A cura dell’Avv. Margherita Morelli
La burocratizzazione telematizzata della domanda introduttiva e degli atti del giudizio estremizzata attraverso schemi e modelli da adottare che prepara evidentemente il campo anche al l’Intelligenza Artificiale, è la nuova e più oscura frontiera della professione forense.
Le recenti norme sulla redazione degli atti e il protocollo del CNF che ne è conseguito sono una ulteriore causa di distress per gli avvocati che si crogiolano a scrivere del disagio ,la preoccupazione e l’affanno con cui faranno i conti a partire dal primo settembre, cimentandosi con collegamenti ipertestuali e parole chiave.
Ne deriveranno ulteriori motivi di impocedibilità e inammissibilità della domanda e degli atti del giudizio?
Il timore palpabile e concreto è piuttosto anche questo. Poiché la parola d’ordine divenuta leit motiv di ogni riforma della giustizia, è piu quantità e meno qualità e nessuno ormai ne fa più mistero ,il rischio concretamente si intravede e la fine del processo che si nutre più di forma e apparenza che di contenuti e sostanza, è ormai dietro l’angolo.