29 Marzo 2024, venerdì
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Il crowdfunding Italiano: un successo

a cura di Ronald Abbamonte

Sono positivi i riscontri, nel nostro paese, del crowdfunding, ossia del cosiddetto  finanziamento collettivo,  forma di micro finanziamento proveniente dal basso a sostegno e di supporto  per la nascita e lo sviluppo delle  start-up. Si parla, in proposito  di micro finanziamento proprio perché, almeno nella fase iniziale,  si tratta di investimenti di valore ridotto e di provenienza dal basso perché la raccolta dei fondi ha come origine i piccoli risparmiatori che contribuiscono per il tramite di apposite piattaforme digitali all’acquisto di mini quote investendo solo  poche centinaia di euro.

Il crowdfunding italiano.

Entrato sulle scene del nostro paese circa  8 anni fa,  questa modalità alternativa di accesso al credito ha adempiuto e bene alla sue finalità  di sostegno delle start-up nazionali. Anzi, con il passare degli anni, avendo ad oggetto iniziative imprenditoriali particolarmente interessanti ha reso possibile che queste ultime non sfuggissero alle attenzioni dei grandi investitori. Oggi, infatti,  molte start-up sono finite nelle scelte d’investimento di banche e di fondi che hanno garantito lo sviluppo e il supporto ulteriore dell’idea imprenditoriale di partenza. Il risultato è ben evidente nella ricerca condotta dall’Osservatorio Crowdinvesting,  secondo la quale delle 500 società che alla data del 31 dicembre 2020 avevano raccolto con questa modalità il danaro necessario, ben 88 hanno attirato l’interesse di investitori professionali o di gruppi industriali già operanti nello stesso settore o in settori limitrofi.

Aldilà di quello che si può pensare l’intervento di questi ultimi non ha significato, almeno per adesso, un’automatica espropriazione dell’iniziativa imprenditoriale infatti in genere i grandi investitori si sono limitati a  partecipazioni sociali  che in media sono del 10% e in nessuna caso superiori al 50%.

Winelivery e My cooking box, quando l’idea premia.

Appare poi  evidente che il crowdfunding si è dimostrato premiante soprattutto per le idee imprenditoriali più innovative capaci di avere, allo stesso tempo, il giusto grado di appeal per il mercato a cui si rivolgevano.. E’  il caso di Winelivery, start-up che si dedica alla consegna di vino ed alcolici a domicilio, che ha visto partecipare all’aumento di capitale Intesa S. Paolo con l’acquisizione del 10% della società.

Stesso discorso anche per  My cooking box, innovativa idea imprenditoriale che si articola nella consegna a domicilio di un box con tutti gli ingredienti necessari per realizzare un piatto della cucina italiana, ingredienti forniti nelle precise dosi e accompagnate dalla relativa ricetta che ha attirato l’attenzione del gruppo Ponti e del gruppo Cameo.

Per quanto ai suoi esordi il finanziamento collettivo abbia destato qualche perplessità soprattutto sotto il profili della regolamentazione, tanto che oggi s’attende una nuova normativa comunitaria in merito,  è indiscutibile che ci troviamo nel momento più maturo della sua fase di attuazione nel nostro paese.

Seppure bisognerà aspettare il 2022 perché il crowdfundingriceva una definitiva disciplina a livello comunitario è il caso di avvertire i piccoli risparmiatori che avendo questa modalità ad oggetto iniziative particolarmente innovative e quindi inedite, il rischio dell’investimento rimane sempre elevatissimo. Tutto ciò nonostante che nel 2020 una percentuale superiore al 75% delle campagne finanziate dal basso hanno avuto risultati estremamente positivi.

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