29 Aprile 2024, lunedì
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Ameba Mangia-Cervello: Acqua sterile per lavaggi nasali

A cura di Ionela Polinciuc

Una serie di casi di infezione da ameba nel cervello, comunemente nota come “ameba mangia-cervello”, ha sollevato seri allarmi negli Stati Uniti. Secondo un rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani, tra il 1994 e il 2022 sono stati registrati almeno dieci casi, nove dei quali concentrati negli ultimi dieci anni, di individui che hanno contratto l’ameba dopo aver fatto lavaggi nasali con acqua del rubinetto. È stato riscontrato che tutti i pazienti affetti da questa grave infezione erano immunocompromessi, con sette uomini e tre donne tra cui cinque malati di cancro e due di AIDS.

Il rapporto dei CDC ha identificato dieci pazienti con “infezione da Acanthamoeba non cheratite che hanno riferito di aver eseguito risciacqui nasali prima di ammalarsi”. La maggior parte di loro faceva risciacqui da mesi o addirittura per anni, e almeno la metà utilizzava acqua del rubinetto. Sorprendentemente, sette dei pazienti sono sopravvissuti, un tasso di sopravvivenza considerato inaspettatamente alto considerando la gravità dell’infezione.

Sebbene non sia stata stabilita una relazione causa-effetto definitiva tra il lavaggio nasale e l’infezione da ameba, i CDC hanno sottolineato l’importanza di educare sul pericolo dell’uso di acqua non bollita per i lavaggi nasali, in particolare tra gli immunodepressi. L’infezione da ameba può provocare una serie di complicazioni gravi, tra cui rinosinusite, malattie cutanee, encefalite amebica granulomatosa e osteomielite.

In seguito alle preoccupazioni sollevate dal rapporto dei CDC, Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, ha lanciato un appello per l’adozione di precauzioni adeguate. Bassetti ha sottolineato che l’ameba è un’infiammazione grave che può colpire il cervello e ha richiesto di evitare l’uso di acqua non sterile per i lavaggi nasali.

Questi recenti casi di infezione da ameba nel cervello servono da monito per l’importanza di pratiche igieniche adeguate e precauzioni nell’uso dell’acqua del rubinetto, specialmente per coloro che potrebbero essere maggiormente vulnerabili a gravi infezioni.

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