Per conquistare i bambini oggi non basta più solo la qualità, o un plantare. Bisogna anche essere di moda. di qui si spiega il percorso che ha portato Balducci, storica azienda di calzature che nel 2014 festeggia il suo ottantesimo compleanno, a puntare anche sullo stile fashion per le scarpe dei più piccoli.
La strategia è in linea con la tendenza dei grandi brand a lanciare collezioni ad hoc per la moda infantile, un settore che ha come massima vetrina in Italia il salone fiorentino Pitti Bimbo e stuzzica gli appetiti dei grandi mercati. Un esempio è anche la recente acquisizione dal gruppo di Hong Kong Dragon Crowd Enterprise del marchio da bimbi Gusella, nato come brand di calzature per l’infanzia.
L’obiettivo di Balducci per quest’anno è mantenere la leggera ripresa che ha caratterizzato il 2013 (il fatturato è stato di 12 milioni di euro circa), potenziando la presenza nei mercati esteri dove è particolarmente apprezzato il made in Italy, e che rappresentano il 30% del giro d’affari.
Le origini di Balducci, azienda guidata ancora oggi dalla famiglia che l’ha fondata, risalgono al 1934 quando a Monsummano Terme, in Toscana, Marino Rossi e la moglie iniziano a produrre le prime calzature, in un piccolo laboratorio artigianale. «L’azienda si è poi evoluta negli anni 60 e 70, specializzandosi nella produzione di calzature correttive perché il mercato lo richiedeva e i medici e gli ortopedici pediatri credevano molto nelle scarpe ortopediche per tutti i bambini», racconta Isabella Balducci, nipote dei fondatori e presidente dell’azienda. «È stato in quel periodo che Balducci ha avuto un boom, poi intorno agli anni 80 questo mercato ha cominciato a diminuire fino a scomparire quasi del tutto». Ecco così la riconversione verso una produzione di calzature più orientate alla moda, sempre però nel rispetto dell’anatomia del piede del bambino.