26 Aprile 2024, venerdì
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Premio Testimonianza 2022: intervistato il Presidente Dott. Pasquale Antonio Riccio

A cura di Ionela Polinciuc
Siamo arrivati alla quinta edizione del Premio Testimonianza. Il 25 marzo a Napoli, un evento spettacolare, ricco di sorprese ed emozioni. Il Presidente Dott. Pasquale Antonio Riccio, ci spiega meglio l’importanza del Premio Testimonianza.
Presidente, il Premio Testimonianza arriva alla quinta edizione, che novità porta quest’anno, e dove ci sarà?
Siamo alla quinta edizione, parliamo di un premio che continua a crescere. Cerca di dare, di promuovere dei testimoni di valori positivi. Noi cerchiamo di promuovere le nuove generazioni, la nostra è un’associazione che da anni lavora sia con il servizio civile sia, sia tante altre attività di volontariato. L’evento si svolge anche per regalare alla città un momento dall’alto profilo culturale che può testimoniare che ci sono persone che vivono all’insegna dei valori positivi in modo concreto.
Chi saranno gli ospiti e a chi verrà assegnato il Premio Testimonianza quest’anno?
Quest’anno, con il Comitato scientifico, abbiamo individuato come sempre delle personalità e delle persone che si impegnano quotidianamente in svariati settori. Avremmo la professoressa Angela Procaccini che da anni è impegnata nella promozione di progetti dall’alto valore sociale anche per quello che è il suo impegno nell’educazione delle nuove generazioni. Avremmo il direttore del TG2  Gennaro Sangiuliano, il vicepresidente della Camera di Commercio del Comune di Napoli, il soprano Carmen Giannattasio che è una delle esponenti più importanti della cultura italiana nel mondo e anche tanti altri della società civile napoletana.
Quest’anno il Premio Testimonianza verrà assegnata alla professoressa Angela Procaccini che tra l’altro è anche membro del Senato onorifico dell’Accademia Auge, ci saranno delle iniziative con l’Accademia Auge?
Sicuramente siamo lieti di avviare anche grazie alla nostra premiata, da oggi in poi testimoni di valori positivi Angela Procaccini, quindi, diciamo che i contatti sono iniziati da poco ma siamo ben lieti di collaborare perché ovviamente la nostra filosofia è quella di fare rete in nome di cose positive, in nome delle nuove generazioni.
Che novità porterà quest’anno il Premio Testimonianza?
Sembrerà strano, ma in realtà la prima novità è che abbiamo un segnale di ripartenza. L’ultima volta in presenza è stato proprio il giorno in cui veniva messa in quarantena la città di Cotogno. Quindi, la prima nota positiva è quella di poter rincontrare i nostri associati, i nostri sostenitori, coloro che seguivano il premio e le istituzioni di nuovo dal vivo nella splendida Sancristia del Vasari. Le novità, per quello che riguarda il Premio in sé, ci sarà a condurlo la direttrice del servizio civile Magazine Katia Tulipano. Ci sarà il Sindaco, il Questore. Quello che conta per noi è più che altro il messaggio che deve lasciare. Dal punto di vista artistico sicuramente proveremo a regalare un momento di piacere culturale nonostante il momento che ci vede con il pensiero rivolto all’Est. Avere degli esempi concreti di persone che sono testimoni di valori positivi, oggi come oggi è importante.
Lei ha parlato del profilo educativo, ha qualche messaggio da mandare ai giovani di oggi?
Un messaggio che è importante è di uscire fuori e provare a guardare la realtà per quella che è. Se continuiamo ad essere immersi in narrazioni che sostanzialmente ci raccontano la realtà per quello che vorremmo che fosse o che qualcuno altro vorrebbe che noi credessimo che fosse, ha delle implicazioni altamente negative su quello che sono i percorsi e le aspettative dei giovani. I sogni sono importanti ma devono essere sogni legati a quella che è la realtà, quindi, capire come raggiungerli. Se si vuole arrivare a massimi livelli, bisogna capire che ci sono da fare tanti sacrifici, non è tutto facile. Purtroppo noi siamo immersi in queste narrazioni. Quello che mi sento di dire  è ascoltare gli adulti ma soprattutto non rinunciare mai ad un’etica di sacrificio. Questo non vuol dire accettare il dolore in modo passivo, ma capire che ogni cosa ha il suo tempo, se si lavora bene e si cerca anche la qualità prima o poi, anche se non si raggiungono i risultati sperati, ma si raggiungono grandi risultati. 

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