19 Aprile 2024, venerdì
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Festival Di Napoli: intervistato il Maestro Massimo Abate, l’organizzatore dell’evento

A cura di Ionela Polinciuc
Il Festival della Canzone Napoletana, comunemente noto come Festival di Napoli, è una competizione canora nata a Napoli nel 1952 e cessata nel 1971. È stato ripreso in varie edizioni proprio perché, Napoli è amore, è un respiro che batte ad ogni angolo, in ogni anfratto. E’ una città che trasuda emozione che palpita e fa palpitare di energia in una commistione di sangue lacrime e cuore. É il luogo più affascinante del mondo se è l’amore che muove e fa muovere le corde del vostro animo.I dettagli della kermesse in programma mercoledì 6 aprile 2022 presso lo storico teatro partenopeo alle ore 15 ed alle ore 20:30, in una versione riveduta e corretta, il Festival di Napoli, la kermesse giunta alla sua settima edizione, che avrebbe dovuto tenersi a dicembre 2021 e che per Covid fu rinviata. L’atteso evento si terrà presso il Teatro Sannazaro di Napoli in via Chiaia, con l’organizzazione a cura deall’A.N.I.A. – Associazione Nazionale Italiana Artisti, presieduta dal Maestro Massimo Abbate, figlio del noto cantante napoletano di fama internazionale Mario Abbate, per la valorizzazione della canzone e della cultura napoletana, patrocinato da Regione Campania, Comune di Napoli, Città Metropolitana di Napoli e Comune di Sant’Antonio Abate.

Intervistato il Maestro Massimo Abate, l’organizzatore del Festival di Napoli.
Maestro, il 6 aprile, presso il Teatro Sannazaro a Napoli, ritorna finalmente il Festival di Napoli, ci può dare alcune informazioni?

Il Festival di Napoli, come tutti sanno, fù un’evento straordinario, incredibile che è partito dal 1952. Ebbe un grandissimo riscontro sia a livello nazionale che internazionale, forse anche più di Sanremo all’epoca. Da quel momento, il Festival di Napoli ha avuto alti e bassi. Poi, nel 1900, come tutti sanno, ’71 con la grande protesta degli autori che erano stati esclusi. Praticamente, fecero una protesta che occuparono addirittura la conferenza stampa. All’epoca, il procuratore Krogh, decise di sospendere questa manifestazione. Manifestazione che ha avuto alcuni tentativi negli anni ’80- 90, andati tutti a vuoto proprio perché organizzati e presentati da personaggi che non erano assolutamente nemmeno del settore. Parliamo di organizzartori poco professionali. Detto questo, noi l’abbiamo ripreso dal 2015 con un marchio che si riferisce totalmente al 1952, quindi, il riferimento a quei gloriosi Festival di una volta e dal 2015 ad oggi, abbiamo fatto tanti sacrifici. Abbiamo messo tutto il nostro impegno a disposizione per la musica napoletana. Per intenderci, siamo andati a prendere un vecchio povero abbandonato sotto a un ponte. L’abbiamo pulito, curato e abbiamo cominciato a farlo camminare. Ogni anno mettiamo un tassello in più. Non è facile perché prima di far proclami oppure di dimostrare che il nostro è un bellissimo Festival si deve, in effetti, cercare di far capire l’importanza dei contenuti, del messaggio che poi vogliamo dare. Ed è quello che abbiamo fatto in questi primi 6 anni. Adesso siamo arrivati alla settima edizione a Teatro Sannazaro che sarà un’edizione particolarissima perché è quella del recupero del 2021 che non abbiamo potuto fare a dicembre per motivi di pandemia, green pass e così via. Ma, l’abbiamo recuperata fortunatamente per questo 6 aprile al Teatro Sannazzaro. Il Teatro è una bomboniera, è bellissimo ed in questo contesto, abbiamo avuto anche grandi disponibilità. Abbiamo circa 18 artisti della New Generation, 18 artisti di formazione lirica, tutti professionisti e poi abbiamo la bellezza di 20 ospiti. C’è tanto entusiasmo intorno a questo evento. Ovviamente, un evento che fa rumore, un evento che non fa piacere ai soliti noti che organizzano, che fanno che quindi, sotto cercano di mettere bastoni fra le ruote. Noi siamo forti, sappiamo di essere nel giusto e di fare una bella cosa per Napoli per la sua canzone napoletana.
Ci sarà anche un omaggio per i cantanti che hanno portato la musica napoletana in giro per il mondo?
Assolutamente si! Dato che ci sono delle ricorrenze, noi abbiamo pensato, visto che comunque si riferisce al 2021 come recupero. Nel 2021 ci sono i 100 anni dalla nascita del grande Sergio Bruni. Quindi, tutta la parte lirica sarà dedicata al grande e Mario Abate. 40 anni pure lui in questo caso dalla sua ripartenza. Noi festeggeremo perché sarà un momento della memoria per questi grandi interpreti della canzone napoletana, nonché per il più grande di tutti che è appunto Enrico Caruso che è colui che ci ha lanciati in tutto il mondo con la sua opera classica.

Ci può anticipare qualche ospite speciale ?
Dato che la canzone napoletana ha tante sfaccettature, noi l’abbiamo chiamata così: ospitate di genere. Nel senso, noi faremo un momento musicale per ogni genere, insomma c’è un belvedere. So che anche l’Accademia Auge è molto attenta a queste iniziative, ci sarà una collaborazione?Ci sono varie collaborazioni. Noi abbiamo avuto la fortuna di aver a che fare con quasi tutti artisti napoletani. è ancora difficile dover rinunciare a tanti artisti che vogliono esserci ma purtroppo noi faremmo solo due parti anziché tre e non possiamo mettere tutti. 

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