30 Aprile 2024, martedì
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Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini, la mostra alla Triennale Milano

A cura di Clara Sardella

Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano, nell’ambito del loro partenariato culturale, un doppio omaggio ad Alessandro Mendini, architetto, designer, artista e teorico che ha segnato le rivoluzioni del pensiero e del costume del Novecento e del nuovo millennio. 

Dal 13 aprile al 13 ottobre 2024, la Triennale di Milano ospita la retrospettiva Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini – realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini, curata da Fulvio Irace, con progetto di allestimento firmato da Pierre Charpin – mentre dal 16 aprile al 16 giugno 2024 viene presentata l’installazione What? A homage to Alessandro Mendini by Philippe Starck,ideata da Philippe Starck.

La retrospettiva e l’installazione – due progetti inediti, pensati appositamente per gli spazi del Palazzo dell’Arte – nascono dallo stretto legame che sia Triennale sia Fondation Cartier hanno intrattenuto con Mendini, numerose opere di Mendini sono presenti nelle collezioni delle due istituzioni e presentate in mostra.

Nello spazio del Cubo di Triennale sono esposti oltre 400 lavori di formati, materiali e soggetti differenti, opere provenienti da numerose collezioni pubbliche e private, in particolare, quelle dell’Archivio Alessandro Mendini, della Fondation Cartier, di Triennale, del Museo Abet Laminati, del Groninger Museum, del Vitra Design Museum, di Alessi e di Bisazza.


Il titolo della mostra Io sono un drago riprende uno dei più emblematici autoritratti di Alessandro Mendini e vuole sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena del design, dell’architettura e dell’arte internazionale.

ll percorso espositivo si articola in sei nuclei tematici: Identikit, dove viene esposta la serie degli autoritratti che, con tecniche e formati differenti, Mendini ha realizzato nel corso di tutta la sua vita; La sindrome di Gulliver,una successione di oggetti fuori scala, da quelli extralarge – come la Poltrona di Proust e la Petite Cathédrale, entrambe appartenenti alla collezione della Fondation Cartier, che accolgono in mostra il visitatore – alle riduzioni di formato di alcuni progetti realizzati per Alessi; Architetture, che presenta i lavori architettonici dell’Atelier Mendini, tra cui il Groninger Museum, il Mediazentrum Madsack ad Hannover, le tre stazioni della Metropolitana di Napoli e gli ultimi lavori in Corea del Sud, dall’Olympic Stadium al quartiere Posco a Seul; Fragilismi, nucleo dedicato alla ricerca che ha portato al manifesto del “fragilismo”, disegnato da Mendini su invito della Fondation Cartier: un elogio della fragilità della terra in un mondo segnato dalle guerre e dalla violenza; Radical Melancholy, sezione dedicata agli anni del radical design, di cui Mendini fu uno dei principali teorici; Stanze, dove vengono presentate tre delle camere progettate da Mendini, ambienti immersivi in cui si accumulano citazioni, ricordi, sogni e incubi.


Nella sala cinema viene inoltre proiettato un documentario realizzato da Francesca Molteni che ripercorre la vita e l’opera di Alessandro Mendini.


È inoltre presente sulla parete del mezzanino dello Scalone d’Onore di Triennale una riproduzione fuori scala del Mendinigrafo mentre nello spazio Cuore è esposta una selezione di pubblicazioni storiche di e su Alessandro Mendini provenienti dall’Archivio Alessandro Mendini, dal fondo delle Éditions Fondation Cartier pour l’art contemporain e dalla Biblioteca di Triennale Milano. Infine, nel giardino si trova la bandiera realizzata da Mendini per il progetto Draw me a flag, installazione di 81 bandiere su idea di Christian Boltanski realizzato nel 2018, parte della collezione di Fondation Cartier pour l’art contemporain.

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