14 Gennaio 2025, martedì
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Ritorsioni russe, droni e disastri ambientali: la tensione in Russia e Ucraina non accenna a fermarsi

Mentre la Russia promette vendetta per gli attacchi ucraini, droni e disastri ecologici scuotono il paese. Tra nuove forniture di aerei francesi e problemi energetici in Transnistria, la guerra continua a far sentire i suoi pesanti effetti anche fuori dai confini del conflitto.

La tensione tra Russia e Ucraina non conosce tregua, con nuovi sviluppi che alimentano il conflitto su più fronti. Sabato, il Cremlino ha minacciato ritorsioni per l’attacco ucraino con missili Atacms, un’azione che per Mosca rappresenta una “linea rossa” superata dal regime di Kiev. L’esercito russo ha dichiarato che risponderà a questa provocazione, accusando l’Ucraina e i suoi alleati occidentali di alimentare la guerra con armi sempre più potenti.

Nel frattempo, nuovi aiuti militari sono in arrivo per l’Ucraina. Entro il 20 gennaio, Parigi consegnerà i primi tre caccia Mirage 2000-5F, adattati alle esigenze del conflitto. Questi aerei saranno in grado di trasportare missili Scalp/Stormy Shadow, segnando un ulteriore passo nell’armamento della difesa ucraina. In totale, potrebbero arrivare fino a dieci di questi velivoli.

Sul fronte interno, la Russia ha fatto i conti anche con un’incursione terroristica sventata dall’Fsb. L’agenzia ha arrestato quattro adolescenti accusati di progettare un attentato a Ekaterinburg, dove avevano in mente di far esplodere un ordigno in una zona affollata. I componenti dell’esplosivo sono stati sequestrati e l’indagine è in corso.

Nel contesto energetico, la situazione si complica per la Transnistria, la regione separatisca della Moldavia. Dopo il blocco delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina, le autorità della Transnistria hanno rifiutato l’offerta di aiuto dalla compagnia Moldovagaz, che proponeva di acquistare gas sui mercati europei. Le preoccupazioni sui prezzi instabili hanno spinto la regione a respingere l’offerta, mentre le speranze di ripristinare le forniture russe continuano.

Nel frattempo, il porto di Ust-Luga, uno dei più grandi della Russia, è stato colpito da un attacco con droni che ha danneggiato alcune strutture, pur senza causare vittime. I droni sono stati abbattuti prima che potessero infliggere danni significativi, ma l’incidente ha provocato anche la sospensione dei voli all’aeroporto di San Pietroburgo per un’ora.

Ma non sono solo i conflitti armati a scuotere la Russia. Un disastro ambientale ha colpito la regione dello Stretto di Kerch, dove una fuoriuscita di petrolio da due petroliere ha contaminato le coste. Le operazioni di bonifica hanno visto la rimozione di oltre 86.000 tonnellate di sabbia e terra contaminata. Nonostante l’entità della fuoriuscita sia risultata inferiore a quanto temuto inizialmente, l’ecocidio ha avuto un forte impatto sulla fauna marina, con la morte di delfini, focene e uccelli marini. Gli esperti hanno calcolato che circa 2.400 tonnellate di petrolio si sono riversate nel Mar Nero, un disastro che ha coinvolto non solo la Russia, ma anche la Crimea, annessa da Mosca nel 2014.

Conflitti, attentati, crisi energetica e disastri ecologici: mentre il mondo guarda con apprensione a questi sviluppi, la guerra in Ucraina continua a dominare la scena internazionale, segnando ogni giorno nuovi capitoli di sofferenza e destabilizzazione.

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