Un cuore artificiale che per 5 anni risparmierà al malato altri interventi e sostituisce così un cuore “vero”. Una protesti meccanica fedele all’organo umano, che pesa 900 grammi e costa 150mila euro. Il primo cuore di questo tipo è stato impiantato in un uomo di 65 anni presso l’ospedale Georges Pompidou di Parigi, in Francia.
Ma la novità medica ha fatto il giro del mondo e l’innovazione parla anche italiano. Alla guida della Carmat, l’azienda francese che ha prodotto il cuore artificiale, c’è il manager italiano Marcello Conviti e il lavoro di Alain Carpentier, che dopo oltre 25 anni di ricerca porta ai pazienti cardiaci una speranza nuova.
A Stefano Rizzato de La Stampa è lo stesso Conviti a raccontare il successo di anni di ricerca e impegno supportati dallo Stato francese e dalla Borsa che hanno finanziato la ricerca:
“ «Lo Stato francese – racconta Conviti – ci ha investito 33 milioni senza che nascessero polemiche o gelosie. E anche il mercato, quando nel 2010 ci siamo quotati in Borsa, ha mostrato di credere nell’idea». A mettere le ali al cuore artificiale francese è stato insomma il matrimonio tra pubblico e privato. Il mix ideale per spingere la ricerca”.
E dopo il primo impianto, a “festeggiare” il successo del cuore artificiale è la Francia, con un messaggio di François Hollande:
“«E’ un giorno che aspettavamo da anni: quello in cui un uomo può vivere con un cuore artificiale”.
La bioprotesi interamente impiantabile offre così ai malati la possibilità di poter vivere una vita quasi normale per 5 anni dopo l’impianto, senza dover temere numerosi interventi nell’attesa di un cuore vero e di un trapianto.