19 Aprile 2024, venerdì
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Lavrov, obiettivi russi non riguardano più solo il Donbass

Gli obiettivi militari russi sono cambiati e non si concentrano più “solo” sull’Ucraina orientale e il Donbass ma riguardano “una serie di altri territori”: lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

“La geografia ora è diversa.

Non ci sono solo le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (i territori separatisti nell’Ucraina orientale, ndr), ma anche le regioni di Kherson e Zaporizhia (nel sud) e una serie di altri territori, e questo processo continua, in modo costante e ostinato”, ha detto Lavrov in un’intervista all’agenzia di stampa Ria-Novosti e al canale RT.

Finché l’Occidente continuerà ad inviare all’Ucraina “armi a raggio sempre più lungo, come i missili Himars”, la Russia sposterà “ancora più lontano gli obiettivi strategici” in Ucraina rispetto alla linea attuale, ha poi detto Lavrov, aggiungendo che “Questo è perché non possiamo permettere che in quella parte dell’Ucraina che sarà controllata da Zelensky o da chi lo sostituirà, ci siano armi che rappresentano una minaccia diretta al nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche (del Donbass, ndr) che hanno dichiarato la loro indipendenza”.

In questo quadro, “trattative con Kiev in questo momento non hanno senso”, ha detto ancora Lavrov.

Il ministro ha affermato che, dopo l’unico incontro fin qui svoltosi in presenza tra le due delegazioni, il 29 marzo a Istanbul, ci sono stati altri contatti e il 15 aprile la Russia ha presentato all’Ucraina le sue proposte per iscritto. “Da quel momento – ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca – non abbiamo sentito più niente da loro. Quello che sentiamo sono altre cose, quello che dicono Olaf Scholz, Ursula von der Leyen e il capo della diplomazia europea Josep Borrell sul fatto che l’Ucraina deve vincere la guerra sul campo di battaglia”.

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