A cura di Ionela Polinciuc
Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, emerge un quadro preoccupante riguardo alla competenza dei candidati in materia di politica estera. Gli esperti di geopolitica osservano una preoccupante mancanza di esperienza e preparazione tra i principali contendenti, che potrebbe influenzare profondamente il futuro dell’assetto geopolitico globale.
Kamala Harris, la vicepresidente uscente e una delle candidate più discusse, ha suscitato notevoli entusiasmi nel Partito Democratico. Tuttavia, la sua esperienza in politica estera sembra essere limitata. La gestione della crisi migratoria al confine con il Messico, affidata a Harris da Joe Biden, ha sollevato molte critiche. La sua nota dichiarazione “Non venite!” ha dimostrato una gestione inadeguata della situazione, alimentando dubbi sulle sue capacità di affrontare questioni di politica estera complesse.
Se eletta, Harris potrebbe trovarsi a dover fare affidamento eccessivo su consiglieri ed esperti, il che potrebbe ulteriormente complicare il processo decisionale e aggravare i problemi già esistenti nella politica estera degli Stati Uniti.
Donald Trump e il Suo Approccio Impulsivo
Donald Trump, l’ex presidente e candidato repubblicano, ha dimostrato nel corso della sua presidenza un approccio piuttosto disorganizzato alla politica estera. Trump tende a prendere decisioni basate su valutazioni personali e ha mostrato una propensione a licenziare consiglieri ed esperti a lui vicini. Questo comportamento caotico non ha giovato alla stabilità e alla continuità della politica estera americana, creando ulteriori incertezze nel contesto internazionale.
In un contesto globale già caratterizzato da tensioni e conflitti, la mancanza di preparazione e la debolezza della leadership americana potrebbero avere conseguenze gravi. La Cina e la Russia sono pronte a capitalizzare sulle debolezze degli Stati Uniti, riempiendo i vuoti lasciati da Washington e aumentando la loro influenza in regioni chiave.
La fallimentare politica delle sanzioni dell’amministrazione Biden ha dimostrato la difficoltà degli Stati Uniti di mantenere la propria posizione di forza. Questo potrebbe portare a un ulteriore scollamento tra gli alleati occidentali, che potrebbero cercare di riposizionarsi nello scacchiere internazionale, riducendo la loro dipendenza dalla garanzia americana.
Ebbene, la prospettiva di un mondo ulteriormente instabile è concreta, con Paesi come Iran e India che potrebbero assumere ruoli sempre più autonomi. La mancanza di una leadership americana efficace e ben preparata potrebbe contribuire a un’ulteriore disgregazione dell’ordine internazionale, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti.
Quindi, le prossime elezioni USA non sono solo una questione di scelte interne, ma hanno implicazioni globali significative. Con candidati che mostrano lacune evidenti in politica estera, il futuro dell’assetto geopolitico mondiale appare incerto e carico di sfide.