl, Mario Carossa della Lega) arrivano dichiarazioni di solidarietà alle imprese valsusine e di preoccupazione per l’escalation delle minacce e degli attentati, ma le news riportano anche lo sconforto del cantautore Roberto Vecchioni: “Quando scoppiò la grana del Tav pensai istintivamente che fosse un’ingiustizia. Ora non so più chi ha ragione”. “Basta con le intimidazioni No Tav in Val Susa”, commenta, su Twitter, il senatore del Pd Stefano Esposito, da sempre convinto sostenitore della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Intanto il sindaco di sinistra di un paese della bassa Valle, Antonio Ferrentino, interviene per denunciare chi “fa conferenze stampa o ribadisce che il sabotaggio è legittimo” con quello che sembra un attacco al leader storico del movimento No Tav, Alberto Perino, per le sue ultime prese di posizione.

Perino ieri ha trascorso buona parte della giornata al Palazzo di Giustizia di Torino. Al mattino ha preso parte al processo in cui è imputato di “violazione di sigilli” insieme a Beppe Grillo (non presente) e altri diciannove attivisti e simpatizzanti. La vicenda è quella della baita Clarea, il presidio simbolo dei No Tav, costruita nel 2010 e oggi inglobata dal cantiere: fu messa sotto sequestro dai carabinieri ma venne ripresa dai militanti (con dimostrazioni cui prese parte anche Grillo) che la tennero fino al febbraio del 2012. 

DUE DONNE SI RIBELLANO AGLI EX COMPAGNI. E SCATTANO LE MANETTE

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Due storie parallele che si incrociano in una caserma dell’Arma per lo stesso motivo: le violenze subite dall’ex compagno. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Roma Cassia e della Stazione Roma La Storta hanno posto fine in una sola giornata a angherie, violenze e soprusi a cui erano sottoposte da mesi due donne, una cittadina filippina e l’altra cilena. 
La prima lavora come collaboratrice domestica all’Olgiata e da quando si era separata dal marito questi non la lasciava più in pace; non aveva accettato la separazione e così aveva preso a seguirla ovunque, la minacciava e in un paio di occasioni la anche picchiata. A volte si faceva trovare all’uscita della scuola frequentata dai figli per terrorizzare la ragazza, che all’ennesimo episodio si è fatta coraggio ed ha denunciato tutto ai Carabinieri. . L’ALTRA STORIA La seconda, una cittadina cilena in Italia da molti anni, vedova ed estetista,vive da sola nella casa di proprietà lasciatale dal marito italiano. La signora tempo fa contatta un operaio moldavo che vive nel suo quartiere per commissionargli dei piccoli lavori in casa. Tra i due nasce una relazione. Con la convivenza la donna scopre però che l’uomo è ‘un poco di buonò, che spesso si ubriaca e la maltratta. Lei allora lo manda via da casa ed ha così inizio il suo incubo. Lui la segue, la insulta e la minaccia ovunque la incontri. In un’occasione con un pugno in faccia le fa saltare un dente. In un’altra la manda all’ospedale per le botte subite. Ieri notte l’ultimo episodio: lui rompe il vetro di una finestra alle 2 di notte ed entra in casa. Lei terrorizzata si chiude in camera e chiama il 112. I Carabinieri arrivano prima che il peggio sia compiuto, convincono la donna a denunciare ed arrestano lo stalker. Entrambi gli arrestati si trovano ora nel carcere di Regina Coeli in attesa di processo.

Cicchitto lancia il gruppo dei dissidenti: per ora l’unico ministro è Lorenzin

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Nonostante il dietro front di Silvio Berlusconi che questa mattina al Senato ha deciso di votare la fiducia al governo Letta la scissione all’interno del Pdl si è di fatto consumata con la creazione, almeno annunciata, di un nuovo gruppo di “transfughi” dal partito del Cavaliere alla Camera e al senato. La prima prova si è avuta fin dal primo mattino, con tanto di documentazione fotografica.

Quando il ministro delle riforme, Gaetano Quagliariello è stato immortalato a Palazzo Madama con dei fogli in mano con le firme nero su bianco di 23 senatori di Pdl e Gal pronti a dire sì all’esecutivo. Ecco i loro nomi: Naccarato, Bianconi, Compagna, Bilardi, D’Ascola, Aiello, Augello, Caridi, Chiavaroli, Colucci, Formigoni, Gentile, Giovanardi, Gualdani, Mancuso, Marinello, Pagano, Sacconi, Scoma, Torrisi, Viceconte, L.Rossi, oltre allo stesso Quagliariello.

La retromarcia di Berlusconi sulla fiducia non è bastata nemmeno a frenare la scissione a Montecitorio. Dove Fabrizio Chicchitto ha annunciato la formazione di un nuovo gruppo parlamentare autonomo di 26 deputati Pdl “alfaniani”. Oltre a Cicchitto, primo firmatario, anche i deputati: Gioacchino Alfano, Paolo Alli, Maurizio Bernardo, Dorina Bianchi, Antonio Bosco, Raffaele Calabrò, Giuseppe Castiglione, Enrico Costa, Riccardo Gallo, Vincenzo Garofalo, Dore Misuraca, Antonino Minardo, Alessandro Pagano, Filippo Piccone, Vincenzo Piso, Sergio Pizzolante, Eugenia Roccella, Barbara Saltamartini, Rosanna Scopelliti, Paolo Tancredi, Raffaello Vignali.Alla schiera dei transfughi in un primo momento sembravano essersi aggiunti anche tre ministri: Beatrice Lorenzin, Nunzia De Girolamo e Maurizio Lupi.

Un’ipotesi però smentita prima dal titolare delle riforme Quagliariello: «È un’iniziativa dei parlamentari che non conosco; quello che so è che i membri del governo ne sono estranei e non si sono mossi». E poi dalla stessa De Girolamo: «Sono e resto nel gruppo parlamentare Pdl», scrive su twitter il ministro dell’Agricoltura,che aggiunge: «Oggi non si è mai parlato di nessun nuovo gruppo parlamentare».

Dal labiale di Letta allo show di Scilipoti, la giornata della “fiducia”

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Anche questo è fiducia. Il labiale immortalato dalle telecamere di Palazzo Madama, quel «grande» pronunciato da Enrico Letta nel momento in cui capisce che Silvio Berlusconi sta per fare dietrofront e annunciare il sì del Pdl alla fiducia. Un fotogramma che racconta una giornata vissuta all’insegna di colpi di scena, nervi tesi, interventi al fulmicotone e aggressione verbali (l’ex senatrice di M5s, ora al gruppo misto, che ha annunciato il suo sì alla fiducia ne sa qualcosa).

Passano i minuti, le ore. La tensione però non diminuisce, lo sconforto nelle file dei berlusconiani nemmeno. Tardo pomeriggio. Camera dei deputati. Da qualche minuto Letta ha posto anche qui la questione di fiducia. È il momento delle dichiarazioni di voto. Interviene Renato Brunetta. Sottolinea che «non è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a volere le larghe intese ma Silvio Berlusconi». Il vicepremier Angelino Alfano, “diversamente berlusconiano” per dirla con le sue parole, è seduto ai banchi del governo al fianco del premier. Accenna un timido batter di mani. Tre volte. Dopodiché si volge verso Letta, quasi a volergli spiegare il perchè di quel gesto.

Il frondista dissidente Carlo Giovanardi viene intercettato dai giornalisti poco prima di entrare a palazzo Madama. Non gradisce. Alla domanda su quali siano i criteri che lo spingono a dare per certo il voto pro Letta di circa 40 tra deputati e senatori del Pdl, si inalbera e risponde stizzito: «Basta vedere le loro dichiarazioni pubbliche e fare la conta, quando parlo con i giornalisti penso di avere davanti delle persone intelligenti».

Tocca al senatore Domenico Scilipoti. Incomincia, durante la riunione del Pdl, a dire che é necessario «bastonare i traditori». Poi in Aula, proprio mentre il premier Enrico Letta sta replicando sulla richiesta di fiducia al Governo, il senatore ex Idv passato – attraverso i Responsabili – con il Pdl si alza in piedi e comincia a inveire contro il presidente del Consiglio. Viene subito ripreso dal presidente Grasso, che tenta di zittirlo: «Lei non ha la parola, senatore Scilipoti». Lui tira dritto e prosegue a parlare. In tutto questo Letta continua nel suo discorso senza dar peso alle parole di Scilipoti.

Ma la discussione in Aula a palazzo Madama riserva anche altri momenti ad alta tensione. Il coordinatore del Pdl Sandro Bondi aggredisce verbalmente Mario Mauro: vergogna, ci sei riuscito, Berlusconi cade per colpa tua e del tuo piano di un anno fa. L’ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, in un clima sempre più da rissa, esce e se ne va: «Ho già votato contro il Governo Letta. Non ho ragioni per cambiare idea – continua -, perciò non parteciperò al voto. Però ho ragioni per considerare quanto sta accadendo tragicomico.

Economia e finanza: gli avvenimenti

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rande attesa per la riunione del cda di Telecom Italia. Per il resto, giornata densa di appuntamenti per convegni e seminari tra i quali si segnalano, a Milano, un incontro sulle Infrastrutture verdi e un seminario su “La vera impresa e’ combattere il falso”; a Roma un workshop sulla competitivita’ del Paese con Benito Benedini e un intervento dell’amministratore delegato di Intel, Brian Krzanich, alla Maker Faire Rome. A Capri si aprono i lavori di Between “Digital x Italia” con la partecipazione, fra gli altri di Pietro Scott Jovane, Franco Bassanini, Marco Patuano, Angelo Cardani

Imprese e comunicazione: dura prova per la produzione italiana

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Crisi economica, disoccupazione, consumi in calo, redditi insufficienti, difficoltà di risparmio: questi i fenomeni che ormai da qualche anno stanno mettendo a dura prova il tessuto produttivo italiano. In un periodo di recessione economica e finanziaria come quello attuale, una riduzione dei costi può rivelarsi fondamentale per la sopravvivenza di un’impresa. È necessario però operare in maniera attenta e selettiva per evitare di risparmiare su questioni strategiche che possano influire sulla capacità di pianificare in modo vincente le attività di un’azienda nel medio-lungo periodo.

Far conoscere i propri prodotti e servizi, comprendere e rilevare i bisogni dell’utenza migliorando così la propria efficacia ed efficienza, comunicare con i propri pubblici di riferimento per instaurare con essi una relazione e sviluppare in tal modo un vantaggio competitivo sui concorrenti, restano tra le priorità di un’azienda. Bisogna “saper fare” ma anche “far sapere”. Il tutto in un’ottica rigorosamente low cost. 

Il concetto di low cost fa riferimento ad un modo nuovo e più efficiente di interpretare la produzione e la commercializzazione di beni e servizi attraverso l’adozione di modelli di business innovativi, una migliore gestione dei processi produttivi, l’utilizzo del canale e-business ma anche una maggior efficienza per ciò che riguarda i flussi informativi. 
A fronte di un contesto economico e finanziario caratterizzato da forte incertezza e volatilità, le imprese di oggi dunque giocano la carta del web definendo strategie innovative che mirano a massimizzare l’efficacia delle leve del marketing e della comunicazione, selezionando i mezzi in grado di garantire la maggiore ottimizzazione degli investimenti senza compromettere l’efficacia del prodotto comunicativo. 
L’accesso all’informazione globale, la convergenza tra telecomunicazioni, computer e media tradizionali, l’interattività, la possibilità di disporre di contenuti multimediali diversi su un medesimo supporto, la personalizzazione e l’ubiquità dell’informazione grazie ai dispositivi wireless, hanno avviato un processo di trasformazione profondo, radicale e pervasivo che ha interessato il mondo delle imprese senza distinzioni.

Inoltre in contesti di mercato decisamente saturi come quelli odierni, in cui è necessario strapparsi i clienti l’un l’altro, dove la comunicazione tradizionale è quasi assordante e per questo meno efficace, il word of mouth diventa uno strumento strategico ai fini della reputazione aziendale. I contenuti ora possono essere trasferiti all’esterno dell’azienda in modo virale, girare ed essere condivisi su più mezzi e su più piattaforme contemporaneamente secondo la logica della multicanalità, colpire target specifici e sfruttare le caratteristiche di ciascuno strumento per raggiungere obiettivi di marketing mirati. Così, posizionamento organico sui motori di ricerca, Keywords Advertising, display advertising, Social Network, blog, e-mail marketing, wiki, diventano le nuove parole d’ordine per curare l’immagine aziendale e fidelizzare l’utente rendendo il proprio brand riconoscibile agli occhi degli stakeholder attuali e potenziali. 

Lo spazio relazionale è cambiato: alle imprese è richiesta una nuova forma mentis che parta dalle istanze dei consumatori non più come elemento astratto ma espressione di un pubblico attivo. Interagire in modo efficace ed economico direttamente con il proprio target di riferimento, non solo all’interno di un sito aziendale ma nell’intero spazio del web, diviene un aspetto fondamentale nello scenario competitivo odierno. 
Le imprese, dapprima abituate a basare la propria comunicazione su flussi comunicativi principalmente unidirezionali in cui i contenuti venivano preconfezionati e spinti per essere fruiti dal pubblico in maniera indistinta, avvertono ora il bisogno di comunicare con un pubblico più ampio, di creare uno spazio per lo scambio di informazioni, ma soprattutto permettere agli utenti di condividere e partecipare. 
È questa la vera rivoluzione della comunicazione 2.0, quella che si gioca tutta su Internet, sulle strategie di individuazione degli angoli giusti della rete, sull’ascolto delle opinioni, sulla partecipazione attiva del consumatore, fruitore ma allo stesso tempo agente nella complessa dinamica del consumo sempre più bidirezionale. Il valore aggiunto dunque non risiede più solo nello scoprire quali siano gli strumenti migliori per presentare il proprio prodotto ma la possibilità farsi raggiungere da chiunque e ovunque. Il tutto a costi nettamente inferiori rispetto alle tradizionali attività di marketing e comunicazione off line, sia in termini assoluti sia di ritorno sugli investimenti.

Comunicare in un’ottica low cost, grazie alle nuove tecnologie, oggi diventa dunque possibile fermo restando che una reale adesione al progetto imprenditoriale da parte dei propri stakeholder deriva da una comunicazione intesa come risorsa strategica, inserita in un modello culturale e operativo di lungo termine, parte fondamentale del sistema generale di impresa e non come mera funzione da attivare sporadicamente in situazione di crisi o in fase di vendita e promozione. 

Contravvenzioni stradali, fissati i contorni dello sconto del 30%

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Le infrazioni gravi che comportano la sospensione della patente e la richiesta di rateizzazione escludono la possibilità di ottenere lo sconto del 30% sulle contravvenzioni stradali anche se il pagamento avviene entro cinque gironi dalla contestazione dell’illecito. Può usufruire del beneficio, invece, chi è sorpreso a guidare senza copertura assicurativa, ma solo se entro 60 giorni dalla contestazione stipula una polizza.

Lo ha precisato il ministero dell’Interno con la circolare del 16 settembre scorso n. 330/A/7065/13/101/20/21/1, definendo i contorni dell’articolo 20, comma 5-bis, del Dl 69/2013 (decreto del Fare), norma che ha introdotto lo sconto sulle violazioni del Codice della strada (Dlgs 30 aprile 1992 n. 285), per garantire l’efficacia del sistema sanzionatorio e l’effettiva disponibilità delle risorse per finanziare i programmi annuali di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale.

Mancanza della copertura assicurativa

La gravità della mancanza della copertura assicurativa del veicolo, dunque, pur essendo confermata dal Viminale, è però punita con la “condizionale”, in quanto la sanzione pecuniaria è sì ridotta del 30% se pagata entro cinque giorni, ma si estingue solo se il trasgressore stipula una polizza entro 60 giorni dalla contestazione. E la confisca amministrativa del veicolo fa da garanzia.
Nel caso ulteriore previsto dall’articolo 193, comma 3, del Codice della strada, cioè di scadenza della copertura assicurativa da meno di 30 giorni o di rottamazione del veicolo entro i 30 giorni successivi all’accertamento – spiega la circolare del 16 settembre 2013 – lo sconto del 30% si applica sulla somma dovuta già ridotta a un quarto. Sempre che, tuttavia, il pagamento avvenga:
– entro cinque giorni ed entro 30 sia riattivata la copertura assicurativa, nel primo caso;
– entro cinque giorni dalla rottamazione, nel secondo caso.

Sospensione della patente

Il nuovo provvedimento del ministero dell’Interno conferma l’impossibilità di accedere allo sconto del 30% nel caso in cui il trasgressore abbia commesso una violazione grave che comporta la sospensione della patente. Nel caso in cui la sospensione sia disposta solo cautelativamente, però, il beneficio è accordato.
Nel caso di una violazione al Codice della strada che comporta la sospensione della patente solo nei casi di recidiva, la circolare del 16 settembre precisa che lo sconto può essere escluso solo se chi eleva la contravvenzione è a conoscenza della prima violazione, che quindi va “ricordata” immediatamente al trasgressore.
Per analogia, non può beneficiare dello sconto anche chi commette un’infrazione grave alla guida di una bicicletta, cioè di un veicolo che non presuppone il possesso di una patente. Ciò che esclude il beneficio, infatti, è la gravità della violazione.

Confisca del veicolo e rateizzazione

Essendo la confisca del veicolo una sanzione accessoria prevista per contravvenzioni stradali particolarmente gravi, chi è colpito da tale provvedimento amministrativo non potrà usufruire dello sconto del 30%, anche se paga entro cinque giorni.
La rateizzazione della sanzione pecuniaria, va da sé, per sua natura esclude la possibilità del pagamento in forma ridotta.

Demansionamento: operazioni societarie e giudizio di equivalenza

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La Suprema Corte di Cassazione (sez. lav., 11 settembre 2013, n. 20829) è intervenuta in tema di modifica delle mansioni e risarcimento del danno.

Il caso affrontato dagli ermellini è quello di un lavoratore che, dopo un’operazione di acquisizione dell’istituto di credito di cui era dipendente da parte di un’altra banca di maggiori dimensioni, aveva subito un demansionamento e si era, di conseguenza, rivolto ai giudici per chiedere il risarcimento del danno.
La Corte d’appello ha accolto il ricorso del lavoratore constatando l’assenza di equivalenza tra le mansioni svolte come vicedirettore e responsabile di tutte le operazioni bancarie, rispetto a quelle successivamente assegnate limitate alla concessione di crediti.
La banca ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo che il giudizio di equivalenza deve tener conto anche delle dimensioni e importanza della nuova organizzazione imprenditoriale.

Berlusconi fa dietrofront: sì alla fiducia a Letta

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Il governo va avanti. Dopo il via libera del Senato, arriva in serata anche il sì della Camera alla fiducia posta dal premier Enrico Letta. Su 597 votanti, i sì sono stati 435, i no 162. Il semaforo verde a Montecitorio scatta dopo che in tarda mattinata l’Esecutivo ha incassato la fiducia del Senato. A palazzo Madama i sì sono stati 235, 70 contrari e nessun astenuto. «Spero che oggi ci sia un cambio di passo, vero e reale, a partire dalla legge di stabilità», afferma Letta. Nota del Quirinale: «Il Governo – sottolinea Giorgio Napolitano – ha vinto la sfida grazie alla fermezza dell’ impostazione sostenuta dal Presidente del Consiglio dinanzi alle Camere. Il Presidente del Consiglio e il governo non potranno tollerare che si riapra un quotidiano gioco al massacro nei loro confronti».

Un via libera, quello dell’Aula di palazzo Madama, che è giunto dopo l’ennesimo colpo di scena di una giornata frenetica. Con Berlusconi che all’ultimo minuto ha fatto dietrofront e ha annunciato, nella fase delle dichiarazioni di voto, che il Pdl avrebbe votato la fiducia all’Esecutivo.

Nel braccio di ferro che si è consumato all’interno del Popolo della Libertà tra falchi e colombe, i moderati pidiellini guidati dal vicepremier Alfano e dall’ala del partito vicina a Cl hanno espresso una linea politica non conforme a quella di rottura con il Pd dettata – in una prima fase, fino al colpo di scena finale – dal leader. Alla fine il Cavaliere preferisce schierare il Pdl a favore della fiducia all’Esecutivo di larghe intese, una mossa per evitare l’implosione del partito. Ma alla Camera nasce un nuovo gruppo con 26 deputati.

II edizione di Creative Factory , concorso di idee imprenditoriali in Campania

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Con l’iniziativa Creative Factory Campania Innovazione, Agenzia Regionale per l’Innovazione, intende selezionare proposte imprenditoriali di elevata innovatività, concretezza e sostenibilità tecnica ed economico-finanziaria con importanti ricadute occupazionali e di sviluppo in Campania.

I candidati, persone fisiche e giuridiche (società, consorzi, società consortili), reti d’imprese costituende o costituite da meno di 2 anni, possono proporre idee imprenditoriali innovative nei seguenti settori:

  • Information & Communication Technology (ICT);
  • biotecnologie;
  • nuovi materiali;
  • osservazione dell’ambiente e sicurezza delle infrastrutture;
  • beni culturali e turismo;
  • salute e agroalimentare;
  • energia;
  • logistica, trasporti, automotive;
  • aerospazio.

Le idee, i progetti ed i programmi selezionati saranno oggetto di un’attività di assistenza articolata in servizi di orientamento, tutoraggio, funzionalizzazione del prodotto/servizio (innovation design), gestione finanziaria ed accesso a finanziamenti/agevolazioni, supporto tecnologico, coaching, networking e promozione.

Le candidature devono essere presentate entro le ore 12,00 dell’11 ottobre 2013. Campania Innovazione S.p.A. si riserva di prorogare detto termine ovvero di stabilire ulteriori finestre temporali per la presentazione delle domande.

Documenti da scaricare

 

  • Creative Factory II edizione – Bando per la selezione di idee innovative in Campania.