25 Giugno 2025, mercoledì
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Esportazioni Italiane a Rischio: Urso Avverte, Dazi USA Potrebbero Ridurre il Commercio del 10%

Sulle conseguenze delle tariffe USA, il ministro delle Imprese stima un impatto negativo significativo sulle esportazioni italiane

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha lanciato oggi un allarme riguardo l’ipotesi di dazi reciproci tra l’Italia e gli Stati Uniti, una misura che potrebbe compromettere gravemente l’export italiano verso il mercato statunitense. In base alle stime fornite dal Centro Studi del Ministero, qualora le tariffe daziarie dovessero raggiungere il 20%, l’Italia potrebbe subire una contrazione delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti pari al 10%. Un impatto considerevole, che metterebbe sotto pressione molte delle nostre industrie chiave.

“Se il quadro dovesse rimanere invariato, il Centro Studi del Ministero ha calcolato che un’imposizione di dazi al 20% potrebbe ridurre le esportazioni italiane negli USA del 10%,” ha dichiarato Urso. “Tuttavia, qualora la situazione evolvesse in un contesto di dazi meno severi, ad esempio con una riduzione a metà, l’impatto potrebbe essere contenuto al 6,5%.”

Queste dichiarazioni evidenziano la crescente preoccupazione del governo italiano in merito a una possibile escalation delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, con ripercussioni dirette su uno dei settori più vitali dell’economia nazionale. Il commercio tra i due paesi ha storicamente rappresentato una parte significativa delle esportazioni italiane, con settori come l’agroalimentare, la moda e l’automotive particolarmente vulnerabili a misure protezionistiche.

Urso ha sottolineato come la situazione richieda un monitoraggio costante e l’adozione di strategie adeguate per difendere gli interessi italiani, pur ribadendo l’importanza di un dialogo diplomatico con gli Stati Uniti per evitare scenari negativi.

L’eventuale attuazione dei dazi potrebbe, infatti, alterare equilibri delicati e compromettere la competitività delle imprese italiane sul mercato statunitense, in un momento di forte incertezze economiche globali.

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