23 Aprile 2024, martedì
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Serie A, Atalanta seconda. Juve, altro flop

Trentatreesima giornata di campionato e solito leit motiv. L’Inter batte anche il Verona ed è a un passo dallo scudetto. In attesa dei posticipi di questa sera (Lazio-Milan e Torino-Napoli) da segnalare il pari della Juve a Firenze, in una stagione davvero negativa per i bianconeri. L’Atalanta travolge il Bologna ed è momentaneamente seconda. Ennesimo passo falso della Roma. I giallorossi cadono anche in Sardegna. Nella zona calda, il Cagliari così si rilancia e aggancia, al terz’ultimo posto, il Benevento sconfitto in casa dall’Udinese

INTER-HELLAS VERONA 1-0

“Negli abbracci e nella corsa dopo il gol c’è il senso del mio lavoro? Io vedo il 95% della conquista dello Scudetto, penso sia una corsa importante. Non è ancora conquistato, ma vincere contro una squadra che non aveva nulla da perdere ed è venuta a giocare a viso aperto porta non tre, non sei ma nove punti”. Lo ha detto il tecnico dell’Inter, Antonio Conte a Dazn dopo il successo per 1-0 sul Verona (gol di Darmian al 76°)

E ha continuato: “Non sono scaramantico, un allenatore del mio livello non può accontentarsi. Io ho firmato con l’Inter sapendo di avere anche l’1% di possibilità di vincere e su quello lavoro. Il traguardo massimo è l’obiettivo, poi c’è da essere realisti, capire in che momento societario arrivi. Mi rendo conto che il mio cognome porta a vincere, se non lo fai è un problema”.

Sulla gara con il Verona ha detto: “Con il pallone che inizia a pesare tanti calciatori si trovano in questa situazione e sentono la pressione. Però penso che anche oggi col Verona abbiamo fatto la partita con tante occasioni per fare gol. Certo che situazioni come quella di Lautaro all’avvio dimostrano che il pallone pesa più del solito, riuscire a vincere quest’anno significa mettere nella testa un’esperienza che ti porta a essere vincente e questo è importante. Altri comunque stanno perdendo punti, mentre noi abbiamo un ruolino costante. A volte fatichiamo di più, altre meno, ma l’importante è tenere il piede sull’acceleratore”. 

“La triade difensiva? Vedo tante similitudini con il percorso fatto con Bonucci, Barzagli e Chiellini alla Juve. Anche loro erano a zero a livello di curriculum, ci sono tante similitudini con Stefan, Alessandro e Milan. Se iniziano a vincere inizieranno un percorso dove ci sarà anche più consapevolezza, autostima, sicurezza nei propri mezzi. La BBC era vergine a livello di vittorie quando iniziò con me, parliamo di loro dopo un percorso importante. Mi auguro che per Skriniar, Bastoni e De Vrij possa succedere la stessa cosa. Al Chelsea era diverso, c’erano giocatori con esperienze importanti e un curriculum vincente”. 

CAGLIARI-ROMA 3-2

Terza vittoria consecutiva per il Cagliari, che batte la Roma 3-2 e agguanta il Benevento infuocando ulteriormente la corsa alla salvezza. Alla Sardegna Arena decidono le reti di Lykogiannis, Marin e Joao Pedro, vani invece i sigilli ospiti di Carles Perez e Fazio. La squadra di Fonseca cade ancora in campionato, ora servirà qualcosa in più per l’Europa League: giovedì c’è la partita a casa del Manchester United, semifinale di andata.

Passano appena 4 minuti e i sardi sbloccano immediatamente con Lykogiannis, il più lesto di tutti ad avventarsi su una palla vagante in area e battere Pau Lopez per l’1-0. Colpiti a freddo i giallorossi ci mettono un pò a riorganizzarsi, ma al 27′ trovano il pareggio grazie a Carles Perez che ribadisce in rete una respinta del palo su un suo stesso tiro. Nella ripresa il Cagliari torna avanti al 57′ con un siluro dalla distanza di Marin, che si insacca all’angolino battendo nuovamente Pau Lopez. Poco più tardi arriva anche il 3-1 firmato Joao Pedro, lasciato tutto solo nel colpire di testa sul corner di Marin. La Roma non vuole mollare a accorcia le distanze con Fazio, ma è un gol inutile visto che prima del triplice fischio gli assalti dei giallorossi non vanno a buon fine. 

Il commento di Fonseca, tecnico dei giallorossi, a fine gara: “E’ mancato qualcosa sul piano agonistico? Non è stata una questione di atteggiamento. Con il Torino non abbiamo fatto tutto e lottato per il risultato, oggi no. Abbiamo preso gol al 4′, la squadra ha reagito bene e giocato con intensità con il Cagliari più basso. Abbiamo segnato l’1-1, abbiamo cercato di essere più vicini all’area del Cagliari, poi con un errore nostro hanno segnato il 2-1. Ma paragonandola alla partita col Torino, la squadra ha mostrato un altro atteggiamento”. Fonseca è sempre sotto esame: “Sono sempre stato sotto esame, sono sempre focalizzato sul mio lavoro. Ovviamente è molto importante la semifinale col Manchester e devo essere solo focalizzato su questa partita, che è troppo importante per noi”. 

Poi sulla partita a Manchester, chiarisce: “Il Manchester è molto forte in contropiede ma la prima cosa che dobbiamo pensare è che se andiamo solo a difendere, penso che sia importante avere la palla e non lasciarlo costruire. Vogliamo difendere bene in tutte le zone, ma se pensiamo di andare e abbassare tutta la linea solo per difendere, sarà difficile. La squadra deve dimostrare personalità per avere la palla”, conclude Fonseca. 

FIORENTINA-JUVENTUS 1-1

La Juventus non sfonda al Franchi e non riesce ad andare oltre un 1-1 con la Fiorentina. Apre Vlahovic su rigore, pareggia Morata nella ripresa: i bianconeri agganciano il Milan al secondo posto, atteso lunedì dal big match con la Lazio. Buon punto per la squadra di Iachini, che va momentaneamente a +6 sul terzultimo posto del Cagliari, impegnato tra poco con la Roma.

Pirlo non si è detto certo contento. A Sky ha detto: “Le aspettative iniziali erano diverse, sia mie che della squadra. Non mi ritengo di aver compiuto il lavoro come volevo e come volevano tutti. Ogni gara si impara e si cerca di migliorare. Non sono contento e credo non lo sia neanche la società”.

E ancora, sulla partita: “Bruttissimo primo tempo, dovevamo affrontarlo in un altro modo. Eravamo in ritardo, poco aggressivi, non abbiamo attaccato la profondità. Meglio nel secondo tempo. Dopo l’infortunio di Danilo abbiamo provato a metterci a 3 dietro, avendo gli esterni più alti. Non ha funzionato quindi a fine primo tempo abbiamo cambiato e messo Morata per il cambio di passo. Meglio nel secondo ma dovevamo affrontarla in un altro modo”, ha proseguito il tecnico bianconero, che sulla difesa a atre ha aggiunto: “Oggi non è andata bene, avevamo provato una cosa ma ne è successa un’altra. In corsa abbiamo cambiato ed è andata meglio”. 

E il futuro? Il ds Paratici tiene Pirlo sulla graticola: “Se resta in caso di Champions? In caso di Champions sì”. Aggiungendo subito dopo: “Ma è un obiettivo che non pensiamo di non raggiungere. Lavoriamo con fiducia”.ATALANTA-BOLOGNA 5-0
Una gara senza storia, cinque sberle e via. Così l’Atalanta batte il Bologna e sale al secondo posto in classifica in attesa di Lazio-Milan, posticipo del lunedì. I felsinei, dopo aver sfiorato il vantaggio con Skov Olsen (miracoli di Gollini al 9° e al 12°) non si sono più resi pericolosi. Al 22° la prima rete. Assist da sballo con la suola di Muriel e terzo gol consecutivo di Malinovskyi. Due minuti dopo ancora Muriel protagonista ma il suo tiro si infrange sul palo. Al 43° arriva il raddoppio. Trattenuta di Danilo su Romero e calcio di rigore trasformato da Muriel. La ripresa inizia con il rosso diretto al felsineo Schouten per un fallo killer su Romero. La strada per la Dea, ora, è tutta in discesa. Al 57° segna Freuler, al 59° Duvan Zapata. L’Atalanta, assoluta padrona del campo, non spinge più di tanto e per forza d’inerzia realizza il quinto gol con Miranchuk al 73°. Finisce 5-0. Nella prossima gara i bergamaschi faranno visita al Sassuolo mentre Bologna-Fiorentina sarà l’ultimo spareggio salvezza per le due squadre.

BENEVENTO-UDINESE 2-4

Va bene vincere a Torino facendo l’impresa della vita. Molto meno è sentirsi appagati dopo quel colpo esterno che, in ogni caso, passerà alla storia. Era il 21 marzo, è passato più di un mese e il Benevento, da allora, non ha più conquistato i tre punti. Nell’anticipo delle 12:30 la squadra di Inzaghi ne ha presi addirittura 4 da un’Udinese scesa in campo per vincere. Friulani subito avanti al quarto minuto con Molina che batte Montipò con un gran diagonale. Al 22° un problema muscolare costringe l’ex cagliaritano Sau a uscire. Al suo posto entra Gaich. Piove sul bagnato perchè al 31° un’invenzione di De Paul lancia Pereyra, palla per Arslan ed è il raddoppio. Il Benevento rientra in gara al 33°: lo stesso Arslan si fa… perdonare dai padroni di casa commettendo una sciocchezza: il suo retropassaggio per Musso è corto e Lapadula può involarsi verso la rete, venendo falciato dal portiere ospite. Il rigore viene trasformato da Viola. Nella ripresa la musica non cambia e al 49° c’è gloria anche per Stryger Larsen. Il suo colpo di testa, su cross di de Paul è perfetto. Poi entra in scena Musso, miracoloso su Ionita e Gaich. Al 69°, però, sono ancora i friulani ad andare vicinissimo alla quarta marcatura: il tiro di Pereyra colpisce il palo a Montipò battuto. Poco dopo, al 73°, il poker è servito: Braaf, appena entrato, dribbla Glik e realizza. Il suo è un gol storico: Jayden Braaf è, infatti, il giocatore vivente più giovane ad aver segnato una rete in Serie A. Il giovane olandese è nato il 31 agosto del 2002 e batte quindi il record precedente di Amad Diallo/Traoré, nato l’11 luglio 2002. Sull’1-4 i giochi sono praticamente finiti. C’è tempo solo per il gol inutile di Lapadula al minuto 83. L’Udinese è quasi matematicamente salva, il Benevento vede le streghe (per davvero…). Restando fermo a quota 31, viene raggiunto dal Cagliari al terz’ultimo posto.
Nei tre anticipi del sabato della 33° giornata il Parma firma la sua condanna perdendo in casa con il Crotone per 4-3. Il Genoa batte lo Spezia e il Sassuolo mantiene vivo il suo sogno europeo mettendo ko la Sampdoria

PARMA-CROTONE 3-4
Non c’è più niente da fare (o quasi). Il Parma cade anche contro il Crotone rimandando la retrocessione per i calabresi ma accelerando la sua. Al Tardini gli ospiti dominano per un tempo e danno l’impressione di essere superiori sia sul piano del gioco che su quello della concentrazione. Crotone subito in attacco con Messias che, a porta vuota, spara altissimo. Lo stesso attaccante, poco dopo, colpisce la traversa complice una leggera deviazione di Bani. Al 14° il vantaggio: Ounas dalla bandierina e colpo di testa vincente di Magallan. Il Parma si sveglia al 26°. Su cross di Pezzella, rimpallo tra Cordaz e Hernani con palla sul palo. È il preludio al pari che arriva al 29° (testa di Hernani su cross di Cornelius). Sul finire del primo tempo il Crotone segna altre due volte: al 42° con il solito Simy e al 46° con Ounas.La ripresa inizia con il redivivo Gervinho che di sinistro batte Cordaz al 49°. I parmensi, sulle ali dell’entusiasmo, trovano anche il pari con Mihaila al 54° e ci sarebbe tempo, eccome, per ribaltare il risultato. Ma un fallo di Osorio su Reca costringe l’arbitro a indicare il dischetto. È Simy a fissare il 4-3 al 69°. L’ultima occasione è per i padroni di casa, ma il colpo di testa di Cornelius finisce alto sulla traversa. Il Crotone, ultimo con onore a 18 punti è ormai in B. Il Parma, a 20, sta per raggiungerlo.
GENOA-SPEZIA 2-0
In campo c’è solo il Genoa. Nel derby ligure i padroni di casa battono 2-0 lo Spezia, dominando in lungo e in largo. Trovano il gol al 29° con Pandev ma lo scontro tra Destro e Provedel al momento del tiro rende vana la rete.Al 62° ecco il vantaggio, ancora sull’asse Zappacosta-Destro. Provedel respinge sui piedi di Scamacca che insacca. Il Genoa continua a spingere e trova il raddoppio al minuto 86 con Shomurodov lanciato in velocità dall’ex romanista Strootman. L’unico lampo degli ospiti arriva con Galabinov al 92° ma il pallone finisce alto. Il Genoa sale a 36 punti mentre lo Spezia deve fare attenzione. Ora, a quota 33 è a soli 2 punti dal Cagliari
SASSUOLO-SAMPDORIA 1-0
Vince ancora il Sassuolo nel posticipo serale. Dopo il colpaccio a San Siro, arriva anche il successo contro la Sampdoria. Primo tempo gradevole ma con poche emozioni, una per parte. Al 12° Jankto in scivolata sul secondo palo coglie il palo alla destra di Consigli mentre al 26° Locatelli lancia a rete Traore ma il gol viene annullato per posizione irregolare dello stesso numero 23 del Sassuolo. Nella ripresa i padroni di casa attaccano maggiormente e trovano la rete-partita con Berardi al 69°. Nel convulso finale l’arbitro allontana un componente della panchina doriana. I padroni di casa si rilanciano in zona Europa League mentre per la squadra di Ranieri, nonostante la sconfitta è tutto sotto controllo.

PIERLUIGI CANDOTTI

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