2 Maggio 2024, giovedì
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Cuba è la porta d’ingresso della Cina

A cura di Giovanni De Ficchy

La Cina è diventata un attore economico rilevante in America Latina, incrementando il commercio e gli investimenti nel settore agricolo, energetico e minerario. 

L ‘isola caraibica, da diverso tempo non è oggetto di reportage, molto pochi di noi giornalisti, reporter abbiamo versato inchiostro per raccontare i destini della regina dei Sargassi.

Nonostante la sua dirigenza politica mantenga un profilo molto basso, è tornata alla ribalta come roccaforte dello spionaggio cinese..

 Dopo la morte di Fidel Castro, l’isola guidata dal fratello Raul e successivamente da Diaz Canel, intraprende un percorso di sviluppo politico, e soprattutto economico, improntato al modello cinese; modello che ha consentito al Paese “fratello” di affermarsi come potenza mondiale non più emergente, ma già emersa a tutti gli effetti, e tuttora in fase di costante (e preoccupante, per alcuni) espansione. 

La Cina perciò con il suo peso politico e, soprattutto, economico, può esercitare una forte influenza sulle sorti dell’isola, nel bene e nel male. 

Da anni Pechino è presente a L’Havana.

Il Dragone ha infatti occupato lo spazio lasciato libero da Usa e Occidente in America Latina con accordi commerciali, prestiti e progetti infrastrutturali.

E’ da qualche mese che circola la notizia, di una apertura di una base militare cinese a circa 80 kilometri dalla capitale di Cuba.

I costi dell’accordo, secondo le fonti USA, sono esorbitanti.

È un’operazione da diversi miliardi di dollari.

Questa nuova struttura degli 007 di Pechino ,dovrebbe consentire ai servizi di intelligence di raccogliere comunicazioni elettroniche in tutto il sudest degli Stati Uniti , dove si trovano diverse basi militari di Washington, oltre a monitorare il traffico navale statunitense. 

Soprattutto, di tenere d’occhio il traffico navale in una zona cruciale. 

0SPITA NUMEROSI BASI MILITARI, TRA CUI LO STESSO QUARTIER GENERALE DEL COMANDO CENTRALE DEGLI STATI UNITI (A TAMPA).

Fermo restando che potrebbero esisterne già altre in loco, e per giunta già realizzate, la base darebbe modo alla Repubblica Popolare Cinese di captare una serie di comunicazioni nemiche, tra cui telefonate e trasmissioni satellitari.

L’Avana sostiene gli interessi cinesi in America Latina e nei Caraibi (LAC) per coprire il suo deficit economico, soddisfacendo al tempo stesso le esigenze strategiche di Pechino in termini di intelligence militare e biotecnologia.

Lo afferma un rapporto dal titolo Security Implications of the China-Cuba Alliance del think tank Global Americans.

L’Avana, in quanto “scarso partner commerciale e di investimento”, non è stata in grado di pagare prestiti milionari alla Cina e ha bisogno di sostegno umanitario.

Tuttavia, secondo il rapporto, ciò facilita l’avanzata dell’offensiva economica, politica e geostrategica del regime cinese nella regione.

La Cina, nel mentre, continua a estendere la sua rete di relazioni in tutto il mondo: e Cuba, alle prese con inflazione, carenza di carburante, crisi agricola e un’economia stremata, trova così nel denaro cinese un aiuto cruciale. 

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