A cura di Carla Cavicchini
L’attore? Una via di mezzo tra il calciatore ed il professore di filosofia!
PIETRO CASTELLITTO OSPITE A:LA CONFERENZA STAMPA – PRODUZIONE RAI CONTENUTI DIGITALI E TRANSMEDIALI
Anche se in realtà davanti ai numerosissimi ragazzi de “La Conferenza Stampa”, Pietro Castellitto figlio del pure lui attore Sergio Castellitto, risponde che da piccolo voleva fare il pompiere lasciando quindi ai posteri l’amletico dubbio.
I fanciulli come sempre sono disinvolti con le loro domande talvolta semplici, bizzarre, curiose, muovendosi bene nel contesto dell’Auditorium romano a suono di jeans volutamente logori e t-shirt talvolta arrotolate mostranti l’ombelico.
In precedenza l’alto Pietro aveva varcato la soglia con falcata sicura e sguardo tenebrosoereditato dal papà, osservando tuttavia la somiglianza anche negli occhi chiari della mamma, la scrittrice Margaret Mazzantini. D’altronde, alla genetica non si scappa!
Immancabile la domanda su Totti visto che con”Speravo de morì prima” Castellitto junior ha interpretato l’ex capitano della Roma.
“Francesco era il mio idolo, lo ritenevo pure un uomo bellissimo. Non nascondo l’emozione d’essere cresciuto con lui tanto d’aver avuto il poster nella camera da letto. Ero piccolo e già lo sognavo, quanto all’idea poi di interpretarlo sembrava impossibile…ed eccomi invece qui impegnato nell’averlo portarlo sullo schermo.”
Ricordo che in quel ristorante dove andava spesso, andai anch’io pensando: “ chissà Totti come mangia ! “ Avendo quindi l’occasione di cenare assieme nonchè domandandogli il motivo per cui smetteva di tirare le punizioni d’interno. Spiegazioni? Beh… qualcosuccia anche se più che altro in perfetto stile romanesco:”Ah…è troppo facile ragà !” Ecco, questo è lui, Francesco Totti!”
Inevitabili le domande sul padre.
“Papà avrebbe preferito intraprendessi la facoltà di medicina, oppure giurisprudenza sopratutto in considerazione che il nostro è un mestiere precario, legato anche alla fortuna. Però ha rispettato le mie scelte. E’ un grandissimo lavoratore nonchè vitale, vitalissimo. Da apprezzare decisamente. Quanto al confronto… direi che più che persona ingombrante, avverto personalmente quella voglia di fare sempre più, sempre più, a mò di stimolo nei confronti di questa professione.”
Eccoci adesso alla risposta su mammàosservando che, più che leggere i suoi libri,guardava i film di papà. “
“D’altronde lei scriveva che io ero piccoloe…da piccolo avevo in testa solamente la ‘play-station’! Col tempo però ho capito e recuperato.”
“Crescendo, più tardi, mi sono poi laureato poi in filosofia osservandola disciplina che aiuta a diventare sincero con te stesso avvertendo però tutto questo, solamente con lo scorrere degli anni. Ma… fare il prof. di filosofia non mi andava, penso di non esserne tagliato. A scuola diciamo ero uno studente medio, più che altro senza voglia d’essere bocciato , facendo talvolta casini come del resto fanno tutti. Ricordo quando coordinaii ben bene il lancio dei ‘gavettoni’, ed ancora quella volta che feci suonare l’allarme antincendio, nonchè uscire a far colazione durante una lezione di classe.
Castellitto nella sua disinvoltura con tanto d’ orecchino al lobo sinistro, accenna qualche volta un certo ‘tartagliamento’ che recupera però subito con fermezza e splendido sorriso. Sul corpo ha qualche tatuaggio e più tardi si spoglia – decisamente non troppo – mostrando gli altri su braccia e gamba. Quanto al naso importante: “M’è venuto dopo, crescendo, prima l’avevo alla francese poi… (francamente non è quello D’Artagnan!) ehhh, ai voglia! se mi prendevano in giro a scuola! Ma non solo per quello, visto che ero anche ‘bassotto’! Evidentemente sono sviluppato tardi! Sotto sotto ci ridevo ma un pochetto ci rimanevo male.”
I ragazzi sono ancora tutti elettrizzati anche se i tempi da rispettare avanzano. Velocemente viene chiesto se preferibile il lavoro di attore o regista.
“Indubbiamente l’attore può fare anche film che non gli piacciono molto per motivi vari, mentre il regista invece può godere di maggiore libertà assieme tuttavia ad una buona dose di stress e responsabilità dal momento che non stacchi mai! Quando giri devi tener conto ovviamente delle tempistiche, far capire agli altri ciò che vuoi. Sì, può essere frustrante, anche se lavorare con una buona troupe come nel caso mio, semplifica decisamente! Certamente se avessi lavorato in America sicuramente avrei fatto molti più soldi di adesso…! E magari essere abbronzato perennemente: sai cosa significa ‘fare’ l’inverno in California? Scherzi a parte adoro New York ed altre città della ‘Grande Mela’. Anche Londra, decisamente, dove sono stato un bel po’. Resta tuttavia che quello che sono, lo debbo a Roma.”
Alzandosi evidenzia il fisico asciutto e prestante seguito da quello sguardo un po’ gigione tenerone, un po’ da malscalzoncello…possiamo dirlo? Come quello di paparino suo. Si volta e…
“Comunque siete simpatici!”
La puntata è finita. Altre storie, altre vite ci attendono.