12 Maggio 2025, lunedì
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Obesità riconosciuta come malattia: l’Italia fa storia con la prima legge al mondo

Via libera della Camera alla proposta di legge che inserisce l’obesità nei Livelli essenziali di assistenza. Cure a carico del Servizio sanitario nazionale. Ora la palla passa al Senato.

ROMA – L’Italia compie un passo storico nel campo della sanità pubblica diventando il primo Paese al mondo a riconoscere per legge l’obesità come una malattia cronica, progressiva e recidivante. Con 155 voti favorevoli, 103 astenuti e nessun contrario, la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”, promossa dal deputato Roberto Pella (FI). Il testo, ora atteso al vaglio del Senato, prevede l’inserimento delle prestazioni assistenziali per l’obesità nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), rendendole quindi erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN).

Un cambiamento epocale, che punta a garantire equità di accesso alle cure, superare lo stigma sociale e affrontare un’emergenza sanitaria che, silenziosamente, colpisce milioni di italiani. Secondo i dati ufficiali, nel nostro Paese oltre il 12% della popolazione adulta – circa sei milioni di persone – soffre di obesità, mentre quasi il 40% è in sovrappeso. Tra i più giovani, i numeri sono altrettanto allarmanti: un bambino su tre in Europa ha problemi legati al peso, e l’Italia è perfettamente in linea con questa tendenza.

Una legge per curare e prevenire
La legge, articolata in sei articoli, propone un approccio multidisciplinare e integrato: dalla prevenzione alla cura, fino alla promozione di corretti stili di vita. In particolare:

  • Articolo 1: definisce l’obesità come una malattia a tutti gli effetti, da affrontare con strumenti pubblici e finalità di tutela della salute e qualità della vita;
  • Articolo 2: stabilisce che i pazienti obesi abbiano accesso ai Lea, con prestazioni garantite su tutto il territorio nazionale;
  • Articolo 3: prevede un finanziamento crescente, con 700 mila euro nel 2025, 800 mila nel 2026 e 1,2 milioni annui a partire dal 2027;
  • Articolo 4: istituisce un Osservatorio nazionale sull’obesità presso il Ministero della Salute, per monitorare dati, tendenze e impatto sociale;
  • Articolo 5: destina 100 mila euro l’anno per campagne di sensibilizzazione, educazione alimentare e promozione dell’attività fisica;
  • Articolo 6: dettaglia la copertura finanziaria complessiva, pari a 1,2 milioni nel 2025, 1,3 nel 2026 e 1,7 milioni a decorrere dal 2027.

A sostegno del provvedimento, già a dicembre era stato istituito un Fondo specifico di 1 milione di euro l’anno per il triennio 2025–2027, a cui si aggiungono ulteriori risorse grazie a un emendamento di Forza Italia.

Pella: “L’Italia si faccia portavoce in Europa”
“Siamo di fronte a un’emergenza globale che interessa profondamente anche il nostro Paese”, ha dichiarato Roberto Pella dopo il voto. “Questa legge è il frutto di un lungo percorso iniziato nel 2019, con il fondamentale supporto del presidente Silvio Berlusconi, a cui dedico simbolicamente questo traguardo. Ora l’auspicio è che l’Italia diventi capofila anche a livello europeo, promuovendo una cultura della prevenzione, del rispetto e della salute”.

Il deputato sottolinea anche l’importanza della sensibilizzazione sociale per contrastare il bullismo, le discriminazioni e il pregiudizio che ancora accompagnano questa patologia. “L’obesità non è una colpa, è una malattia. E come tale va trattata, anche per combattere l’ignoranza che spesso la circonda”, ha aggiunto.

Prossima tappa: il Senato
Con l’approvazione alla Camera, il testo passa ora al Senato, dove si attende un esame rapido per consentire l’entrata in vigore della legge già entro la fine dell’anno. Se confermata, sarà un primato mondiale per l’Italia, che da Paese noto per la sua cultura gastronomica e sportiva, si propone come esempio globale nella lotta a una delle sfide sanitarie più rilevanti del XXI secolo.

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