27 Aprile 2024, sabato
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Bardi: “Dalla mia giunta solo trasparenza”

A cura di Luigi Prillo

“Sono stato chiamato in causa da alcune vicende di indagine ribadendo la mia disponibilità alle forze dell’ordine”, con queste parole il presidente della regione Basilicata Vito Bardi apre il suo video sul chiarimento delle vicissitudini giudiziarie che la giunta regionale stà vivendo nelle ultime ore.
“Mi viene contestato di aver favorito una persone per un trasferimento di sede fatto della quale mi ritengo estraneo, mentre nell’altro filone d’indagine che non mi riguarda assolutamente si paventa la possibilità di infiltrazioni criminali calabresi sulla quale spero venga fatta assolutamente chiarezza”.
Questo è l’inizio del discorso che il presidente della regione Basilicata Vito Bardi ha indirizzato sui propri canali social per dar lustro alla trasparenza di tutta la giunta comunale che da quest’oggi è in fermento per cause da accertare e che come al solito piovono su una gunta che a mio parere governa e lo fa bene una regione difficile.
Vengono contestati anche atti di giunta che sono facilmente individuabili grazie alle loro possibilità di essere visualizzati e con la quale per la magistratura hanno influenzato l’allora direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, ma essendo atti programmatici non avevano alcun secondo fine, infine tra le indagini c’è la sofferta questione dei tamponi che non avrebbe sottratto alcunchè ai cittadini lucani ai quali il presidente è stato sottoposto per ragioni sanitarie senza alcun favoritismo nella perfetta doverosità di tale prestazione.
“La mia volontà di andare avanti nel governo della regione Basilicata non è nemmeno in discussione, sono sereno, ho un lavoro da portare a termine nel solo interesse dei cittadini lucani soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”
In un contesto di crisi come quello che stà vivendo il paese è doveroso annoverare alla verità, ma come dice la legge italiana non tutti sono colpevoli fino al terzo grado di giudizio, essendo che siamo un paese garantista non si può incolpare qualcuno se non si ha la certezza di una pena, chi ha sbagliato pagherà, questo è ovvio ma fino ad allora bisogna restare in silenzio in attesa di un verdetto, quindi ai posteri l’ardua senteza.
Insomma il presidente si dice tranquillo perché ha sempre operato nella legalità tanto da non esserci nessuna prova del suo coinvolgimento come cita l’ordinanza emessa dai giudici.

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