29 Marzo 2024, venerdì
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La convivenza va dichiarata? Dalla rubrica A.U.G.E., Avv. Filomena Fiore ci risponde

A cura di Ionela Polinciuc

La convivenza va dichiarata?

” Certo, per acquisire i diritti connessi allo status di convivente di fatto è necessario stipulare un contratto, in forma scritta, a pena di nullità, con atto pubblico o scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio o da un avvocato che ne attestano la conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico.
Nel contratto dovranno essere indicati il domicilio di entrambe le parti (rilevante ai fini della notifica del recesso dal contratto e può contenere:
a) la regolamentazione pattizia delle modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, calibrata in funzione delle sostanze e della capacità di lavoro professionale o casalingo di ciascuno;
b) la scelta del regime di comunione legale dei beni, per la cui disciplina la legge rinvia alle norme dettate in materia di matrimonio (opzione che è comunque sempre modificabile con un atto avente la medesima forma del contratto originario). Contrariamente a quanto accade per i soggetti coniugati o uniti civilmente (per i quali, nel silenzio delle parti, il regime patrimoniale applicabile di default è proprio la comunione legale dei beni), i conviventi non acquisiscono un diverso status, ragion per cui l’acquisto e la successiva amministrazione dei beni da parte loro sono soggetti alle regole di diritto comune e tali regole possono essere derogate mediante una specifica pattuizione.”

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