Oltre 10 mila avvocati capitanati dall’Oua scuotono il Palazzo e la politica (dalla rinata Forza Italia al Partito Democratico) che accorre a Piazza Montecitorio per offrire sostegno alle istanze delle toghe contro i costi della giustizia e il taglio di mille tribunali alla base di quella che definiscono la «rottamazione della giustizia». È la prima buona notizia incassata dalla categoria nella sua lunga giornata di mobilitazione: prima davanti alla Camera dei deputati con tanto di stand e striscioni e poi tutti a piazza della Repubblica in corteo fino a piazza Santi Apostoli pronti a sfilare a suon di fischi e cori. L’Organismo unitario dell’avvocatura italiana dice così «no alla giustizia a pagamento, no all’aumento del contributo unificato e persino delle marche da bollo per iscrivere una causa a ruolo, no all’aumento dei costi per i ricorsi in Appello e Cassazione, no alla motivazione a pagamento e alle multe per lite temeraria introdotti dal ddl delega sul processo civile di cui si chiede il ritiro». I cappi al collo degli avvocati campani con le maschere di Anonimous – il giustiziere buono contro il Governo fantoccio del film V per vendetta – insieme ai cartelli del tipo «Sono avvocato e ho fame», si sono guadagnati la scena di una marcia iniziata con la lista delle proteste e delle proposte al Governo e che si concluderà con l’adesione di decine di ordini e sigle. Presenti l’Associazione nazionale forense, i giovani dell’Aiga, i magistrati onorari della Federmot e loro, gli ordini professionali, in gran parte del sud Italia, determinati a denunciare da Napoli a Sulmona tutte le conseguenze del taglio di mille uffici giudiziari.
E lo sciopero riprenderà dal 17 al 22 marzo. Marino (Oua): risposte concrete o sarà disobbedienza civile
E la protesta non è finita, perché l’organismo unitario dell’avvocatura ha confermato lo stato di agitazione, avviando una ‘campagna di disobbedienza civile’ e annunciando che “in assenza di riscontri concreti da parte del governo e del parlamento, a partire dal ritiro del ddl delega sul processo civile” torneranno in sciopero dal 17 al 22 marzo prossimi. “Non ci fermeremo” dichiara il presidente dell’Oua, Nicola Marino. “Se non ci saranno risposte concrete alle proposte avanzate ieri con il grande corteo di Roma avvieremo una campagna di disobbedienza civile nei tribunali: smetteremo di supplire lo Stato, così da mettere in evidenza le enormi inefficenze della macchina giudiziaria e il ruolo silenzioso e fondamentale degli avvocati. Non eserciteremo la difesa d’ufficio e il gratuito patrocinio”.
Insomma, conclude Marino, “senza il ritiro del dll delega sul processo civile e senza un interlocuzione seria con avvocati negli uffici legislativi e nei consigli giudiziari, sarà di nuovo astensione a marzo”.