Gli Stati Uniti si piegano alla Cina e avvertono le proprie compagnie aere: rispettate la “zona aerea di difesa di identificazione” sopra le isole Dioyu-Senkaku, nel Mar Cinese Orientale. Il New York Times precisa che l’obiettivo della Casa Bianca è di evitare qualsiasi rischio di confronto aereo per non mettere in pericolo la vita dei passeggeri dei vettori americani.
Washington non cambia però idea, giudicando illegale la decisione cinese di controllare lo spazio aereo di un’ampia porzione del Mare della Cina orientale, in particolare sopra le isole contese tra Pechino e Tokyo.
La ‘zona di identificazione’ si sovrappone allo spazio aereo del Giappone e della Corea del Sud, estendendosi fino a sfiorarne le coste. Nella ‘zona’ sono comprese le isole Senkaku (Diaoyu, per i cinesi) che sono controllate da Tokyo ma rivendicate da Pechino.
Gli Usa intendono continuare a sorvolare l’area con propri aerei militari, senza notificare le autorità cinesi. Secondo il New York Times la decisione di chiedere alle compagnie aeree commerciali di rispettare le richieste cinesi potrebbe però essere interpretato come un segnale di debolezza.
Contrariamente agli Stati Uniti, il Giappone ha chiesto alle proprie compagnie aeree di non rispettare le richieste cinesi, per evitare di dare una qualsiasi legittimità alle pretese di Pechino sulle Senkaku-Diaoyu.