6 Ottobre 2024, domenica
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Enrico Letta: “Noi quarantenni ora senza alibi. Nel 2014 svolta per l’Italia”

Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno il presidente del Consiglio Enrico Letta fa un primo bilancio della sua azione di governo: siamo alla svolta, ha detto, il 2013 è stato un altro anno di “fatica sociale”, ma nel 2014 ci saranno i sospirati miglioramenti dei conti economici e soprattutto le agognate riforme, a partire da quella elettorale. In particolare, tiene ad insistere Letta, la svolta è generazionale, finalmente: “L’Italia di un colpo dal 24 aprile ha recuperato 30 anni nel calendario, il 2013 è l’anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana”.
La generazione dei quarantenni è messa alla prova, alibi non ce ne sono più, non può fallire. Il messaggio anticipa di una mezz’ora il messaggio del sindaco Matteo Renzi a Firenze, quest’anno atteso con particolare attenzione perché in tema di svolte, l’alleato di governo e nuovo segretario del Pd resta il più temibile dei rivali di Letta. Le chance per Letta di resistere il più a lungo possibile a Palazzo Chigi possono venire solo dai risultati economici: il 2014 deve essere l’anno della crescita, promette Letta, che annuncia un fisco amico per il prossimo anno. Nel 2013, ammette implicitamente, sono stati fatti errori che serviranno da promemoria per non più ripeterli, ha assicurato.

Sul capitolo Renzi, Letta non si sottrae: benedice la ricerca di interlocutori per la riforma elettorale aperta a Forza Italia, non crede, in soldoni, che voglia fargli le scarpe (“non sospetto che Renzi voglia subito elezioni “). Delle riforme proposte la più condivisa e percorribile gli sembra quella del superamento del bicameralismo perfetto, attraverso il ridimensionamento del ruolo del Senato, trasformato magari in una Camera delle Regioni. Un pensiero lo dedica a Berlusconi cui consiglia di non intraprendere una ”strada nichilista” e una ”deriva populista”.
Sfida a Renzi: art. 18, immigrazione, slot machine. Sull’articolo 18, la cui abolizione è nelle proposte di Renzi, Letta si dichiara laico: ”affronteremo le proposte che i soggetti contraenti metteranno sul tavolo” e “tutto ciò che aiuterà nuova occupazione sarà benvenuto”, a condizione che sia “buona occupazione, non senza diritti”. Anche sui temi dell’immigrazione Letta promette novità: Ius soli, Bossi-Fini e Centri di accoglienza, dopo lo scandalo a Lampedusa, sono stati menzionati dal presidente del Consiglio (“a gennaio riapriremo la discussione”), anche per non lasciare scoperto l’altro fronte aperto dal dinamico sindaco di Firenze.

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