4 Maggio 2024, sabato
HomeViaggi & CucinaTOSCANA: Basta la parola!

TOSCANA: Basta la parola!

A cura di Carla Cavicchini

Il Consorzio Vino Toscana è da sempre impegnato a tutelare il nome geografico ‘Toscana’ da contraffazioni e usi illeciti. Ciò riservando l’uso di tale nome solamente ai soggetti che operano all’interno del consorzio, evitando quindi che esso sia sfruttato da parte di altri soggetti che operano sia a livello nazionale che internazionale al di fuori del Consorzio stesso.
Al Palaffari di Firenze l’incontro è nato per sensibilizzate tale tematica a mo’ di precisione.
La differenza è data dal rispetto del disciplinare di produzione, al quale si devono conformare gli associati, che poi si riflette sulla qualità del prodotto finale. Molto spesso abbiamo incontrato denominazioni fantasiose, storpiature vere e proprie del nome geografico, come ad esempio ‘Toscanello’, ‘ Donna Toscana’, ‘Toscanino’, ‘Bella Toscana’ e così via; tutti espedienti che possono trarre in inganno il consumatore poco avveduto, coloro i quali ancora non conoscono il gusto e le qualità del vero vino toscano. Vogliamo pensare infatti che un consumatore esperto possa capire la differenza, purtroppo molti non lo sono specie i neofiti.
Come detto il Consorzio Vino Toscano si occupa della gestione, tutela e valorizzazione del vino Toscano IGT, coordina e gestisce l’indicazione geografica tipica Toscana IGT, è punto di
riferimento per le istituzioni regionali nazionali e comunitarie, in rappresentanza dei produttori.
Protegge e tutela il nome toscano in relazione alla produzione vitivinicola come appena detto, e sviluppa indagini di mercato, permettendo ai vari soci di individuare i percorsi produttivi e le politiche di marketing più convenienti.
La realtà produttiva del vino Toscana ha avuto la possibilità di svilupparsi con l’introduzione della classificazione IGT e la successiva approvazione del Disciplinare di Produzione , che ha permesso la nascita e lo sviluppo di un vino dalle grandi qualità, portando ad un rilievo mondiale tutto il territorio regionale, di indubbio fascino e conosciuto in tutto il mondo.
Le ampie possibilità offerte dal disciplinare di produzione permettono infatti di intraprendere strade nuove che altrimenti non potrebbero essere individuate in realtà produttive circoscritte, così da consentire e favorire una precisa caratterizzazione dei vini.
Accanto agli storici produttori, ai nomi blasonati dell’enologia italiana, esistono anche alcuni territori più nascosti ove la vite la si coltiva da secoli, con una attenta cura sia in vigna che in cantina.
L’Associazione L’altra Toscana, con un totale di imbottigliato che corrisponde a più di un terzo di quello di tutta la regione, raggruppa ben 14 consorzi: Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia, Carmignano – Barco Reale.
L’obiettivo è quello di dare nuovi spunti e incuriosire gli operatori del settore, offrendo un viaggio tra denominazioni che nascono in territorio magnifici che hanno ancora molto da raccontare, con storie interessanti e tradizioni uniche, e caratteristiche enologiche distintive con la consapevolezza che un buon prodotto lo si ottiene preservando l’integrità del territorio, adottando sempre di più l’agricoltura a conduzione biologica e biodinamica. In altre parole ciò che ha permesso di ottenere la nascita e lo sviluppo di vini di grande qualità e di livello mondiale.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti