30 Aprile 2024, martedì
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Scontrini e dati virtualizzati

Nell’era dei big data la gestione delle numerose informazioni a disposizione è diventata un’attività cruciale per le aziende. La soluzione ideale per farlo non è univoca, e varia anzi anche in modo sensibile a seconda delle realtà a cui si applica. Una necessità con cui si è confrontata Butali, azienda di elettronica di consumo a conduzione familiare nata a metà degli anni 60 per iniziativa di Benito e Vera Butali che opera nel Centro Italia (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Liguria) attraverso le insegne Euronics e Compy, con negozi di proprietà tramite vendite a clienti all’ingrosso e affiliati.

«Lo scenario che ci troviamo ad affrontare in termini di proliferazione dei dati è inevitabile e inarrestabile, anche perché stiamo valutando lo sviluppo di specifiche app per la nostra clientela e l’utilizzo dei social media», ha spiegato a Circuits Moreno Baldini, IT Information Systems Manager di Butali, «in questo contesto è ovvio che il ruolo dello storage è decisivo: i dati sono un patrimonio prezioso per la nostra azienda, da gestire, proteggere e conservare con grande attenzione».

Inoltre, ha continuato il manager, nel settore in cui opera Butali i margini sono piuttosto bassi, per cui è importante cercare di ridurre i costi: «Per questo abbiamo deciso di agire sui sistemi informativi e adottare una soluzione storage affidabile, che ci garantisse le performance necessarie e che fosse scalabile, anche per far fronte alle esigenze dei prossimi anni».

All’inizio del progetto, Butali aveva sostanzialmente bisogno di ridurre il numero di server in sala macchine per tagliare i costi di manutenzione: «C’erano circa 35 server e la loro gestione era un impegno non da poco, sia in termini di costi sia i termini di risorse», ha raccontato Baldini, «con il primo progetto di virtualizzazione, partito cinque anni fa, abbiamo introdotto un sistema blade di Ibm. Nel tempo abbiamo poi consolidato il sistema e oggi abbiamo una quarantina di server virtualizzati. Ora però stiamo assistendo all’esplosione dei dati e lo spazio di storage diventa sempre più indispensabile». Dopo aver valutato soluzioni di diversi fornitori, nel 2013 Butali ha dunque introdotto la soluzione di storage Storwize V7000 di Ibm tramite il partner locale Unoinformatica. «Questo ci ha permesso di gestire l’affidabilità dei dati in tempo reale: abbiamo due sale macchine distanti 300 metri l’una dall’altra, in modo che se uno dei due server si rompe entra in funzione l’altro senza che l’utente se ne accorga, grazie a un sistema di disaster recovery che prevede la duplicazione dei dati del data center in modalità mirror». Butali, ha ricordato Baldini, ha 32 punti vendita di proprietà a cui si aggiungono gli affiliati, a cui vengono erogati diversi servizi: «A loro vengono riversate le procedure e le iniziative dalla sede di Arezzo, utilizzando sempre risorse interne. Certo, ha continuato Baldini, «per avere la massima affidabilità dei nostri sistemi dovremmo andare verso una soluzione cloud.

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