A cura di Giovanni De Ficchy
Una ragazza di 16 anni, Armita Geravand, è stata ricoverata in gravi condizioni ed è in coma dopo essere stata picchiata selvaggiamente dagli agenti della ‘Polizia Morale’ su un treno a Teheran perché non indossava adeguatamente l’hijab.in un video dell’agenzia Reuters delle telecamere di sorveglianza della metro, divenuto subito virale, si vede una ragazza presumibilmente Armita, seduta ad aspettare l’arrivo del treno sulla banchina della metro di Shohada a Teheran circondata da due donne col velo nero che si alzano lasciandola sola. Appena il treno arriva la giovane non fa in tempo a entrare nel vagone che ne esce, immobile, priva di sensi trascinata via da alcune donne in chador nero e dalle compagne e deposta sul binario, dove poco dopo arriva una barella che la porterà in ospedale. Il macchinista guarda la scena e noncurante torna in cabina.
L’aggressione le ha causato gravi ferite ed è stata trasportata in ospedale.
Preoccupate del possibile riaccendersi di tensioni, le autorità iraniane hanno subito smentito l’aggressione, spiegando che la ragazza «è svenuta» a causa di un calo di pressione.
I genitori dell’adolescente hanno rilasciato un’intervista confermando la versione ufficiale, ma sono noti i metodi di pressione che il regime usa puntualmente sui parenti delle vittime di incidenti del genere, per mettere a tacere tutto.
Dopo 4 giorni dall’accaduto, c’è apprensione per la vita dell’adolescente tutt’ora in coma e presidiata dalla polizia che allontana perfino i suoi genitori.
La madre è stata arrestata per aver cercato di vedere la figlia. Le autorità di polizia guidate dagli ayatollah stanno facendo pressioni e minacce anche agli insegnanti e ai compagni di scuola di Armita, riferisce Iranwire.
Emissari dell’istruzione sono andati nella scuola e hanno diffidato dalla diffusione di qualsiasi notizia o foto della giovane sui social media, “pena pesanti multe e la fine immediata dei loro contratti”.
Ma il nome di Armita è oramai divenuto un hashtag popolarissimo sui social.