13 Maggio 2024, lunedì
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Covid19, Vicenza: bimba risultata positiva

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A Vicenza una bimba è risultata positiva al coronavirus dopo aver fatto un tampone. Purtroppo, aveva fatto l’iscrizione in un campo estivo. Dunque, alla notizia subito l’Ulss 8 Berica insieme alla direzione dell’istituto e il Comune hanno disposto la chiusura del centro e la sanificazione.

Nel frattempo, il Nucleo operativo ha iniziato le indagini per identificare i contatti che ha avuto la bimba perché dovranno sottoporsi al tampone e mettersi in isolamento.

«A questo riguardo – precisa l’Ulss 8 in una nota – è da sottolineare che dalle verifiche effettuate risultano correttamente applicate presso la scuola tutte le misure utili al contenimento del contagio, in particolare l’organizzazione delle attività per piccoli gruppi».

Covid19, situazione in India

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Conosciamo i numeri relativi alla pandemia del covid19 in India. Negli ultimi 4 giorni, sono stati registrati oltre 100mila casi, la notizia l’ha riportata il ministero della Sanità. Anche i decessi continuano a salire. Arrivando quindi a 906.752 casi contro i 23.727 morti. E’ il terzo Paese al mondo per numero di casi. Fortunatamente ci sono anche i guariti arrivando a 571.460 persone. Dall’inizio della pandemia sono stati eseguiti più di 10 milioni di tamponi.

Luca Carboni presenta ‘La canzone dell’estate’

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Qualche giorno fa il cantante Luca Carboni, ha pubblicato un hit estiva ‘’La canzone dell’estate’’. Dunque la nuova hit, si aggiungerà alle altre per ‘sfidarsi’ e ‘diventare’ hit dell’estate.

“Durante la quarantena, pensando all’estate, è nato questo pezzo in cui si fondono momenti ‘caldi’ del passato e momenti del presente”.

Continua: “Una canzone in fondo amara ma, nonostante l’inquietudine, l’estate, oltre al sudore, non può non spremerti anche gocce di amore e di speranza”. Ora però non ci resta che aspettare un nuovo album, dato che l’ultimo risale nel 2018 con ‘’Sputnik’’.

Così le mafie sfruttano l’emergenza per acquistare consensi. Ritardi dello Stato? Ne approfittano i clan

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|a cura di Maria Parente

Non è affatto semplice delineare la crisi generata dall’impatto del Covid19 sulla nostra Nazione: generalmente il termine “crisi” ribalta la nostra attenzione sul piano economico, sulla enorme perdita di Pil, le aziende e le pmi che faticano a risorgere, tra queste gran parte di loro con precedenti situazioni debitorie non sanate, contribuendo ancor di più a dirottare un già precario equilibrio economico verso gli abissi. E’ scontato che tutte le aziende e le imprese, piccole e medie, potranno avvalersi di “ingenti aiuti statali” firmati e illustrati dal Premier Conte, poi dalle Regioni che hanno adottato ognuna rispettivi piani di emergenza che assecondano le esigenze territoriali circoscritte. Insomma l’abisso non è poi così certo si potrebbe pensare ma il problema reale è il tempo che trascorrerà tra le promesse del Governo fatte alle imprese alla concreta erogazione dei finanziamenti: un lasso di tempo che senza alcuna incertezza potrebbe rivelarsi fatale per la sopravvivenza delle attività produttive.

Ed ecco che, nel bel mezzo della disperazione, fanno capolino le associazioni mafiose pronte ad elargire il denaro necessario per garantire il futuro di piccole aziende e imprese ad un passo dal fallimento. A parte il traffico di droga, il business del caffè, delle corse dei cavalli truccate e delle slot machine , la crisi determinata dal coronavirus, potrebbe portare certi gruppi criminali particolarmente duttili ad esplorare anche comparti meno battuti che possono ora diventare molto redditizi, quali ad esempio la sanità, peraltro già interessata in Lombardia da indagini giudiziarie.

Cosa nostra, ad esempio, si rileva dalle indagini condotte dal gip Piergiorgio Morosini,come possa mettere in cantiere un progetto ben strutturato per sfruttare l’emergenza coronavirus. Un disegno che segue tre canali parallelisostegno economico per le necessità di tutti i giorni alle famiglie in crisi, in modo da tornare a coltivare consenso sociale, caccia aperta alle piccole e medie imprese in grosse difficoltà, prima con prestiti a usura e poi appropriandosi direttamente di società che provengono dall’economia pulita, e infine la grande torta degli aiuti pubblici erogati proprio per tamponare l’emergenza economica. Sullo sfondo anche il ritardo del sostegno economico dello Stato ai piccoli operatori economici, dovuto a lunghi iter burocratici, che diventa assist per la mafia. A differenza della burocrazia statale, infatti, Cosa nostra è “in grado di assicurare interventi rapidi e concreti suscettibili, poi, di tradursi in forme di riciclaggio o reimpiego di capitali”.

L’ attuale condizione di estremo bisogno (persino di cibo quotidiano) di tante persone senza una occupazione stabile, o con un lavoro nell’economia sommersa, può favorire forme di soccorso mafioso prodromiche al reclutamento di nuovi adepti”. È il consenso sociale, primo storico propellente dell’idea stessa di mafia: senza il favore di certi strati della società non ci sarebbe mai stata alcuna Cosa nostra. Sono gli ultimi, i dimenticati, che però, “assieme ai tanti disoccupati, potrebbero facilmente essere raggiunti dalla organizzazione criminale ricevendone un pronto intervento economico, in vista di una futura affiliazione o di una collaborazione che si presenti come una forma di corrispettivo per il ‘sussidio’ più rapido e diretto di cui hanno beneficiato”.

 Il secondo fronte del virus delle mafie al tempo dell’epidemia è rappresentato dalle aziende in difficoltà. “Il blocco delle attività di tanti esercizi commerciali o di piccole e medie imprese è in grado di cagionare una crisi di liquidità difficilmente reversibile per numerose realtà economiche, in relazione alla quale l’intervento dei componenti del gruppo mafioso potrebbe manifestarsi attraverso quei delitti tipici della predetta organizzazione criminale, vale a dire l’usural’estorsione, il riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni. Ossia quelle condotte penalmente rilevanti che, anche nel presente procedimento, connotano buona parte delle imputazioni elevate nei confronti degli esponenti di vertice della famiglia mafiosa”, è la descrizione fatta dal gip. Secondo stime condivise dalle menzionate agenzie, i settori più colpiti dalle misure anti-contagio sarebbero quelli relativi alle piccole e medie imprese, agli artigiani, agli esercizi commerciali, in particolare bar, ristoranti, alberghi e altre strutture ricettive”.

Boccia: ”L’estensione dello stato d’emergenza a seguito del Covid-19 non limita la libertà individuale”

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“L’estensione dello stato d’emergenza a seguito del Covid-19 non limita la libertà individuale delle persone ma consente di avere maggiore protezione da parte dello Stato”. Sono le parole riferite dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

Purtroppo, continua: “Non pensavo di doverlo ribadire” (..) “L’emergenza significa anche consentire a Regioni e sanità di avere attenzioni e risorse”.

Purtroppo sottolinea che nonostante il Paese non sia ‘uscito’ del tutto dal Paese è ritenuto ‘’uno dei Paesi più sicuri al mondo non credo ci sia un solo italiano che ha pensato che dal 1 agosto potesse finire lo stato d’emergenza“, tutt’ora la situazione è sotto controllo.

Kazakistan, dopo il covid, arriva una ‘strana’ ‘malattia’

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Non ancora sconfitto il covid19 in alcune parti del mondo che si parla addirittura di un’altra ‘minaccia’, si tratta di una nuova “polmonite sconosciuta”, che per adesso si è registrato in Kazakistan uccidendo oltre 1000 persone.

Purtroppo però i casi aumentando e sarebbe ‘nato’ a giugno, secondo quanto riferisce l’ambasciata cinese nel Paese dell’Asia centrale. Anche se il Kazakistan afferma:  “Quest’informazione non corrisponde alla realtà’’.

“Il dipartimento della Sanità del Kazakistan e altre agenzie stanno eseguendo ricerche comparative e non hanno definito la natura del virus della polmonite“. I focolai si sono registrati nelle regioni di Atyrau, Aktobe e Shymkent. Sempre secondo Pechino: ‘’La malattia è molto più mortale del Covid-19″ – si legge in un comunicato.

Covid19: aumentate il numero delle pensioni rispetto agli occupati.

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Con la pandemia è stato superato il numero delle pensioni date nel nostro Paese arrivando a 22,78 milioni. Lo ha riferito la Cgia di Mestre.

“Il sorpasso è avvenuto in questi ultimi mesi – spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo -. Dopo l’esplosione del Covid infatti sono diminuiti i lavoratori attivi. Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale, che ora supera i 293 miliardi di euro all’anno, il 16,6% del Pil”. 

 Si basti pensare che otto regioni del Sud hanno registrato un numero di pensioni superiore a quello degli occupati. Al Centro invece ci sono solo l’Umbria e Marche e al Nord solo la Liguria.

Quali obblighi di riservatezza per i dipendenti?

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Secondo il codice civile, colui che lavora alle dipendenze di un’impresa non solo è tenuto a non fare concorrenza all’imprenditore, ma non deve nemmeno divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio [Art. 2105 cod. civ.].  Si tratta del cosiddetto dovere di fedeltà che la legge impone a tutti i lavoratori subordinati di un’impresa e che si concretizza in due principi differenti:

  • il divieto di concorrenza;
  • l’obbligo di riservatezza.

Dunque, è la legge stessa a imporre ai dipendenti un divieto di divulgazione delle informazioni che riguardano il proprio datore di lavoro. Quest’ultimo poi, al momento della stipula del contratto d’assunzione, potrà determinare la portata effettiva dell’obbligo di riservatezza, stabilendo eventualmente le informazioni precise che non possono essere diffuse a terzi e le sanzioni nel caso di violazione.

Secondo la giurisprudenza [Cass., sent. n. 12804 del 22/05/2017], l’obbligo di riservatezza imposto dalla legge ai dipendenti riguarda solamente gli aspetti più importanti e significativi della realtà aziendale. Toccherà pertanto al singolo datore di lavoro estendere il patto di riservatezza anche ad aspetti ulteriori, magari più marginali, dell’ambiente lavorativo.

Cos’è il fondo di garanzia per la prima casa

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La legge di bilancio 2020 [Art. 41-bis del decreto fiscale (D.L. n. 124/2019)] ha previsto per il debitore qualificabile come consumatore, che si trova in evidente difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo relativamente all’acquisto della prima casa, la possibilità di salvare l’immobile se oggetto di una procedura esecutiva.

Più precisamente, qualora ricorrano determinate condizioni, il debitore/consumatore può evitare che la casa pignorata venga venduta, chiedendo la rinegoziazione del mutuo o un finanziamento o una surroga della garanzia ipotecaria esistente, a una banca terza, il cui ricavato ha lo scopo di estinguere il mutuo in essere, con assistenza del Fondo di garanzia per la prima casa.

Affinché il debitore possa avvalersi di tale strumento normativo vanno rispettare alcune condizioni.

Programmazione da lunedì 13 a venerdì 17

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Lunedì 13

  • Rai 1 Serie Tv: Il giovane Montalbano
  • Rai 2 Show: Made in Sud 2020
  • Rai 3 Film: Il colpevole 2018
  • Rete 4 Approfondimento: Quarta Repubblica
  • Canale 5 Film: Appuntamento con l’amore
  • Italia 1 Film: 47 Ronin

Martedì 14

  • Rai 1 Serie Tv: The Resident 2
  • Rai 2 Serie Tv: Squadra Speciale Cobra 11
  • Rai 3 Approfondimento: #cartabianca
  • Rete 4 Film: Il ragazzo di campagna
  • Canale 5 TalentShow: All Toghether Now
  • Italia 1 Telefilm: Chicago PD

Mercoledì 15

  • Rai 1 Documentario: SuperQuark
  • Rai 2 Telefilm: NCIS – stagione 16
  • Rai 3 Attualità: Chi l’ha visto?
  • Rete 4 Film: Firewall Accesso negato
  • Canale 5 Fiction: Come sorelle –stagione 1
  • Italia 1 Telefilm: Chicago Fire

Giovedì 16

  • Rai 1 Fiction: Che Dio ci Aiuti –stagione 5
  • Rai 2 Telefilm: Hawaii Five – O –stagione 9
  • Rai 3 Musica: In arte – Gianna
  • Rete 4 Teatro: I Legnanese – La famiglia Colombo
  • Canale 5 Reality: Temptation Island
  • Italia 1 Film: L’alba del pianeta delle scimmie

Venerdì 17

  • Rai 1 Serie Tv: Il giovane Montalbano
  • Rai 2 Film: Maleficent
  • Rai 3 Documentario: La Grande Storia – Lunga vita alla Regina
  • Rete 4 Attualità: Stasera Italia News
  • Canale 5 Manifest – stagione 2
  • Italia 1 Film: Un’estate ai Caraibi