25 Aprile 2024, giovedì
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Von der Leyen: la sentenza Corte polacca sfida diretta alla Ue

“Noi siamo preoccupati per la recente sentenza della Corte costituzionale polacca. La Commissione europea sta valutando attentamente questa sentenza a posso però già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione la base della Ue e costituisce una sfida diretta all’unità degli ordinamenti giuridici europei”.

Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al dibattito al Parlamento europeo sulla crisi dello stato di diritto in Polonia. “Il destino della Polonia è l’Europa”, ha aggiunto von der Leyen avvisando che l’Ue non permetterà che i suoi valori vengano messi a rischio. “La Commissione europea agirà.

Le opzioni sono ben conosciute: le procedure di infrazione, il meccanismo di condizionalità ed altri strumenti finanziari. E l’articolo 7, uno strumento potente su cui dobbiamo tornare”. “Questa situazione deve essere risolta e lo sarà”, ha ricordato.

“Per noi è una scelta di civiltà l’integrazione europea, noi siamo qui, questo è il nostro posto e non andiamo da nessuna parte, vogliamo che l’Europa ridiventi forte, ambiziosa e coraggiosa”. Ha replicato il premier polacco Mateusz Morawiecki specificando che la Polonia è “per un’Europa della difesa all’interno della Nato”. Secondo il premier polacco, “troppo spesso abbiamo a che fare con un’Europa dei doppi standard. Non dobbiamo lottare uni contro altri – ha detto-. Non dobbiamo cercare colpevoli dove non ci sono. La Polonia è attaccata in modo parziale e ingiustificato. Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Non è ammissibile che si parli di sanzioni. Respingo la lingua delle minacce e del ricatto”. E ancora: “Non sono d’accordo che dei politici minaccino e terrorizzino la Polonia. Il ricatto è diventato un metodo di fare politica verso alcuni Stati membri, ma non è così che agiscono le democrazie. Noi siamo un Paese fiero. Abbiamo pagato con tante vittime la nostra lotta per la democrazia. Abbiamo salvato Parigi e Berlino dagli attacchi bolscevichi”, combattuto “contro il Terzo Reich” e lottato anche quando “Solidarnosc ha dato speranza di rovesciare il sistema totalitaristico russo”.

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