28 Marzo 2024, giovedì
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Mogherini e Padoan: “No crisi con la Germania”. Ma le parole di Weidmann…

Non c’è nessun problema. Si discute. Anzi c’è addirittura un filo diretto. Il governo si affretta a mettere una pezza e nega che ci sia in atto uno scontro tra Italia e Germania sui temi europei deldebito, dei patti e dell’interpretazione della flessibilità. Non si espone, per ora, Matteo Renzi, chiamato direttamente in causa dal presidente della Bundesbank Jens Weidman che lo ha accusato, di fatto, di limitarsi alle belle parole ma di non produrre fatti. Ma parlano i due ministri competenti in materia, quello dell’Economia Pier Carlo Padoan e quello degli Affari Esteri Federica Mogherini.

Ed entrambi negano, con accenti appena diversi, che ci siano divergenze. Padoan ne parla in un convegno:

“Non c’è nessun problema con la Germania. Ieri ho avuto un lungo colloquio con il mio amico Schaeuble. Non c’è nessun problema”

Schaeuble, quindi è addirittura un amico. Precisazione privata non richiesta come a calcare la mano su un “va tutto bene” che sembra smentito dai fatti. Mogherini, invece, interviene a Radio Capital e spiega: “Non c’è una crisi diplomatica” con la Germania, ma una “discussione politica”, anche con altri paesi, su come “interpretare il patto di stabilità”.

L’Italia “sta esercitando un peso europeo nuovo, che apre interessanti possibilità. C’è un filo diretto tra Italia e Germania, tra me ed il ministro degli Esteri Steinmeier e tra Matteo e Angela Merkel. Bisogna uscire dall’idea di un’Italia e dei Paesi del sud Europa contro quelli del Nord”, perché “abbiamo obiettivi comuni”, quindi “si tratta di capire come condividere questa volontà” e trovare “strumenti concreti” per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia europea. 

Entrambi però sembrano negare l’evidenza. Perché sul filo diretto, le amicizie, il confronto e il nuovo peso dell’Italia in Europa pesano le parole di Jens Weidman, direttore della Bundesbank. Pesano per il contenuto ma anche per la forma, il tono.

Weidman non si è limitato a criticare Matteo Renzi sulla sostanza. Ha scelto l’ironia. Ha preso, di tutto il discorso di Renzi il passo del “selfie” che fotografa l’Unione europea rispondendo così:  “Matteo Renzi dice che la foto dell’Europa è il volto della noia, e ci dice anche cosa dobbiamo fare…”. Ha spiegato che le “riforme vanno fatte e non solo annunciate”. Impossibile non cogliere l’allusione ai tanti annunci a riforme che verranno: dalla legge elettorale al Senato, passando per la Giustizia e la Pubblica amministrazione. Impossibile, soprattutto, negare che ci sia uno scontro in atto.

 La Germania, in ogni caso, abbassa i toni. E si affida al portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert. E’ lui a spiegare, prima di tutto, che la Bundesbank è una istituzione indipendente, che non riflette le posizioni del governo tedesco. No comment, quindi, sulle parole di Weidman.

Seibert invece precisa che “Italia e Germania vogliono entrambe che le istituzioni europee lavorino per gli interessi essenziali della gente, per le sfide essenziali” dell’Ue, “una di queste è il benessere” dei cittadini che può essere procurato “solo attraverso la competitività”. E a ulteriore domanda ha risposto con sintesi: “Remiamo nella stessa direzione”.

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