4 Maggio 2024, sabato
HomeL'OpinioneIl presepe con due Madonne: Qual è il messaggio che Don Patriciello...

Il presepe con due Madonne: Qual è il messaggio che Don Patriciello voleva trasmettere?

A cura di Ionela Polinciuc

Presepe con due Madonne, don Patriciello a don Vitaliano: “Chiedi scusa”. Secondo Lei bastano solo le scuse Giudice?

Partendo dall’esame in ordine a quale fosse il segnale che questo parroco avrebbe voluto dare sostituendo a San Giuseppe un’altra Maria, c’è da chiedersi, fino a che punto è consentito, soprattutto ad un servo di Dio e rappresentante della chiesa, stravolgere la natività e comunque una tradizione ormai secolare. E quale sia la necessità o la stravaganza di un simile gesto.

Un gesto di grande offesa?

Sinceramente lo trovo un gesto, in termini ecclesiastici, blasfemo ed in termini laici di grave offesa alla tradizione secolare della natività di Gesù e non vi sono, a mio avviso, giustificazioni mediatiche su un tale gesto. Certo, ognuno di noi, anche un servo di Dio o rappresentante della chiesa, cattolico o meno, ha diritto ad un proprio pensiero ed opinione, ma certamente non ha nessun diritto di stravolgere tradizioni secolari e costituenti un punto fondamentale della nostra religione, ovvero la nascita del Messia. Inoltre, se questo può essere messo in dubbio da un laico o non osservante o non cattolico, certamente non può esserlo per via di un parroco che, di quella religione si è nutrito ed in quella religione si è immerso e legato. Nessuno ha il diritto di stravolgere canoni fondamentali delle nostre tradizioni, religiose o laiche che siano. Ritengo un simile gesto di nessuna giustificazione nè per alcun motivo sostenibile e pienamente applicabile, nei suoi confronti, una probabile sanzione o richiamo od anche scomunica, ovviamente dopo una regolare convocazione chiarificativa.

Che segnale voleva dare il prete alla società civile?

Ripeto, qualunque fosse la motivazione od il pensiero in tale assurda rievocazione, tale gesto è altamente lesivo del significato religioso della natività e della tradizione secolare su cui si fonda e nessuna giustificazione o pensiero od opinione sono consentiti in tale penosa rappresentazione.

Il segnale dato con tale gesto e rievocazione è un segnale certamente di rinnegazione della propria veste e soprattutto di stravolgimento della tradizione ecclesiastica della natività e che mette in discussione tutta la storia di Cristo e della divinità. Un prete, in definitiva, non può mettere in discussione ciò per cui ha scelto di vivere e credere e che ha posto a fondamento della propria vita e del proprio pensiero. Avrebbe dovuto dismettere l’abito talare ed esprimere tutte le sue perplessità e dubbi.

Il gesto del prete, secondo lei avrà una conseguenza nefasta per i bambini?

Ma quello che è dannoso e veramente letale, è l’effetto che un tale gesto possa avere sui nostri adolescenti, dai fanciulli ai ragazzini che, nel bene e nel male, sono allevati in un culto del Natale e della Natività ben consacrati ed infusi e soprattutto inseriti nel concetto di sacralità della famiglia e dei relativi ruoli e che in simile gesto potrebbero cogliere un significato opposto a tale concetto e sulla diversità di una composizione familiare avviando un processo di disgregazione religioso e sociale disastroso.

Viviamo in una disgregazione sociale mai vista?

Purtroppo oggi viviamo proprio questa disgregazione sociale e soprattutto, familiare e, comportamenti come quelli di questo parroco, contribuiscono a formare menti labili, dubbi che incidono sulla corretta formazione dei ragazzi e della corretta conoscenza delle proprie tradizioni ed origini formando schiere di persone incerte, facilmente aggredibili da una società in disgregazione e vuoti di ogni cultura e tradizione. Quello che rende forte l’essere umano è la conoscenza delle proprie origini, il rispetto delle tradizioni e, per chi pratica la religione, della tradizione cattolica. Chiunque cerca di stravolgere queste istituzioni e principi mira certamente ad una disgregazione sociale e formazione di persone prive di una propria identità. Dobbiamo stare molto attenti e tutelare i nostri giovani e difenderli da questi attacchi. Compito che i genitori dovranno rafforzare nei confronti dei propri figli ed insegnanti, di coscienza e verità, nei confronti dei propri alunni. Che si voglia o no la chiesa è parte fondante della nostra cultura e tradizione e così la nostra costituzione ed insegnando ai nostri giovani quali siano le nostre origini, cultura, dall’impero romano alle lotte di indipendenza ed a quelle mondiali e soprattutto come deriviamo dai fiumi di sangue versato dai nostri avi per la libertà e l’indipendenza. Non certo per creare disfattismo, ignoranza e distruzione delle nostre tradizioni.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti