BUCAREST – Urne chiuse e prime indicazioni chiarissime in Romania: secondo gli exit poll, George Simion, leader del partito nazionalista di estrema destra AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni), è nettamente in testa al primo turno delle elezioni presidenziali, con una forbice compresa tra il 30% e il 33% dei voti. Distaccati, ma ancora in corsa per il ballottaggio del 18 maggio, i due candidati filo-europei: il sindaco di Bucarest Nicusor Dan e l’ex presidente del Senato Crin Antonescu, entrambi accreditati tra il 21% e il 23%.
Il voto, monitorato da vicino da Bruxelles e Washington, arriva a un anno da uno degli episodi più controversi della recente storia politica romena: l’annullamento delle precedenti elezioni da parte della Corte Suprema, con l’accusa di gravi irregolarità e presunti influssi esterni, in particolare russi. Il precedente vincitore, l’estremista Calin Georgescu, è stato escluso da questa tornata elettorale, ma la sua eredità politica ha trovato nuova linfa proprio in Simion.
UN PAESE DIVISO, TRA EUROPA E NAZIONALISMO
La Romania, membro dell’Unione Europea e della NATO, si trova a un crocevia storico. Le profonde fratture economiche e sociali – dall’inflazione galoppante alla stagnazione economica, passando per un deficit pubblico fuori controllo – hanno alimentato il malcontento popolare, spingendo ampie fasce dell’elettorato verso l’anti-establishment e il populismo.
In questo clima teso, George Simion ha saputo capitalizzare la sfiducia nelle istituzioni con una campagna muscolare e identitaria, centrata su temi nazionalisti, religiosi e anti-immigrazione. Il suo messaggio ha fatto presa in particolare nelle aree rurali e tra le fasce più colpite dalla crisi economica.
GLI SFIDANTI: DALL’EUROPA ALLA STRATEGIA “ROMANIA FIRST”
A contendere a Simion la presidenza sarà con ogni probabilità uno dei due candidati filo-occidentali, entrambi con una chiara impronta riformista, ma con approcci differenti.
Nicusor Dan, 55 anni, matematico di formazione e già attivista anti-corruzione, ha fondato il partito Unione Salva la Romania (USR) e punta a una “Romania onesta”, trasparente e integrata pienamente nell’Europa dei diritti e della legalità. Ha costruito il proprio consenso soprattutto nei centri urbani e tra i giovani, ma potrebbe faticare a sfondare al di fuori delle grandi città.
Crin Antonescu, 65 anni, figura di lungo corso nella politica romena e sostenuto dalla coalizione di governo, si presenta come baluardo della stabilità istituzionale e della continuità con l’asse Bruxelles-Washington. La sua sfida sarà quella di mobilitare un elettorato moderato e scoraggiato, spesso più propenso all’astensione.
Ma non sono solo loro a muovere le acque del panorama post-comunista. Tra gli outsider spiccano Victor Ponta, ex premier (2012–2015), che ha rilanciato una narrazione sovranista e filo-Trump con lo slogan “Romania First”, e Elena Lasconi, sindaca di Câmpulung, già seconda al primo turno delle presidenziali annullate del 2024. La Lasconi ha cercato di coniugare una visione pro-Europa con un atteggiamento duro verso le élite politiche, definendo la classe dirigente “corrotta e autoreferenziale”.
IL BALLOTTAGGIO DEL 18 MAGGIO: SCONTRO DI VISIONI
Ora la partita si sposta sul terreno del ballottaggio, in programma per il 18 maggio. Sarà un confronto che va ben oltre la politica interna romena: in gioco ci sono l’orientamento strategico del Paese, la sua collocazione nel contesto europeo e il suo ruolo all’interno dell’alleanza atlantica.
Per i partner europei e occidentali, un’eventuale vittoria di Simion rappresenterebbe un punto critico in un’area già segnata dalle incertezze di Ungheria e Slovacchia. La Romania, finora considerata un pilastro leale e affidabile del fronte orientale NATO, potrebbe cambiare rotta. E con essa, gli equilibri dell’intera regione.
In sintesi:
- George Simion (estrema destra, AUR): 30–33%
- Nicusor Dan (centrosinistra, USR): 21–23%
- Crin Antonescu (coalizione di governo): 21–23%
- Ballottaggio il 18 maggio
- Al centro della contesa: il futuro democratico e geopolitico della Romania