Crotone – In un silenzio carico di attesa, l’auditorium del Liceo Scientifico “Filolao” si è riempito di parole pesanti e necessarie: legalità, memoria, responsabilità. La mattina del 13 maggio, la scuola ha ospitato la conferenza conclusiva di un intenso percorso di educazione civica e contrasto alle mafie, culminato con l’intervento del dott. Luigi De Magistris, figura di spicco del panorama civile e istituzionale italiano, già magistrato e sindaco di Napoli.
L’evento, promosso dal Liceo in collaborazione con il CNDDU (Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani), ha visto protagonisti assoluti gli studenti delle classi II D, IV C e IV G, che hanno dialogato con l’ospite e presentato un ebook originale da loro realizzato. Il lavoro, supervisionato dalla prof.ssa Stefania Pizzuto, raccoglie testimonianze e riflessioni sulle vittime innocenti della criminalità organizzata, rilette con linguaggi diversi e creativi. Un’opera che De Magistris ha definito “toccante e preziosa”, tanto da voler intervenire di persona a conclusione di questo percorso.
Una lezione civile e politica
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: la conoscenza è il primo passo per essere liberi”, ha esordito De Magistris, incalzato dalle domande attente dei ragazzi. E proprio dalla conoscenza ha preso le mosse un confronto serrato, che ha attraversato la storia recente del Paese, toccando la corruzione, l’abuso di potere, i “poteri occulti”, ma anche la Costituzione come bussola morale e giuridica da riscoprire.
Tra i momenti più intensi, il racconto personale del 22 maggio 1992: “Consegnai il mio compito finale per il concorso in magistratura nelle mani della dott.ssa Francesca Morvillo. Pochi metri fuori, c’era l’auto di Giovanni Falcone. Lo rividi in TV il giorno dopo, nella drammatica notizia della strage di Capaci.” Una memoria viva, che De Magistris ha condiviso con emozione, ricollegandola al senso profondo del suo impegno istituzionale: “Falcone e Borsellino sono stati il mio faro. È a loro che ho pensato quando ho deciso di entrare in magistratura.”
Legalità come pratica quotidiana
Nel corso dell’incontro, il dott. Romano Pesavento, presidente del CNDDU, ha evidenziato il valore pedagogico dell’iniziativa: “Questa è un’occasione autentica di crescita. I nostri studenti oggi riflettono su legalità, potere e giustizia insieme a chi ha vissuto queste dinamiche dall’interno, spesso pagandone il prezzo.”
Mentre gli studenti leggevano passi del loro ebook, si creava un filo sottile ma potente tra passato e presente. De Magistris ha parlato della “criminalità istituzionale”, quella che si annida nei meccanismi opachi della pubblica amministrazione, “quando l’incuria, la corruzione o la rassegnazione prendono il posto dei diritti.” La sua analisi ha toccato i nodi critici della gestione del potere, delle disuguaglianze e del controllo del territorio: “Non si può fare antimafia solo con le leggi. Serve cultura, coscienza, partecipazione.”
Una generazione che vuole capire e cambiare
Lo scambio con i ragazzi è stato continuo, diretto, mai scontato. Dalle domande sul ruolo dell’informazione, alla richiesta di strategie per il recupero delle aree più fragili del Paese, De Magistris ha risposto con competenza e passione, sottolineando il potenziale trasformativo delle nuove generazioni: “La legalità non è uno slogan, ma una scelta quotidiana. Servono giovani consapevoli, capaci di leggere la realtà e di non lasciarsi sedurre dal disincanto.”
Un messaggio che resta
A conclusione della mattinata, l’ex magistrato ha lasciato un monito e un incoraggiamento: “Non accettate mai la rassegnazione come compagna di viaggio. Leggete, formatevi, interrogatevi. Cambiare le cose è possibile, ma serve coraggio. Serve credere che un’Italia diversa – più giusta, più onesta, più libera – non sia un’utopia, ma una responsabilità collettiva.”
L’applauso finale, lungo e convinto, ha suggellato una giornata densa di significato, in cui la scuola si è confermata non solo luogo di istruzione, ma presidio di cittadinanza attiva.