15 Maggio 2024, mercoledì
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Terreni, restano le agevolazioni

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Le agevolazioni tributarie alla piccola proprietà contadina – soppresse dal 1° gennaio 2014 (per via dell’art. 10 del dlgs 23/2011, modificato dall’art. 26 del dl 104/2013) – non spariranno. Saranno ripristinate le imposte di registro e ipotecaria in misura fissa anziché in percentuale sul prezzo di acquisto dei terreni (da ultimo 168 euro ciascuna) e con imposta catastale nella misura dell’1%. L’imposta di registro salirà, invece, al 12% quando il trasferimento di terreni e pertinenze non sia a favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Arriveranno, inoltre, incentivi di favore per gli aspiranti imprenditori agricoli che intendono acquistare terreni e beni pubblici di proprietà dello stato, delle regioni e degli enti locali: operazioni che potranno essere oggetto di riordino fondiario finanziato dalla Cassa per la formazione contadina. Mentre, sono in cantiere aiuti ad hoc per gli under 40 che vogliono accedere con le proprie imprese agricole al mercato dei capitali o che intendono subentrare in contratti di locazione o concessione di beni del demanio. Per questi ultimi, in particolare, la locazione del bene pubblico avverrà con una sorta di equo canone: sarà decisa cioè per via prioritaria, al canone di affitto base previsto dall’avviso pubblico. O dal bando di gara. Infine, ma non per ordine di importanza, sarà rifinanziata la legge 499/1999 per la promozione agricola, agroalimentare, agroindustriale e forestale; normativa che era stata definanziata totalmente dal governo Monti.

Imu, seconda rata indipendente

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La copertura della seconda rata Imu non arriverà con aumenti di imposte già esistenti. Questo l’impegno formale che, ieri, il governo, , tramite la messa in programma di un ordine del giorno, si è assunto durante la discussione generale sul testo del dl 102 in Aula a Montecitorio, a seguito delle richieste avanzate già nei giorni scorsi da parte di Scelta civica. Ha dichiarare la propria soddisfazione in merito alla risposta del governo, il vicepresidente della Commissione finanze della Camera, Enrico Zanetti (Sc): «Riteniamo che la risposta del governo sia stata soddisfacente anche se non ci sono stati sbilanciamenti su quali potranno essere le voci di copertura della seconda rata», ha spiegato Zanetti, «abbiamo comunque ritenuto opportuno ritirare il nostro emendamento con il quale prevedevamo la rimodulazione delle detrazioni a fronte, però, del pagamento anche della prima rata». Trova, invece, accoglimento la proposta di Scelta civica a favore delle famiglie numerose. In particolare, è passata la proposta volta a garantire una corsia preferenziale per le famiglie numerose per l’accesso al Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa.

Resta in programma per oggi, poi, il voto sull’emendamento presentato dal governo volto ad abassare fino al 20% la soglia del pagamento della multa utile per la chisura del contenzioso fra Corte dei Conti e concessionari slot.

La Trise al posto della Tares

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Sarà Trise la nuova, (e come al solito ostica) sigla con cui i contribuenti italiani dovranno familiarizzare dal 2014. Il nuovo tributo sui servizi comunali manderà in pensione, dopo un solo anno di vita, la Tares e si articolerà in due componenti: la prima, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, denominata Tari; la seconda, a copertura dei servizi indivisibili dei comuni, chiamata Tasi. Lo pagheranno non solo i proprietari di immobili ma anche gli inquilini (in misura compresa tra il 10% e il 30% secondo quanto stabilito dai comuni con regolamento), visto che il presupposto di imposta è «il possesso, l’occupazione o la detenzione a qualsiasi titolo di unità immobiliari» (o di locali e aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti per quanto riguarda la Tari), con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare. Il versamento sarà in quattro rate trimestrali (16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre) ma i comuni potranno variare la scadenza e il numero delle rate di versamento e sarà consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno.

Federalismo fiscale azzoppato

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Spegne quattro candeline, ma sfoggia un bilancio «modesto»: è la legge delega 42/2009 (sul federalismo fiscale) ancora priva di «una settantina fra decreti ministeriali, regolamenti e convenzioni» necessari alla sua realizzazione. E se la riduzione degli stanziamenti ha gradualmente svuotato i contenuti della riforma, gli interventi dello stato centrale (ora sull’Imu, a breve sulla Service tax) continuano a tradirne lo spirito, mentre sui comuni dal 2007 al 2014 «è stata scaricata una manovra finanziaria da 16 miliardi di euro», composta da 7,5 di minori risorse e da 8,7 provenienti dal Patto di stabilità interno. Il restyling della finanza territoriale sconta pesanti ritardi secondo Alberto Zanardi, membro della Commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale: per quel che concerne le regioni, riferisce durante il convegno organizzato ieri a Roma da Legautonomie, «non è stato fatto molto in merito alla fiscalizzazione dei trasferimenti statali, così come non è stata messa in atto alcuna valutazione della capacità impositiva standard su Irap e addizionale Irpef».

Si è, dunque, incagliata la 42/2009, «uno dei più importanti provvedimenti delle XVI legislatura» a giudizio di Antonio Misiani (Pd), e «la telenovela sull’abolizione dell’Imu, la cui esenzione totale è iniqua e inefficace, sta gettando nel caos molti sindaci, in difficoltà nella stesura dei bilanci». Il testo, diceva l’ex ministro Giulio Tremonti, avrebbe dovuto «raddrizzare l’albero storto della finanza pubblica», ma per il deputato del centrosinistra «i tagli degli ultimi anni hanno avuto l’effetto di una motosega». Sullo sfondo, commenta Gaetano Quagliariello, ministro delle Riforme, viviamo in una stagione di crisi sia economica sia istituzionale. Ed è importante rivedere la legge elettorale, pur non essendo, lascia intendere, il rimedio di tutti i mali.

La creazione di un Senato contraddistinto «da una netta e chiara estrazione regionale e locale dei suoi membri», sottolinea, permetterebbe ai rappresentanti delle amministrazioni di «partecipare all’attuazione delle politiche comunitarie», nonché di contribuire alla loro elaborazione, assumendo così «un ruolo attivo nella fase ascendente del diritto dell’Ue».

Il Nobel per l’economia a tre americani

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Il premio Nobel all’economia del 2013 è stato assegnato a tre diversi economisti statunitensi per l’analisi empirica dei prezzi di azioni e bond e la valutazione del rischio. I premiati sono Eugene F. Fama, nato nel 1939 a Boston e docente all’università di Chicago; Lars Peter Hansen, nato nel 1952 a Minneapolis, anch’egli dell’ateneo di Chicago; e Robert J. Shiller, nato nel 1946 a Detroit e professore a Yale. Il Nobel all’economia è il più recente delle onorificenze più prestigiose del mondo: è stato infatti istituito nel 1968 dalla banca centrale svedese, la Sveriges Riksbank, alla celebrazione del suo 300esimo anniversario.

“Sud e Territorio: per crescere Insieme”

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22 Ottobre 2013 – ore 18.00

Il punto di partenza che Ciro Di Dato considera indispensabile per dare vita a qualsiasi impegno rivolto alla comunità, è il “sociale”.

In occasione dell’investitura a responsabile della sede di San Sebastiano al Vesuvio dell’Associazione “INSIEME” alla presenza dell’Assessore Regionale al Lavoro, Prof. Severino Nappi, responsabile e fondatore dell’associazione, propone il convegno/dibattito : “Sud e Territorio: per crescere Insieme” che si terrà alle ore 18:00 al Tennis Club Canterbury, Via M. Falconi, n° 7 – San Sebastiano al Vesuvio (Na).

Gli argomenti trattati in questo primo incontro spaziano dall’immigrazione agli handicap (fisici e mentali), da terra dei fuochi e dei veleni ai minori a rischio e bullismo, dal lavoro al “caro” assicurazioni.

Modera Luigi Di Maria, direttore di “Obiettivo Campania Sapori e Tradizioni”.

Coordinamento Edoardo Lanza per PROMOTEGA, info 3388116046

sud e territorio per crescere

Leeds, pensionato morto con ferita alla testa. Arrestato bimbo di 10 anni

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Un bambino di 10 anni è stato arrestato a Leeds per la morte di un pensionato di 79 anni, che era volontario in una parrocchia. La vittima, che secondo fonti locali si chiamava Victor Hepworth, è stato trovato a terra in una strada di Leeds con una ferita alla testa.

Secondo il quotidiano inglese Mirror l’ipotesi è che il bambino e l’uomo abbiano avuto una lite e che il pensionato, che soffriva di cuore, si sia accasciato al suolo. I medici del pronto soccorso hanno cercato di salvare Hepworth ma è stato tutto inutile: l’uomo è morto poco dopo nell’ospedale della città.

La polizia di Leeds ha interrogato il bambino e tenta di ricostruire il fatto accaduto nella serata di lunedì 14 ottobre.  ”Era un nostro fedele cliente, veniva qui tutti i giorni, una persona tranquilla e gentile, che riposi in pace”, ha detto il negoziante Liaqat Ali.

Sequestrato ospizio ‘lager’ a Enna

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Arrestati a Enna un titolare e tre dipendenti di una casa di riposo abusiva dove, secondo la Guardia di finanza che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip,una cinquantina di anziani vivevano in condizioni di degrado, sottoposti a vessazioni e violenze.Maltrattamenti, abbandono di incapace, sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali sono le accuse contestate agli indagati, che rispondereanno anche di truffa per aver continuato a ritirare la pensione di alcuni ricoverati deceduti. L’ospizio “Sant’ Antonio Abate”, ex “Villaggio del fanciullo”, nella zona di Pergusa, e’ stato sequestrato. I degtenti sono stati trasferiti in altre strutture. L’indagine era stata avviata su denuncia di alcuni ex dipendenti della casa di riposo.

Con intercettazioni telefoniche e ambientali e con riprese video, i finanzieri hanno documentato la condizione di abbandono degli anziani, alcune dei quali affetti da gravi malattie degenerative. A pazienti con Alzheimer, costretti nei loro letti, venivano somministrate forti dosi di sedativi da operatori privi di qualsiasi competenza medica o infermieristica. Le indagini proseguono per quantificare anche gli illeciti patrimoniali perpetrati dai responsabili della struttura, che generava un giro di affari annuo complessivo di oltre 600 mila euro, In molti casi, gli amministratori, approfittando di ricoverati che non avevano parenti, operavano illecitamente sui loro libretti-pensione e sui loro conti correnti, e dopo la loro morte si appropriavano delle somme depositate.

Omicidio-suicidio nel Perugino

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Una 26enne è stata trovata morta, uccisa con una pistola, nella sua abitazione a San Giustino Umbro, nel Perugino; accanto a lei l’ex fidanzato 28enne, ferito gravemente e poi morto in ospedale. L’ipotesi dei carabinieri di Città di Castello è che si sia trattato di un caso di omicidio-suicidio: l’uomo avrebbe sparato alla ex per poi togliersi la vita.

l 28enne avrebbe suonato il campanello di casa della ragazzaverso l’una di notte e, quando lei ha aperto, le avrebbe sparato immediatamente almeno tre colpi di una pistola calibro 9 regolarmente detenuta dall’uomo. Il 28enne sarebbe, invece, morto dopo circa mezzora, dopo essersi sparato un colpo con la stessa arma. A carico del ragazzo non ci sarebbero denunce per stalking o violenze nei confronti della ex.

I militari sono arrivati a casa della giovane, in via Alfieri alla periferia del paese, e l’hanno trovata chiusa. Per entrare e’ stata forzata una finestra. All’interno hanno così trovato i corpi, uno accanto all’altro. Entrambi erano del posto. A dare l’allarme, a quanto pare, sono stati amici e familiari dell’uomo, preoccupati per alcuni sms e probabilmente anche per un messaggio lasciato dal giovane. Il 28enne è risultato incensurato.

A casa di lui lettera di addio – Ha lasciato a casa sua una lettera d’addio, nella quale si faceva riferimento alla fine della relazione sentimentale con la fidanzata, di due anni piu’ giovane, il 28enne residente a San Giustino, disoccupato, che nella notte appena trascorsa ha ucciso la sua ex fidanzata e si e’ poi suicidato. La tragedia si e’ consumata in un appartamento alla periferia del paese umbro, dove la donna, che sembra lavorasse come cameriera, viveva da sola. La relazione tra i due era finita da circa 2 mesi e mezzo, che il giovane, pero’, pare non avesse mai accettato.

Gradimento sindaci, Bari batte Milano

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Michele Emiliano, primo cittadino di Bari, e’ il sindaco piu’ apprezzato tra quelli delle cosiddette ‘aree metropolitane’. Lo dice l’indagine trimestrale Monitorcitta’ Aree Metropolitane dell’istituto di ricerca Datamedia, diretto da Natascia Turato, sulla soddisfazione dei cittadini sull’operato dei sindaci. Nel terzo trimestre di quest’anno e’ in testa con il 59,2% il sindaco di Bari Michele Emiliano, seguito in seconda posizione da Marco Doria (Genova) con il 58,6% e da Giuliano Pisapia (Milano) con il 58,5%. Quarto il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

La variazione nel gradimento dei sindaci delle aree metropolitane, rispetto al secondo trimestre 2013 e’ lieve per tutti, tranne che per il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che perde il 3,7% e si piazza in ultima posizione (nono) con il 49,5% e perde 10 punti in 9 mesi. La quarta piazza e’ dunque per Renzi che con il 56,5% registra un +0,7% nel gradimento dei suoi cittadini. In discesa dello 0,7% invece Piero Fassino, sindaco di Torino, che si trova in quinta posizione. Il neo sindaco di Roma Ignazio Marino fa il suo debutto in classifica in sesta posizione con il 53,6% di apprezzamento da parte dei romani. Recupera uno 0,3% invece il sindaco di Bologna Virginio Merola (53%) che si attesta in settima posizione. E’ ottavo – secondo la rilevazione dell’istituto di ricerca diretto da Natascia Turato – il primo cittadino di Venezia, Giorgio Orsoni, in lieve flessione (-0,2%) che fa registrare il 52,8%.