29 Marzo 2024, venerdì
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Affido esclusivo dei figli: come funziona?

L’affido esclusivo si differenzia dall’affido condiviso, ovvero la forma di affido secondo cui sia il padre che la madre possano prendersi cura dei propri figli alla pari. 
L’affido esclusivo viene deciso dal giudice al momento della causa di separazione, quando uno dei due genitori non si dimostra in grado di crescerli in modo sano, di garantire il loro benessere psico-fisico. Dunque, alla fine del rapporto matrimoniale, il giudice può decidere se affidare i figli ad un unico genitore o se i genitori possono svolgere entrambi il proprio compito. La bigenitorialità comporta:

  • l’esercizio della potestà genitoriale;
  • la partecipazione alla cura e all’educazione dei minori;
  • il prendere decisioni importanti riguardanti i figli (come ad esempio quelle riguardanti l’istruzione, l’educazione, la salute).

L’affido esclusivo viene deciso quando: frequentare entrambi i genitori può essere pericoloso per il bambino, quando uno dei due genitori non viene considerato adatto per prendersi cura dei propri figli, quando ci sono stati degli episodi di violenza nei confronti del bambino o quando il figlio non vuole avere rapporti con il padre o la madre se uno dei due ha avuto comportamenti sbagliati nei suoi confronti.
L’affido esclusivo non può essere deciso sulla base di supposizioni, ma devono esserci delle prove concrete a riguardo. Per la Suprema Corte, l’affidamento condiviso è la soluzione prioritaria, in caso di separazione ma tale soluzione è derogabile se viene compromesso il benessere dei figli. 

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