29 Marzo 2024, venerdì
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Europa League, la Roma trova tutto

Tutto in una sera: testa, cuore, gambe e una bella dose di fortuna. È la vittoria degli ultimi, dei giocatori derisi e spernacchiati da ormai troppo tempo che per novanta

minuti tirano fuori la partita della vita e regalano ai giallorossi una serata di gloria. Quinta vittoria consecutiva in Europa, terza in trasferta (roba da record, neanche con Bianchi nella cavalcata semi trionfale del ’91 si ricorda un filotto simile, anche se gli avversari erano di altra caratura) e semifinali ipotecate.

Roma in difficoltà già al 23° con Spinazzola costretto a uscire per infortunio. E poi, il solito patatrac difensivo: al 39° sciagurato retropassaggio di Diawara a Mancini, Mancini si addormenta e Klaassen, dopo un uno-due con Tadic porta in vantaggio l‘Ajax. Da lì, entra in scena Pau Lopez. Il portiere più bistrattato della storia giallorossa (quasi sempre a ragione) compie il primo miracolo della serata salvando su Antony il possibile 2-0 che avrebbe messo fine a ogni discorso.Si va al riposo sotto di una rete e, se il primo tempo si chiude male, la ripresa parte anche peggio. Follia di Ibanez al 7° (fallo inutile e sciocco ai danni di Tadic) e calcio di rigore per l’Ajax.

Il raddoppio sembra cosa fatta, Pau Lopez non ha mai preso un rigore, né tantomeno indovinato l’angolo. Anzi, una volta (eravamo a Cagliari), intuì il tiro di Joao Pedro ma sulla sua ribattuta l’attaccante rossoblù segnò agevolmente. Stasera no.Tadic batte centrale, il portiere resta fermo e rinvia.

Agli occhi dei più viene in mente, con una lacrimuccia e tanta polvere nel cuore da spazzare via, l’epico derby del 2010 quando Ranieri decise nell’intervallo di sostituire Totti e De Rossi per ribaltare lo 0-1. Anche lì, a inizio ripresa, ci fu un rigore. E il laziale Floccari tirò anche molto meglio di Tadic. Ma nulla poté contro Julio Sergio. Vero, parliamo di una stagione conclusa con uno scudetto perso negli ultimi minuti, non di un quarto di Europa League per giunta di andata.

Ma, la gara come per incanto cambia. Come fu undici anni fa (…) anche stasera. Pellegrini, al 57°, si incarica di battere un calcio di punizione, supera la barriera e… non è uno scherzo, arriva la paperona di Scherpen. Riflettiamo bene: il Capitano giallorosso non ha nel DNA il saper calciare le punizioni. Di solito, le tira sugli avversari e puntualmente i tifosi lo invitano ad andare in posti misconosciuti ai più. Stavolta la palla supera il muro (muretto…) olandese e viene presa dall’estremo difensore avversario. Ma, è serata strana, il portiere ha forse messo troppo gel san(t)ificante nei guanti e si lascia sfuggire la sfera. È 1-1.Poi, ancora Lopez sugli scudi. Altre tre parate salva risultato. Non blocca una palla che è una, il nostro.

Brutto e sgraziato nei movimenti, respinge male ma respinge. E i lancieri non passano. Potrebbe bastare il pari, siamo in trasferta…Ma è la notte dei miracoli, quella che non ti aspetti. E chi se non Ibanez, peggiore in campo fino a quel momento?Su calcio d’angolo di Pellegrini è Klaassen a respingere male (oh, una volta per uno) e il numero 3 giallorosso, solissimo in area, stoppa di petto e calcia potente sotto la traversa. Vantaggio Roma all’87°. Sui social si scomodano paragoni da ergastolo (Ibanez come Di Bartolomei, Ajax-Roma come Roma-Colonia… Dio perdona loro perché non sanno quello che dicono) ma è comunque una vittoria esterna in terra olandese. E, qualora i giallorossi non dovessero impazzire, giovedì prossimo potrebbero staccare il pass per le semifinali di Europa League.In una stagione disgraziata come questa, sarebbe un’impresa.

PIERLUIGI CANDOTTI.

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