A cura di Luigi Castiello
Il calcio italiano ancora una volta si trova nell’occhio del ciclone a causa dell’ennesimo caso di “calcio scommesse” dopo il coinvolgimento di Tonali, Fagioli, Zaniolo e di Zalewski, questo ultimo coinvolto dalle testimonianze di Fabrizio Corona, al momento non ancora indagato.
La norma parla chiaro: “un tesserato, appartiene ad un sistema sportivo, può avere influenze e quindi scommettere su qualcosa che gli è vicino”.
L’inchiesta di Torino è solo all’inizio, ma si teme il peggio dopo che gli inquirenti hanno interrogato e sequestro i cellulari agli indagati, si evince che ci sono altri nomi e numeri telefonici nelle carte degli inquirenti.
La Figc attende i documenti da Torino per aprire altri procedimenti, dopo l’autodenuncia di Fagioli e la denuncia della società in cui è sotto contratto, la Juventus.
L’ordinamento federale con l’art.24 fa espresso divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto; questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento dei campionati.
È proprio l’articolo 24 a normare questa specifica situazione, dopo l’ultimo caso che ha visto protagonisti tre giocatori che militano nei massimi campionati di serie “A” e Premier League, presto ci saranno novità che potrebbero riguardare altri atleti e dirigenti del calcio.
