12 Febbraio 2025, mercoledì
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Riunione a Lungro: Sindaci uniti per il rilancio del Parco Nazionale del Pollino

Una guida politica forte e operativa per superare la paralisi dell’Ente Parco e garantire un futuro sostenibile

Un incontro decisivo per il futuro del Parco Nazionale del Pollino, il più grande parco naturale d’Italia, ha avuto luogo a Lungro, nel cuore della comunità arbëreshe, dove i sindaci dei Comuni appartenenti all’area protetta si sono riuniti per affrontare l’emergenza amministrativa e politica che sta paralizzando l’Ente da oltre due anni. La riunione, promossa dal sindaco di Lungro Carmine Ferraro, ha visto la partecipazione di numerosi amministratori locali provenienti dalla Calabria e dalla Basilicata, con l’obiettivo di risolvere una questione che sta mettendo a rischio le opportunità di sviluppo e tutela del territorio.

Da più di due anni, infatti, l’Ente Parco del Pollino è privo di una presidenza ufficiale, e la sua incapacità di operare a causa di una governance instabile sta impedendo ai Comuni di pianificare il futuro e cogliere le possibilità di crescita. L’incontro di Lungro ha rappresentato un momento di confronto e di unità tra i rappresentanti delle comunità locali, tutti concordi nel chiedere una nomina immediata di un presidente competente e capace di restituire slancio all’Ente.

Il Parco del Pollino: una risorsa da non perdere

Il Parco Nazionale del Pollino non è solo il cuore verde dell’Italia meridionale, ma anche un simbolo di biodiversità e di ricchezza naturale, un patrimonio che va tutelato e valorizzato. Un’area riconosciuta a livello internazionale, il Pollino è un punto di riferimento per la tutela ambientale, ma rischia di perdere questa funzione se non viene restituita una governance adeguata e forte. La preoccupazione per l’immobilismo dell’Ente è stata espressa con forza dai sindaci, che hanno sottolineato come l’assenza di una guida politica stabile stia minando le possibilità di sviluppo sostenibile del territorio.

Durante l’incontro, il sindaco Ferraro ha messo in evidenza l’urgenza di una risposta concreta: “Questo incontro è stato necessario per rispondere alla crescente preoccupazione delle nostre comunità. Non possiamo più permettere che l’Ente Parco resti paralizzato, senza una leadership che sappia rilanciare l’area e rispondere alle esigenze delle nostre popolazioni. Il Parco deve tornare ad essere un punto di riferimento per tutti noi.” La sua dichiarazione è stata supportata da tutti i partecipanti, che hanno manifestato l’urgenza di una guida autorevole e operativa, in grado di risolvere le difficoltà quotidiane e di superare le lungaggini burocratiche che, secondo i sindaci, stanno paralizzando ogni tipo di iniziativa.

La crisi di governance: un freno per le opportunità di crescita

Il Parco Nazionale del Pollino, con le sue straordinarie risorse naturali, è un motore potenziale per lo sviluppo economico delle aree interne, fortemente provate da difficoltà socioeconomiche. Tuttavia, l’assenza di un punto di riferimento chiaro e la paralisi amministrativa stanno vanificando molte delle possibilità offerte da questo patrimonio. La mancanza di un presidente attivo e competente ha generato sfiducia e disorientamento, con i Comuni incapaci di pianificare il proprio futuro e di accedere ai fondi e alle risorse necessari per rilanciare l’economia locale.

Durante la discussione, i sindaci hanno evidenziato come l’inefficienza dell’Ente stia contribuendo ad alimentare un senso di abbandono nelle comunità locali. “Le lungaggini burocratiche e la mancanza di una guida solida hanno paralizzato tutti i procedimenti. Non si tratta più di una questione burocratica, ma di un’urgenza che coinvolge il nostro futuro. Senza una guida stabile, è impossibile costruire un futuro sostenibile per il nostro territorio”, ha affermato uno dei sindaci presenti. Il timore è che, senza una leadership forte, il Parco perda il suo ruolo strategico e finisca per diventare un ostacolo allo sviluppo, invece che una risorsa.

La necessità di una leadership forte e competente

Al centro della discussione è emersa una richiesta unanime: la nomina urgente di un presidente in grado di ridare operatività all’Ente Parco e di lavorare in sinergia con i Comuni. I sindaci hanno ribadito che la nomina del presidente non è solo una questione formale, ma una condizione fondamentale per restituire al Parco il suo ruolo di protagonista nella tutela ambientale e nello sviluppo sostenibile. È emersa la necessità di individuare una figura che non solo abbia competenze politiche e amministrative, ma che sia anche una persona vicina al territorio, in grado di costruire un dialogo costruttivo con le amministrazioni locali e con le realtà sociali ed economiche del Parco.

“Abbiamo bisogno di una figura di rilievo che conosca bene il nostro territorio e che possa lavorare concretamente per risolvere i problemi quotidiani. La nomina di un presidente non è più rimandabile. Solo così possiamo garantire che il Parco torni ad essere il motore di sviluppo che merita di essere”, hanno affermato i sindaci. Questo appello è stato condiviso da tutti i partecipanti, che hanno sottolineato come una leadership competente e operativa possa garantire un futuro migliore per le comunità del Pollino.

Un’azione comune per un futuro condiviso

L’incontro di Lungro ha segnato un passo importante verso la creazione di un fronte comune tra le istituzioni locali. I sindaci si sono impegnati a continuare il dialogo e a portare avanti la battaglia per una governance forte del Parco, unendo le forze per sensibilizzare le istituzioni centrali. È stato infatti ribadito che la soluzione alla crisi dell’Ente Parco dipende anche dall’intervento tempestivo delle istituzioni nazionali, come il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e i presidenti delle Regioni Calabria e Basilicata, Roberto Occhiuto e Vito Bardi.

“Il nostro obiettivo è chiaro: non vogliamo che l’inerzia amministrativa penalizzi ulteriormente le nostre comunità. Il Parco è un patrimonio di tutti e non possiamo permettere che la sua gestione continui a essere inadeguata. È il momento di agire, con urgenza e determinazione”, hanno concluso i sindaci.

L’assemblea di Lungro rappresenta solo l’inizio di un percorso condiviso che si concretizzerà in una serie di azioni concrete, destinate a restituire al Parco Nazionale del Pollino il ruolo di eccellenza ecologica e di motore per lo sviluppo sostenibile delle regioni Calabria e Basilicata. Il futuro del Pollino, dunque, è nelle mani di chi sa ascoltare e agire, con una visione chiara e un impegno comune per la tutela e la valorizzazione di uno dei più grandi patrimoni naturali d’Europa.

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