A cura di Luigi Rubino
Rilanciare il settore agricolo nazionale e quello della Campania è il focus della conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Napoli della Cia – Agricoltori Italiani alla quale hanno partecipato il presidente della Cia Campania, Raffaele Amore e il direttore Mario Grasso.
Con il Piano agricolo Nazionale straordinario c’è la possibilità di risalire la china. Pur colpita da tre anni da una grave crisi, l’agricoltura italiana è un importante punto di riferimento dell’economia italiana anche in rapporto all’agricoltura degli altri paesi europei.
In Italia, il settore agricolo partecipa per circa il 2% al PIL nazionale ma, se si considerano anche i servizi e le attività per far arrivare i prodotti dal campo alla tavola, la stima del peso agroalimentare sul PIL supera i 15,2%.
La piattaforma politico sindacale di CIA Agricoltori si basa su alcuni punti essenziali, valorizzando prima di tutto le produzioni delle filiere e il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, che includa il no a nuove cementificazioni o pannelli solari a terra, la costruzione di grandi invasi a usi plurimi che facciano fronte alla carenza d’acqua, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.
Importante sarà poi rendere applicabile la legge nazionale sull’emergenza fauna selvatica, contrastando la troppa burocrazia, insieme all’abolizione immediata dell’obbligo al 4% di incolto. Praticamente c’è bisogno di una Pac non punitiva, ma incentivante che tuteli il reddito delle imprese.
Priorità per contrastare la crisi climatica è l’evoluzione assistita (Tea) soprattutto per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici, non rinunciando per imposizioni normative comunitarie ai principi attivi nel campo dell’uso dei fitofarmaci. In coclusione sarà fondamentale garantire una politica commerciale europea che abbracci soprattutto le aree del Mediterraneo.
Il piano proposto dalla CIA – secondo gli organizzatori – include pertanto la gestione sostenibile delle risorse; dall’irrigazione alla manodopera agricola. Importante è soprattutto saper gestire le varie calamità naturali e delle risorse idriche per incentivare la gestione delle aree interne e ridurre le accise e l’IVA sul gasolio.”
” Gli agricoltori giustamente stanno protestando. A livello nazionale, la Campania è tra le prime regioni con segmenti di agricoltura unici e leader della mozzarella di bufala, fragole e castagne. Tutto questo nonostante i molti danni subiti. Ci saranno assemblee in tutte e cinque le province, con un ciclo che si concluderà a fine marzo che si terrà a Napoli. Siamo aperti al confronto per evitare altri problemi e costruire soluzioni ” – ha detto il direttore della CIA Campania Mario Grasso.
“Bisogna dare risposte immediate, introdurre subito i voucher in agricoltura, promuovere delle iniziative per ridistribuire equamente il reddito all’interno delle nostre filiere agricole, considerato che ai nostri imprenditori agricoli va soltanto il 7% del loro valore, insieme alle altre proposte formulate dalla stessa CIA. Per quanto concerne l’agricoltura in Campania, – ci ha detto il presidente CIA Raffaele Amore – abbiamo un’ ottima intesa con l’assessore e con il governatore De Luca, ma abbiamo bisogno anche dell’aiuto del governo centrale e dell’Europa.”