Federica Brignone ha regalato all’Italia una medaglia d’oro che mancava da ventotto anni: la 34enne di La Salle ha trionfato nel gigante femminile ai Mondiali di sci alpino, diventando campionessa del mondo a un quarto di secolo dalla vittoria di Deborah Compagnoni nella stessa disciplina. Con una performance straordinaria, Brignone ha preceduto la neozelandese Alice Robinson e l’americana Paula Moltzan, scrivendo una nuova, memorabile pagina della storia dello sport azzurro.
La giornata è stata da incorniciare. La portacolori dei Carabinieri, che aveva già conquistato un oro due anni fa nella combinata, ha completato la sua gara in un tempo di 2’22”71, un crono che le ha permesso di ottenere il primo posto davanti a Robinson, che ha accusato un distacco di 90 centesimi, e a Moltzan, staccata di 2”62. Un’impresa che ha portato il secondo oro iridato della sua carriera, facendo il pieno di emozioni per una nazionale che ha collezionato, in totale, tre medaglie: l’oro nel parallelo a squadre, l’argento nel supergigante e questo incredibile oro nel gigante.
Una seconda manche da applausi
Brignone ha gestito con maestria la sua seconda discesa, sapendo perfettamente come gestire il rischio. Pur dovendo difendersi all’ingresso del primo muro, ha poi messo in mostra tutta la sua potenza nella parte finale della pista, un tratto che ha saputo affrontare con determinazione, portando a casa il miglior tempo.
Federica non ha mostrato segni di paura, affrontando la pista con grinta e cuore. La sua strategia si è rivelata perfetta, senza tentennamenti, con la consapevolezza che il mondiale si sarebbe deciso proprio lì, nel tratto finale, dove ogni errore avrebbe potuto costarle la vittoria. Un oro che mancava dallo storico trionfo di Compagnoni nel gigante, un fatto che fa salire l’emozione di tutti gli appassionati italiani di sci.
Il podio e le altre sorprese
Dietro a Brignone, Alice Robinson ha impressionato con una seconda manche in cui ha voluto far valere la sua potenza. L’atleta neozelandese ha dato il massimo, ma non è riuscita ad annullare il gap con la Brignone. Paula Moltzan, dal canto suo, ha mostrato una grande solidità, mantenendosi sempre nella parte alta della classifica, riuscendo a chiudere terza e salire sul podio.
In una giornata ricca di emozioni, non sono mancate anche altre sorprese, come la rimonta della canadese Britt Richardson, che ha scalzato la compagna di squadra Valerie Grenier dalla vetta della classifica, passando prima e imponendo un ritmo difficile da seguire per le avversarie. Altre atlete, come la norvegese Thea Louise Stjernesund, hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso, ma non sono riuscite a piazzarsi sul podio finale.
Brutta caduta per Julia Scheib
Un altro episodio che ha colpito la giornata è stato l’incidente di Julia Scheib, che a pochi metri dal traguardo ha perso il controllo e subito una brutta caduta. Nonostante il volo spettacolare, la sciatrice austriaca non ha riportato danni fisici, ma l’incidente ha sicuramente segnato il suo risultato in negativo.
La pista e le condizioni meteo
La pista di Saalbach, purtroppo, ha sofferto per le alte temperature, tanto che la giuria ha deciso di spargere del sale per evitare che il tracciato si deteriorasse. Le condizioni meteo hanno quindi reso la gara ancora più imprevedibile, ma alla fine, tra scivolate, emozioni e colpi di scena, Federica Brignone ha saputo mantenere il sangue freddo, conquistando un oro che entra nella storia della disciplina.
Con questa vittoria, Federica Brignone dimostra ancora una volta di essere una delle più grandi atlete di sci alpino della sua generazione, una campionessa che, a 34 anni, ha raggiunto un trionfo che la rende leggendaria nel panorama mondiale.