6 Maggio 2024, lunedì
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Una breve esplorazione su Navalny

A cura dell’Avv. Margherita Morelli

NAVALNY IN BREVE È IN FATTO. Dal mio punto di vista:

Siccome sono una “ricercatrice autodidatta” e mi proietto sempre e con passione fuori dai confini italiani, ho cercato notizie su Navalny, quelle che avevo letto anni fa in tempi non sospetti, anche da Amnesty che ne stigmatizzava la condotta razzista e xenofoba.

Sulla sua storia durante il mandato del predecessore di Putin, quando era giovanissimo, si leggevano notizie piuttosto inquietanti, anche come agente della CIA prima, prestato agli oligarchi russi di stampo nazista, poi passato a quelli americani. Venne anche espulso da un partito con tendenze democratiche per la sua condotta estremista, inneggiando alla deportazione dei non russi.

Ho trovato poco o nulla. Molte sono sparite come accade spesso negli ultimi tempi. Ma devo ammettere che all’epoca, non mi fecero una bella impressione.

Documentarsi per capire il senso di certe celebrazioni è necessario pertanto, per non fare torto ai veri eroi del giornalismo, della democrazia e dell’opposizione, come i 130 giornalisti palestinesi morti nell’adempimento del dovere, come Andrea Rocchelli assassinato in Ucraina, come Giuliano Assange che oggi non avrebbe bisogno di WikiLeaks perché i social possono egregiamente fare circolare le immagini degli orrori di un’aggressione gratuita, ovvero oltre ogni limite di coscienza umana, ai danni di un popolo inerme.

E poi ci sono i nostri ricercatori come Giulio Regeni immolati alla passione e all’amore per lo studio e la ricerca sulla dignità del lavoro e il rispetto dei diritti umani.

Noi non sappiamo quale sia stata con certezza la causa della morte di Navalny e non mi pronuncio, anche se potrei dubitare, in questo particolare momento storico, che il presidente russo possa avere raggiunto un tale grado di idiozia. Ma dopo l’ultima intervista a me francamente pare piuttosto lucido, da toppare così platealmente con una o più guerre in corso e con un vantaggio sul campo che sta diventando solare.

Ma rilevo che tutto cambia perché nulla cambi, nonostante l’indignazione dei più, per la pavidità e la mancanza di trasparenza dei nostri.

Noi continuiamo a seguire, sempre nel gregge, il lupo vestito da pecora, incapaci di distinguere un ululato da un forte belato.

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