Basta compiti assegnati la sera prima e verifiche concentrate nella stessa giornata. È questo il cuore della nuova circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, inviata ai dirigenti scolastici di tutta Italia. L’obiettivo: garantire una distribuzione più equilibrata del carico di lavoro scolastico, salvaguardando il tempo, la serenità e la salute psicofisica degli studenti.
Il documento ministeriale richiama i docenti a una programmazione più attenta e coordinata, che tenga conto delle attività già previste dagli altri insegnanti del consiglio di classe, per evitare che interrogazioni, verifiche scritte e compiti a casa si accumulino nelle stesse giornate. In particolare, viene chiesto agli insegnanti di evitare l’inserimento “last minute” dei compiti sul registro elettronico — una pratica diffusa che spesso crea disagio e disorganizzazione tra gli studenti e le famiglie.
La circolare insiste anche sulla necessità che i compiti siano riportati non solo sul registro elettronico ma anche sul diario personale, specialmente nel primo ciclo di istruzione. Questa doppia annotazione ha un duplice scopo: rafforzare l’autonomia degli alunni nella gestione dei propri impegni e fare in modo che la consegna dei compiti diventi parte integrante del processo educativo, e non un adempimento burocratico.
“Una buona programmazione – sottolinea Valditara – deve prevedere attenzione e rispetto per i ritmi di apprendimento e per la vita extrascolastica degli alunni, in particolare nei giorni che precedono festività o weekend”. Il ministero ribadisce tuttavia che tali indicazioni non ledono l’autonomia dei docenti, ma si pongono come linee guida per favorire una scuola più inclusiva e sostenibile.
Infine, il documento rimarca, secondo Valvitara, il ruolo centrale della scuola come ambiente educativo che deve offrire “condizioni di serenità e fiducia per lo sviluppo armonico della personalità di tutti gli studenti”. Un richiamo forte e chiaro a una didattica che metta davvero al centro il benessere degli alunni, senza rinunciare all’efficacia dell’insegnamento.