25 Giugno 2025, mercoledì
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Giovanni Paura si spoglia dell’anima: arriva “I buoni soffrono”, il suo brano più intimo

In uscita venerdì 16 maggio il nuovo singolo del cantautore molisano. Un viaggio autentico e doloroso nei meandri della fragilità umana, che segna una svolta profonda nel suo percorso artistico

Roma – C’è un momento, nella vita di un artista, in cui le parole non servono più a nascondere. In cui ogni nota diventa una confessione, ogni verso una cicatrice. È ciò che accade in “I buoni soffrono”, il nuovo singolo di Giovanni Paura, in uscita il 16 maggio per l’etichetta Maninalto!. Un titolo che è già un manifesto: quello di un dolore silenzioso, spesso taciuto, ma profondamente umano.

Con questo brano, l’artista originario di Campobasso firma il suo lavoro più crudo e personale. “È il brano più importante della mia vita” – dichiara – “Non ho nascosto nulla: paure, silenzi, debolezze. Ho tolto la maschera, ho scelto di essere vulnerabile, e con questo gesto credo di aver lasciato una traccia che resterà anche dopo di me.

Un’operazione di verità che rompe gli schemi del suo repertorio precedente, per entrare in territori emotivamente inesplorati. “I buoni soffrono” è un atto di coraggio, in cui l’artista mette a nudo la propria interiorità, senza filtri né difese. Una ballata intensa, attraversata da venature soul e venature elettroniche, costruita attorno a una voce spezzata e autentica, che si fa messaggera di inquietudini universali.

Un nuovo capitolo artistico

Questo singolo segna una svolta nel percorso di Giovanni Paura, non solo sul piano lirico, ma anche stilistico. Dopo l’esordio sotto lo pseudonimo Fear the Soulman, l’artista ha scelto di firmare le sue canzoni con il proprio nome, abbracciando una nuova identità musicale. La metamorfosi si era già intravista in brani come Estate VHS, dalle atmosfere acustiche e malinconiche, ma è con I buoni soffrono che si compie pienamente.

Il suono si fa più essenziale, la voce protagonista assoluta. Niente sovrastrutture: solo parole, emozioni e una narrazione sincera, che rinuncia alla retorica per scavare nel profondo. Un approccio che restituisce al pubblico non solo una canzone, ma un frammento di verità.

Il percorso di un giovane cantautore fuori dagli schemi

Classe 1999, Giovanni Paura è uno di quegli artisti che sfuggono alle etichette. Cresciuto tra le montagne del Molise e le melodie del padre chitarrista, ha saputo mescolare influenze disparate: dai grandi cantautori italiani fino alle sfumature internazionali di Mac Miller e Anderson .Paak. Dopo il discreto successo dell’album Pan di stelle in Via Lattea, ha scelto di cambiare pelle, sperimentando linguaggi nuovi e suoni più contaminati, dal funk alla bossa nova, dalla disco music all’indie pop.

Negli ultimi anni, oltre alla produzione musicale, ha preso parte a convegni e incontri, come RadioLove, portando la sua esperienza nei contesti educativi e parlando dell’importanza della musica come strumento di consapevolezza e identità per le nuove generazioni.

Un invito alla consapevolezza

In “I buoni soffrono”, Giovanni Paura fa molto più che raccontarsi: lancia un messaggio. È un inno alla fragilità come forza, alla sofferenza come terreno fertile per rinascere. In un tempo in cui la vulnerabilità viene spesso vista come debolezza, l’artista la eleva a linguaggio poetico e universale. “La mia voce – dice – forse non cambierà il mondo, ma resterà. Perché ogni essere umano ha diritto di esistere anche nel proprio dolore.”

Una canzone che è già una dichiarazione d’intenti, e che conferma Giovanni Paura come una delle voci emergenti più autentiche e promettenti del nuovo cantautorato italiano.

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