19 Aprile 2024, venerdì
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Instagram, spazio ai marchi

Seppur con numeri ancora limitati, anche Instagram sta ingranando nelle strategie di comunicazione dei brand. Soprattutto grazie a un sempre maggiore interesse degli utenti per i contenuti visivi, la piattaforma che consente di scattare foto, elaborarle e condividerle, comincia a essere sfruttata dai marchi con operazioni che coinvolgono il proprio pubblico, soprattutto in settori ad alto impatto emozionale: nel mondo della moda per esempio ci sono Gucci e Marc Jacobs, nel food troviamo California Bakery e Pan di stelle, nell’automotive Fiat e Mini.
«Instagram può essere usato per distribuire il proprio contenuto ai clienti e alle comunità di stakeholder interessate, sia per fare marketing sia in un’ottica di comunicazione corporate e di pubbliche relazioni», spiega Andreina Mandelli, docente dell’area marketing dell’Università Bocconi. «Ha la particolarità di essere visuale: uno dei trend della comunicazione oggi è la crescita dell’interesse per le immagini e i video. Inoltre, può essere facilmente integrato con Facebook: questo è un aspetto interessante perché l’uso di questa piattaforma va inserito in una strategia di contenuto che implica l’utilizzo di diversi social network. La potenza di questo mezzo è che permette un forte impatto emotivo e ed è efficace quando la comunicazione del marchio è all’insegna della costruzione di una relazione con la marca non solo razionale».

Non a caso a rivolgersi a questa piattaforma, che quando è stata acquistata da Facebook nel 2012 contava 100 milioni di utenti che oggi sono raddoppiati, sono marchi in settori dove l’impatto emotivo dell’esperienza è importante, per esempio la moda, con marchi come Burberry e Gucci, cercando di proporre iniziative in cui gli utenti possano essere coinvolti, come nel caso di Marc Jacobs, che ha addirittura lanciato un casting per cercare le proprie modelle attraverso Instagram. Oppure, nel mondo dell’abbigliamento sportivo, Nike ha proposto un progetto che consente su un sito apposito di personalizzare le immagini delle scarpe del brand su Instagram e di condividerle con l’hashtag #AirMax.
Anche il mondo del cibo si sta muovendo, sfruttando la moda di postare foto di piatti. Per esempio California Bakery usa questo strumento, insieme al blog, per alimentare la community degli appassionati della catena di locali in stile americano, che ha diversi ristoranti a Milano, postando immagini di come vengono lavorati gli impasti, dei dolci proposti, dei volti dei clienti e così via.
Un altro ambito promettente è l’automotive: qualche mese fa, in occasione dell’uscita della nuova Mini, è stata lanciata un’iniziativa integrata su diversi social, tra cui anche Instagram, oltre a Facebook, Twitter e Google+, invitando i fan a porre domande sull’auto.

Secondo un recente studio della società di ricerca Forrester Research, che ha preso in esame più di 2.500 post di brand su sette diversi social network, risulta che su Instagram il coinvolgimento delle persone è 58 volte maggiore rispetto a Facebook e 120 rispetto a Twitter. Tuttavia, bisogna comunque tenere presente che i numeri che fa Instagram sono ancora relativamente bassi, soprattutto se confrontati con quelli di Facebook. Per esempio, la pagina Facebook di Fiat conta 1,2 milioni di fan, mentre i follower su Instagram sono 14 mila. Lo stesso vale per Pan di Stelle, marchio di Barilla attivo sulla piattaforma, dove conta 6 mila seguaci, contro gli oltre 1,4 milioni sul profilo Facebook.
«Ecco perché ha senso usare questo mezzo come modo per offrire contenuti collegati ad altri social network», continua Mandelli, «cercando di andare anche al di là delle belle immagini e stimolando gli utenti a proporre i loro contenuti». In questa direzione è andata per esempio l’iniziativa di Ikea Italia che quest’anno, in occasione della celebrazione del 25esimo anniversario dall’arrivo nella Penisola, ha invitato i fan a raccontare con immagini questo periodo di tempo insieme al brand.

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