A cura di Ionela Polinciuc
Il Festival del Folklore e della Pace, la più attesa manifestazione, giunta alla sua decima edizione ed è organizzata dall’associazione “Pegasus” con il patrocinio del Comune di Agropoli si è conclusa. Diversi i gruppi folkloristici arrivati sia dall’Italia (Puglia, Sicilia, Campania) che dall’estero (Polonia, Honduras, Messico e Perù), hanno cercato di lasciarci un ricordo indelebile.
Sabato 10 e domenica 11 giugno è stato riproposto il “Festival Internazionale del Folklore e della Pace”. La manifestazione organizzata dall’ associazione Pegasus e presieduta da Mauro Natale Gervasio è stata per Agropoli un grande opportunità di uno scambio culturale proficuo e l’occasione di celebrare il valore della pace, di stretta attualità soprattutto alla luce di ciò che purtroppo quotidianamente accade sullo scenario internazionale.
Siamo riusciti ad intervistare l’organizzatore di questa magnifica manifestazione, il Dott. Mauro Natale Gervasio.
Dott. Gervasio si è concluso il Festival Internazionale del Folklore e della Pace”, manifestazione turistico – culturale che ritorna ad Agropoli dopo undici anni di stop. Lei come organizzatore quant’è orgoglioso di aver rispolverato gli eventi e le iniziative valide?
Ho sempre cercato di dare un contributo alla mia città, sia con eventi solidali, che con manifestazioni, come quella appena conclusa, più prettamente culturali che rendessero ad Agropoli la vetrina che merita per le sue bellezze territoriali.
L’intenzione è sempre stata quella non solo di diffondere le tradizioni popolari, ma anche di trovare un fattore comune, capace da un lato di mantenere integre le diversità identitarie, dall’altro di creare un ponte di relazioni e conoscenze, per far emergere nella diversità la comune umanità; e cosa di meglio della musica e della danza, di qualche giornata di festa per tutti, dove ognuno può esprimersi ed i colori non dividono, ma aggregano?
Qual è stato l’ostacolo più significativo nell’organizzare questo Festival?
La parte più difficile è stata dover rimettere in moto la macchina organizzativa dopo più di 10 anni di silenzio. La ripresa è stata soddisfacente vista la partecipazione entusiasta dei cittadini ma auspichiamo di fare sempre meglio negli anni a venire.
Nonostante la forte crisi dovuta alla pandemia, ritorna il tanto amato Festival, che atmosfera ha percepito in questi giorni di festa?
Sicuramente il Covid ha modificato il modo di percepire gli eventi aggregativi;un tempo molte manifestazioni erano vissute con ovvietà mentre oggi si avverte un clima di riscoperta del divertimento comune e della voglia di socializzare
Presente alla manifestazione anche il rettore A.U.G.E., Prof. Avv. Giuseppe Catapano, ci sono collaborazioni in vista con il rettore?
Il dott.Giuseppe Catapano si è sempre dimostrato particolarmente sensibile a questa manifestazione,da quando ne è venuto a conoscenza anni fa. Certamente non mancheranno proficue collaborazioni anche per le prossime edizioni del Festival del folklore, che si preannunciano sempre più ricche e interessanti.