25 Aprile 2024, giovedì
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Serie A, sempre Inter. Vincono e soffrono anche le romane

Inter, sempre Inter, fortissimamente Inter. La trentesima giornata di serie A non cambia, anzi rafforza la leadership nerazzurra.

Gara sofferta contro il Cagliari, decisa da Darmian al minuto 77 su passaggio di Hakimi. Di misura (e soffrendo anche loro) vincono Roma (in casa contro il Bologna) e Lazio, corsara a Verona. Il Napoli sbanca Genova, sponda Samp, rimanendo in zona Champions, l’Atalanta resta quarta espugnando Firenze. 

INTER-CAGLIARI 1-0

Undicesima vittoria consecutiva per l’Inter, che vince di misura anche contro il Cagliari tornando a +11 sul Milan in testa alla classifica. A San Siro decide la rete di Darmian nel quarto d’ora finale, dopo una gara difficile da sbloccare ma dominata sul piano tattico da parte degli uomini di Conte. Ennesima sconfitta per la formazione sarda, che rimane terzultima con cinque punti di ritardo dal Torino (con una gara ancora da recuperare).

A differenza della gara con il Sassuolo i nerazzurri tengono saldamente in mano il pallino del gioco, cercando in tutti i modi il varco per penetrare la retroguardia sarda. All’11′ ci prova Eriksen con un bel destro da fuori respinto bene da Vicario, poi qualche minuto più tardi viene annullato un gol a Sanchez per fuorigioco. Al 24′ Sensi calcia a lato di poco, mentre nel finale di primo tempo provano a farsi vedere anche i rossoblù con Nainggolan, che calcia dalla distanza chiamando Handanovic alla risposta. Nella ripresa l’Inter continua a fare la gara e al 69′ sfiora il vantaggio con de Vrij, bravo a staccare su un corner da destra ma sfortunato nel colpire la parte alta della traversa. Vantaggio rimandato di una decina di minuti: al 77° ci pensa il neo entrato Hakimi a servire a Darmian la facile palla dell’1-0 nerazzurro, da spingere in rete da pochi centimetri. Nelle ultime battute di gara il Cagliari tenta il tutto per tutto a caccia del pareggio, ma il cuore non basta.

SAMPDORIA-NAPOLI 0-2

Un gol per tempo e il Napoli espugna Marassi. Primo tempo tutto di marca azzurra con tre limpide occasioni non sfruttate a dovere. Al 35° la prima rete: combinazione tra Osimhen e Zielinski, palla a Fabian Ruiz che con un bel sinistro trafigge Audero. La ripresa, leggermente più equilibrata, vede gli uomini di Ranieri andare a segno con Thorsby sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma il VAR rileva un fallo del norvegese su Koulibaly. Dopo il pericolo scampato arriva il raddoppio con l’uomo più contestato: Osimhen realizza al minuto 87 e mette la parola fine all’incontro.

HELLAS VERONA-LAZIO 0-1

La Lazio trova il solito gol a tempo scaduto (92°) e torna da Verona con 3 punti pesantissimi per la corsa alla Champions. Stavolta decide Milinkovic, che porta i biancocelesti a quota 55 punti, e la squadra di Inzaghi ha ancora una gara da recuperare. Al Bentegodi si è visto tanto equilibrio, che ha rischiato di rompersi quando Immobile ha calciato sul palo alla destra di Silvestri. A inizio ripresa la Lazio passerebbe in vantaggio con la rete di Caicedo, ma il Var è decisivo nel punire una sbracciata ai danni di Magnani. Poi i ritmi si sono abbassati, e a tempo scaduto è arrivata l’incornata di testa di Milinkovic-Savic su cross di Radu.

JUVENTUS-GENOA 3-1

La Juventus sconfigge 3-1 il Genoa all’Allianz Stadium e conserva il terzo posto in classifica a 12 punti dall’Inter capolista e ad una sola lunghezza dal Milan. I bianconeri danno continuità al successo di mercoledì nel recupero con il Napoli dominando il match sin dalle prime battute e trovando il doppio vantaggio con Kulusevski (al 4°) e Morata (22°), si addormentano in avvio di ripresa e subiscono il gol di Scamacca (al 49°) per poi chiudere la partita grazie a McKennie al 70°.

C’è un “caso” Ronaldo a fine partita. Si rincorrono le voci secondo cui avrebbe gettato la maglia per un moto di stizza, alcune fotografie rilanciate dai social network sembrano confermarlo, ma il fotografo del match, intervistato da Telelombardia, nega, affermando che l’impressione sul campo era che il portoghese avesse semplicemente lanciato la maglia a un raccattapalle. Ad ogni modo CR/ contento non era. A fine partita lo ha detto anche Pirlo: “Era arrabbiato perché non aveva segnato, ma è normale che un campione come lui sia insoddisfatto se non segna. Se sarà multato? Assolutamente no”.

ROMA-BOLOGNA 1-0

La Roma torna a vincere dopo tre turni di astinenza, battendo in casa il Bologna per 1-0. Decide una rete di Borja Mayoral a fine primo tempo, dopo tanta sofferenza iniziale da parte dei giallorossi. La squadra di Fonseca si riporta a -1 dalla Lazio, che però ha una gara ancora da recuperare. L’avvio di gara degli emiliani è veemente e porta almeno a tre nitide palle gol nel corso dei primi 20 minuti di gioco. La prima chance è per Palacio che calcia a lato di pochissimo, Svanberg mette alto di un soffio con un colpo di testa da corner e Soriano viene murato da un miracoloso Mirante, ancora su una situazione di corner. I giallorossi fanno fatica a reagire e non impegnano quasi mai Skorupski, anche se un paio di potenziali occasioni non vanno a buon fine per imprecisioni negli ultimi passaggi. Proprio a ridosso dell’intervallo è la Roma che colpisce: Mayoral scappa a Danilo e si presenta a tu per tu con il portiere, lo scavalca e a porta vuota fa 1-0. Nella ripresa la squadra di Fonseca tiene maggiormente in mano il pallino del gioco, senza rischiare tanto come fatto nella prima frazione. Il Bologna cala d’intensità lasciando molto più spazio ai giallorossi, che in ripartenza hanno diverse occasioni per il raddoppio ma non le sfruttano. Nel finale la squadra di Mihajlovic prova il tutto per tutto alla ricerca del pareggio, non trovando però lo spunto giusto per colpire. 

FIORENTINA-ATALANTA 2-3

Una gara al cardiopalma risolta da un rigore trasformato da Ilicic. È un’Atalanta monstre, come quasi sempre d’altronde, quella che si presenta al Franchi nel posticipo domenicale della 30° giornata. Primo tempo dominato chiuso con il vantaggio di sole due reti, ma potevano essere almeno il doppio. Zapata protagonista: sue entrambe le realizzazioni. La prima, al 13° su un cross splendido di Malinovskiy e la seconda al 40° su un altro assist del numero 18. Nel mezzo miracoli di Dragowski e occasioni sciupate di un soffio.

La Dea, in totale controllo della gara, si fa però sorprendere da Vlahovic al 57° lesto a riaprire il match. Subito dopo gli uomini di Gasperini buttano al vento il 3-1 con Toloi e vengono castigati nuovamente da Vlahovic al 66° su azione straordinaria di Kouamé. Mai risultato fu più bugiardo. E infatti il Dio del calcio (la Dea in questo caso) rimette le cose a posto. Mano di Martinez Quarta in area e calcio di rigore. Lo trasforma Ilicic al 70°. Negli ultimi venti minuti l’Atalanta sfiora più volte il poker. Finisce 2-3. Bergamo gode, è quarta a quota 61 punti, due in meno del Milan secondo. La Viola, a 30 punti, si lecca le ferite.

Nei tre anticipi del sabato vittorie esterne per Milan e Torino. Balzo in avanti nella lotte salvezza per lo Spezia

PARMA-MILAN 1-3

Il Milan continua a vincere fuori casa ma soffre terribilmente contro un Parma mai domo. Colpa anche, va detto, di una fesseria commessa dal suo giocatore più rappresentativo. Ibrahimovic perde la testa al 60°. Questi i fatti: dopo una punizione fischiata a centrocampo ai danni del Milan, lo svedese pur non essendo coinvolto nel fallo rivolge diverse frasi irriguardose all’arbitro Maresca. Una di queste l’ha rivelata Pioli ai microfoni di Sky Sport dopo la partita, edulcorando al massimo: “Allora non ti interessa quello che dico io?”, anche se il labiale dello svedese lasciava ben poco all’interpretazione. Risultato: rosso diretto e ospiti in dieci. Si era sullo 0-2

Milan subito in vantaggio al 10°: assist di Ibra a Rebic che di potenza mette sotto l’incrocio. Un primo tempo sotto controllo da parte della banda Pioli che raddoppia al 44°. Anche in questo caso l’azione parte dal numero 9 che con la suola serve Hernandez, il francese passa a Kessié ed è 2-0.

Nella ripresa, dopo l’espulsione di Ibra, il Parma rientra in partita. Assist di Pellè per Gagliolo che di piatto, al 66° mette in rete. I padroni di casa tentano il tutto per tutto (in particolare con Bani) ma ci pensa Leão al 94° a fissare il punteggio sull’1-3.

I rossoneri restano secondi a quota 63, nel prossimo turno se la vedranno con il Genoa, a San Siro. Il Parma, atteso dalla trasferta in terra sarda sabato prossimo, resta penultimo con soli 20 punti.

UDINESE-TORINO 0-1

Il Torino si rialza nella notte più difficile. Dopo il derby del sabato pasquale perso immeritatamente arriva, per i granata, la vittoria che può salvare una stagione complicatissima. Il rigore di Belotti al 61° non solo porta tre punti di platino ai ragazzi di Nicola ma permette loro di allungare sul Cagliari impegnato domani nell’insidiosissima trasferta in casa della capolista Inter.
Un primo tempo godibile ma senza reti, una ripresa con poche occasioni ma ben controllata dal Torino.
Il penalty che ha deciso la gara è stato assegnato dall’arbitro Doveri per un fallo di Arslan sul Gallo. Il tiro di Belotti non ha lasciato scampo a Musso rimasto immobile.
L’unico patema è stato frutto di un’ingenuità di Buongiorno al 70′ con intervento su Becao: serve il Var per definire se dentro o fuori l’area. L’arbitro Doveri dà palla a due, non valutando l’intervento falloso
Nel finale clamorosa palla gol sciupata da Linetty.
Alla Dacia Arena finisce 0-1 e il Toro respira.

Nell’anticipo delle 15 rocambolesca vittoria dello Spezia in casa contro il Crotone. Decidono Maggiore ed Erlic (all’89° e al 92°) ribaltando l’1-2 calabrese. Djidji aveva aperto le marcature al 40°, pareggio crotonese con Verde al 63° prima del gol del solito Simy al 78°. Ma i Cosmi-boys non avevano fatto i conti con il carattere spezzino e restano ultimi, mestamente con 15 punti.

PIERLUIGI CANDOTTI

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