A cura di Carla Cavicchini
Quali futuri possibili per il borgo di San Pantaleo in Vinci, punto di riferimento della valle del Vincio e luogo in cui visse la madre e la famiglia allargata di Leonardo da Vinci?
A questa domanda che si pongono ormai da anni le comunità di confine (Vinci, Cerreto Guidi, Lamporecchio), che nel 2020 hanno sostenuto addirittura la candidatura a Luogo del Cuore per il Fai, forse è arrivato il momento delle risposte. Nel 2023 l’Istituto di Sostentamento del Clero di San Miniato, che nel frattempo è diventato unico proprietario del complesso immobiliare, e il Comitato cittadino Noi per San Pantaleo
Se “Futuri possibili per il borgo leonardiano di San Pantaleo” è il titolo, assai significativo è il sottotitolo dell’incontro: “rigenerare i luoghi intorno a noi con le comunità locali”. L’incontro verte sul valore della rigenerazione urbana e della sua lettura, sul potenziale dei luoghi a vocazione socio-culturale e sul loro significato, partendo dal caso San Pantaleo con uno sguardo generale, a livello nazionale, su altre esperienze e iniziative.
Sono presenti gli esperti nel settore della riqualificazione di beni culturali, Giovanni Campagnoli e Roberto Tognetti, presidente e direttore della “Fondazione Riusiamo l’Italia”. Coordina i lavori Carlo Andorlini, docente dell’Università degli Studi di Firenze, esperto di politiche giovanili e di rigenerazione urbana. A fare i saluti iniziali, assieme agli organizzatori, ci sono Rossana Ragionieri e Sandra Ristori autrici della monografia “San Pantaleo, Verde antico” e per quelli finali Antonio De Crescenzo, Comitato Indirizzo della Fondazione CRF e del Sindaco, Giuseppe Torchia.
Alcuni doverosi cenni sui relatori: la Piattaforma Riusiamo l’Italia, presente con i suoi rappresentanti, è finalizzata a promuovere azioni e progetti di semplicità civile, per aiutare l’Italia a valorizzare i suoi infiniti talenti e per accelerare i processi di creazione del valore, processi che possono e devono essere innescati da attività anche di riuso temporaneo, riuso creativo, attività insomma dove sono “i valori” dei contenuti a ripristinare “il valore” dell’immobile e non il contrario. San Pantaleo, da questo punto di vista, con la sua storia, le suggestioni leonardesche, il naturale crocevia di sentieri e cammini nazionali e internazionali, rappresenta uno scrigno di tesori, molti dei quali da scoprire e da promuovere.
Carlo Andorlini è un esperto per lo sviluppo dei processi di innovazione socio-culturali nei territori attraverso l’utilizzo di approcci, strumenti e metodi riconducibili all’ambito del lavoro di comunità e che operano sulla “potenzialità relazionale” inutilizzata o sotto utilizzata fra sistemi organizzati, cittadini e Istituzioni. Oggi è Docente a contratto all’Università di Firenze nel corso di laurea “Disegno e gestione degli interventi sociali”, è membro dell’Ufficio nazionale economia civile di Legambiente e del Comitato tecnico-scientifico nazionale, è membro del Consiglio nazionale del Terzo settore in quota Autonomie locali come Regione Toscana, è direttore scientifico di alcuni processi di sviluppo di welfare territoriale. Collabora con Enti del terzo settore, Enti Pubblici e Fondazioni.
Al termine di questo ciclo di incontri verranno rese pubbliche le conclusioni con la speranza di arrivare al recupero di questo importante patrimonio storico e culturale del nostro territorio, anche nel ricordo di Caterina e dell’altra famiglia di Leonardo da Vinci.
Info: Comitato Noi per San Pantaleo – info 3357877781