7 Maggio 2024, martedì
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Gli appalti contaminati di Caivano: Confessioni e collusioni tra politica e camorra

A cura di Ionela Polinciuc

Il Comune di Caivano, nell’hinterland napoletano, è al centro di una tempesta politico-giudiziaria che ha svelato collusioni inquietanti tra esponenti politici, aziende e la criminalità organizzata locale. Le rivelazioni di Carmine Peluso, ex assessore ai Lavori pubblici, hanno gettato luce su un sistema di appalti pubblici minato dalla corruzione e dall’estorsione.

Peluso, in un interrogatorio del febbraio scorso, ha dichiarato di essere stato il “perno principale” tra le richieste della camorra e le ditte che partecipavano alle gare d’appalto. Le aziende che vincevano le gare a Caivano, secondo Peluso, dovevano versare estorsioni al clan di Antonio Angelino, noto come “Tibiuccio”. Si parla di enormi somme di denaro, considerando che il Comune di Caivano ha gestito circa 20 milioni di euro di fondi pubblici, soprattutto grazie al Pnrr.

L’ex amministratore ha ammesso di favorire specifiche ditte per ottenere consenso elettorale, ricevendo in cambio somme di denaro che, afferma, provenivano dalle aziende stesse. Tuttavia, nega categoricamente di aver ricevuto soldi dal clan.

Questa vicenda ha portato alla commissariatura del Comune di Caivano dopo l’inchiesta della Procura di Napoli, che ha visto il fermo di nove persone, tra cui ex consiglieri comunali e dirigenti. Sono state notificate 25 conclusioni di indagine.

Peluso non è l’unico collaboratore di giustizia in questa inchiesta. Altri tre affiliati alla camorra hanno iniziato a parlare, rivelando un giro di estorsioni legate agli appalti pubblici nel comune, noto anche per le tragiche vicende di violenza come lo stupro delle due cugine avvenuto lo scorso anno.

Questo caso ha scosso la politica locale, evidenziando l’urgenza di affrontare la corruzione e la criminalità organizzata nei processi di appalti pubblici. La speranza è che le rivelazioni di Peluso e dei collaboratori di giustizia portino a una maggiore trasparenza e ad azioni concrete per ripristinare l’integrità nel settore pubblico di Caivano.

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