Unc: manovra, salga taglio cuneo per redditi bassi
Su canone Rai si estenda esenzione a under 75
Secondo l’Istat, in audizione sulla manovra, tra il 2009 e il 2023 la crescita delle retribuzioni contrattuali nella pubblica amministrazione è stata pari a +14,1% rispetto a un’inflazione del 32,0%.
“Dati terrificanti, che confermano quanto denunciamo da anni, ossia che gli stipendi sono rimasti al palo e non sono stati adeguati all’aumento del costo della vita, con effetti devastanti sul potere d’acquisto degli italiani e sul Pil, atteso che per il 60% è composto dalla spesa delle famiglie residenti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Invece di allargare la platea dei beneficiari del taglio del cuneo, arrivando fino a 40 mila euro, persone che non sono ricche ma certo non hanno problemi ad arrivare a fine mese, sarebbe decisamente meglio aumentare il taglio per i redditi realmente più bassi e che stanno a cavallo della linea di povertà” prosegue Dona.
“Quanto alla polemica sul taglio del canone Rai, chiediamo che perlomeno si rimedi a una palese ingiustizia, ossia al fatto che l’esenzione dal pagamento per chi ha un reddito annuo non superiore a 8.000 euro è oggi riservata solo a chi ha compiuto 75 anni, come se essere poveri a 40 anni, magari con figli da mantenere, non fosse altrettanto grave” conclude Dona.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente