30 Aprile 2024, martedì
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Novità riforma Cartabia: l’Avv. Franco Capasso fa chiarezza

A cura di Ionela Polinciuc

La burocrazia in Italia, si sa, non è delle più spedite. Lo sanno bene le coppie che negli ultimi anni hanno deciso di divorziare o separarsi, e che per farlo hanno dovuto attendere anni e sottoporsi a incontri e documentazioni di ogni tipo. Con la riforma Cartabia si spera che questo rimanga solamente un butto ricordo e non solo per le separazioni ed i divorzi. Ci sono alcune novità riguardanti la riforma Cartabia, ma ci spiega meglio l’Avv. Franco Capasso, che abbiamo intervistato. Anche se, purtroppo, un problema rimane: l’assenza di personale specializzato in tema di famiglia, minori e violenza.

Avv. Capasso: Riforma Cartabia come cambia il processo civile?
” Con il D.Lgs del 10/10/2022 n. 149, il Governo ha realizzato il riassetto “formale e sostanziale” della disciplina del processo civile di esecuzione, di cognizione , dei procedimenti speciali e degli strumenti alternativi dalla controversia, mediante interventi radicali sul codice di procedura civile, con l’obiettivo di “ semplificazione, speditezza e razionalizzazione” del processo civile, pur sempre nel rispetto della garanzia del contraddittorio. Per fare questo, si è intervenuti sul processo ordinario di cognizione , nei differenti gradi, in cui esso si articola, e negli ulteriori riti e modelli in cui il processo civile si sviluppa, nei quali si individua un cambiamento operando interventi normativi, rafforzando il settore della giustizia
alternativa e/o complementare.
In rispetto delle circolari europee, in funzione del raggiungimento degli scopi del P.N.R.R., impone una maggiore semplificazione del processo, affinché, esso possa svolgersi in tempi relativamente brevi, rispettando certezza del diritto e garanzie processuali.
Un aiuto sostanziale è arrivato attraverso l’assunzione di giovani laureati
con il c.d. Ufficio del Processo. Un aiuto concreto dato al Giudice sia monocratico, sia , talvolta, Collegiale, per ridurre i tempi del processo, unitamente a funzioni complementari che si collocano tra Cancelleria e Giudice per porre rimedio alla carenza cronica di organico ( Cancellieri e
Giudici).
Si cercherà, con tale riforma, ad accelerare i tempi processuali anche
con le c.d. “udienze da remoto”, già attuate durante il periodo dell’emergenza Covid 19 e successive esigenze.
Pertanto, quando non ci sarà la necessità della presenza personale delle parti e dei difensori, le udienze potranno essere effettuate mediante la redazione di Note di Trattazione scritta, da parte degli avvocati, che verranno depositate telematicamente nel fascicolo telematico della
cancelleria del Giudice.
Ci saranno, invece, udienze dove sarà necessaria la presenza delle
parti, ad iniziare dalla prima udienza di comparizione, nella quale il
Giudice tenterà la conciliazione della controversia, per evitare la
lungaggine del processo stesso.
Le modifiche sono tutte tecniche e normate, così come la modifica dei
termini a comparire, dove le parti, a mezzo dei propri difensori, sono
obbligate a prendere posizione sui documenti, sulle prove e su tutto ciò
che riguarda l’istruttoria dibattimentale. Questo riguarderà tutta la fase
processuale. Alcune norme sono entrate in vigore da gennaio 2023, altre
entreranno in vigore a partire da marzo 2023 ed altre ancora da giugno
2023.
Cambieranno anche alcune norme in sede di appello ed in Cassazione.
Vi sono termini e condizioni alle quali le parti ed i difensori si dovranno
attenere, e termini che i Giudici devono rispettare, per snellire, ridurre e
semplificare, soprattutto evitando inutili rinvii e tempi morti.

Riforma Cartabia penale, novità?

Cambiano anche alcune norme del processo penale, soprattutto quelle
che dovranno essere perseguite obbligatoriamente a querela di parte, e
quelle nei casi in cui i reati sono di una gravità minore.
La riforma penale prevede pene sostitutive al carcere per condanne
entro i quattro anni, andando così ad allargare la forbice delle pene
sostitutive, quali, ad esempio, il lavoro di pubblica utilità, previsto per
pene fino a tre anni, e detenzione domiciliare e semilibertà per pene fino
a quattro anni.
Per i reati gravi, l’azione penale sarà in ogni caso obbligatoria e sarà
perseguibile d’ufficio. Anche in questo caso vi è il tentativo di
raggiungere gli obiettivi imposti dal P.N.R.R., e cioè, più efficienza,
meno durata dei processi, più spazio ai riti alternativi nei casi di
particolare tenuità del fatto.
Anche il nuovo processo penale sarà più telematico con possibili
testimonianze a distanza e l’uso massiccio di videoregistrazioni. Un
maggiore uso di sistemi di digitalizzazione e uso delle tecnologie
informatiche entreranno in vigore dal 28/02/2023 con un sistema di
norme transitorie.
Sarebbe necessario un adeguamento degli organici per gli uffici di
esecuzione penale esterna, del personale amministrativo della
Amministrazione Giudiziaria, e naturalmente un numero maggiore di
Giudici.
Mentre, per quanto riguarda la separazione delle carriere ci vuole più
tempo , trattandosi di un nervo scoperto, del dialogo/disputa tra Politica e
Magistratura.
E’ evidente che, il legislatore, tende ad aumentare perseguibili a querela
di parte, pena pecuniaria e sostitutivi delle detenzioni brevi per fatti non
gravi.
Si ricorrerà anche alla sospensione del procedimento, con messa alla
prova dell’imputato.
Per quanto attiene la prescrizione, viene confermata la attuale disciplina
che prevede lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di I° grado, sia in
caso di condanna ,sia in caso di assoluzione.
Inoltre, si stabilisce una durata massima di due anni per i processi
d’Appello e di un anno per i processi davanti la Corte di Cassazione.
E’ prevista, tuttavia, la possibilità di una ulteriore proroga di un anno nei
processi in appello e di sei mesi in Cassazione, per processi complessi
relativi a reati gravi, come l’associazione a delinquere di tipo semplice o
di tipo mafiosa, traffico di stupefacenti, violenza sessuale, corruzione e
concussione.
Decorsi tali termini, interviene l’improcedibilità. Sono esclusi i reati
imprescrittibili, quelli, cioè, che prevedono la pena dell’ergastolo.
Riforma Cartabia pro e contro?
Il processo breve è indirizzato al sistema deflattivo delle cause in corso.
La ratio principale è la ragionevole durata del processo, pur sempre nelle
garanzie dibattimentali e del principio del contraddittorio.
Si è visto, però, che, talvolta, tale volontà del legislatore ha portato alla
c.d. denegata giustizia, con l’implementazione di sentenze/ordinanze di 3 improcedibilità ed inammissibilità, spesso non entrando nel merito della
questione, e solo per cavilli processuali non si è data risposta alla
domanda di giustizia.
Invero, ci sono in attesa circa due milioni ed ottantotto mila processi
civili, e circa due milioni e quattrocento cinquemila processi penali da
smaltire.
La scommessa è, quindi, garantire la giustizia, l’equo compenso, la
democrazia, la libertà e la dignità dei cittadini , attraverso un sistema
processuale veloce, ma allo stesso tempo efficace.
A queste domande in passato si sono avute cattive risposte o comunque
non soddisfacenti, come si dice a Napoli “ A jatta pe i’ e pressa facette e
figlie cecate” ( La gatta frettolosa fece i figli ciechi).
Bisogna , quindi, contemperare i due cardini del processo: brevità ed
efficienza.
A breve (almeno uno o due anni) avremo le prime risposte nel processo
civile ed in quello penale.
Separazione e divorzi a marzo arriva la riforma Cartabia quali le novità?
Questa riforma rischia di franare a causa della carenza di Magistrati
specializzati in tema di famiglia e minori.
A detta del Collega Avv. Gassani, Presidente dell’A.M.I., ve ne sono
novemila in tutto e ne servirebbero dodicimila. Mentre sono pochissimi i
Giudici specializzate sulla famiglia e sulla violenza sui minori.
L’obbiettivo è quello di accelerare i tempi, passando dai tre anni attuali a
circa otto mesi.
Quando il Giudice avrà ricevuto i ricorsi di entrambe le parti , a mezzo
dei propri difensori, dovrà convocare l’udienza per la separazione entro
tre mesi, in questo lasso di tempo, il Giudice, dovrà già emettere i
provvedimenti cautelari. E’ chiaro, quindi, che le parti dovranno
prendere, anche in questo caso, posizione netta e chiara del percorso
istruttorio e dibattimentale. Naturalmente, anche in questo caso, si
tenterà di trovare un accordo e si potrebbe arrivare ad una sentenza già
alla prima udienza. Una utile novità che abbrevia i tempi, è quella che gli
avvocati potranno inserire la domanda di divorzio all’interno della causa
di separazione , riducendo il tutto ad una unica causa, invece di due.
I minori dovranno essere sempre ascoltati, in situazioni protette, ma
ascoltati.
Anche in questo caso ci saranno dei rischi da correre, ma le novità
portano sempre a delle altre novità, talvolta risolte in corso di giudizio,
talvolta risolte dalla giurisprudenza della Cassazione.
Da notare, comunque, un ulteriore aggravio di lavoro per i difensori e per
la struttura del processo fatta da uomini e da mezzi, che nella giustizia sono carenti.

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