19 Aprile 2024, venerdì
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Doppio colpo giudiziario su Silvio Berlusconi

Il sostituto procuratore generale di Milano, De Petris, ha chiesto per l’ex premier la conferma della condanna a 7 anni di carcere nel processo in appello sul caso Ruby. Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Intanto la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per  Berlusconi. L’ex presidente del consiglio è accusato di aver pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, per il tramite di Valter Lavitola, perché mentisse sulle escort portate nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009. L’udienza preliminare il prossimo 14 novembre.

Silvio Berlusconi ”non si è limitato a far valere l’autorità di presidente del Consiglio ma ha parlato di un pericolo di incidente diplomatico. Ciò denota una inequivoca portata intimidatoria” nei confronti del capo di gabinetto della Questura di Milano, che era ”un funzionario intermedio”. Lo ha detto il Pg Piero De Petris nel corso della sua requisitoria al processo in appello sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi. Il Pg si è riferito al fatto che l’ex premier per ottenere che la minorenne, trattenuta in Questura nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, venisse poi “consegnata” a Nicole Minetti ha telefonato al funzionario della Questura commettendo un “pacifico abuso della qualità”.

“Ostuni anche quando riceve la telefonata del presidente del Consiglio – ha detto il Pg – capisce che quella della parentela è una scusa che non sta in piedi”. Inoltre secondo la pubblica accusa ha rilevato che con la telefonata Berlusconi aveva in realtà dato ”un ordine” che è stato ”rafforzato” dalla prospettazione di un possibile incidente diplomatico con l’allora presidente egiziano.
Poi il pg Piero De Petris, che ha chiesto la conferma della condanna a 7 anni per il caso Ruby, ha precisato che “non vi è ragione alcuna per al concessione delle attenuanti generiche” all’ex presidente del Consiglio, sia “per i fatti di reato contestati, sia per il complessivo comportamento tenuto dall’imputato” sia per il precedente della condanna definitiva per il caso Mediaset. Il Pg ha anche definito “innegabile” la “severità del trattamento sanzionatorio” inflitto a Berlusoni in primo grado, ma la sentenza, di cui ha chiesto la conferma, è giusta.

“E’ stata una bellissima difesa di una sentenza indifendibile. Il pg è convinto della responsabilità del presidente Berlusconi, ha sostenuto il suo punto di vista e ha concluso in modo coerente”. E’ il commento del professor Franco Coppi, che insieme all’avvocato Filippo Dinacci difende Silvio Berlusconi nei confronti del quale oggi a Milano il pg ha chiesto la conferma dei sette anni di carcere inflitti in primo grado al processo sul caso Ruby.

Coppi ha affermato, alla luce della requisitoria di oggi, che “gli argomenti della difesa ci sono ancora tutti e molto validi”. Il legale ha inoltre aggiunto di puntare a un esito favorevole del processo che si sta celebrando davanti alla II Corte d’Appello di Milano e che venerdì prossimo potrebbe concludersi con la sentenza.

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