14 Maggio 2025, mercoledì
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Cannabis medica e guida: Cose da sapere

L’uso della cannabis medica, regolato e prescritto in molti Paesi, pone interrogativi sulla possibilità di guidare in sicurezza. La risposta non è immediata, perché dipende sia dalle leggi locali sia dagli effetti specifici della sostanza sulla capacità del conducente.

In Italia, guidare sotto l’effetto di sostanze stupefacenti è vietato dal Codice della Strada. Tuttavia, la cannabis medica, se prescritta da un medico, non è automaticamente considerata illegale. È fondamentale che il paziente conservi con sé la prescrizione e il certificato che attesta la terapia. Nonostante ciò, in caso di incidente o di controllo stradale, il conducente potrebbe comunque essere sottoposto a verifiche per accertare l’eventuale compromissione psicofisica.

Gli effetti della cannabis terapeutica variano in base alla dose, alla tolleranza personale e alla quantità di THC presente nella preparazione. Anche se molti pazienti sviluppano una tolleranza che riduce gli effetti collaterali, è possibile che non si verifichino alterazioni nei riflessi e nei tempi di reazione, rendendo la guida rischiosa, soprattutto nelle prime fasi del trattamento.

I medici consigliano di monitorare attentamente la risposta personale alla terapia, evitando di mettersi al volante fino a quando non si è certi di poter guidare in sicurezza. Consultare il medico curante è fondamentale per valutare la compatibilità della terapia con la guida, mentre è importante astenersi da qualsiasi comportamento imprudente che potrebbe mettere a rischio la sicurezza stradale.

Chi utilizza cannabis medica può guidare solo se pienamente lucido e in grado di rispettare i requisiti di sicurezza. Affidarsi al giudizio del medico e rispettare le normative vigenti sono passi essenziali per garantire la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada.

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